Frattua tibia con nervo reciso

In data 15 ottobre, durante una partita di calcio ho riportato la frattura scomposta della tibia. Il 19 ottobre mi è stato inserito un chiodo endomidollare; oltre a ciò mi hanno provveduto all'osteotomia del perone. Fin dai primi giorni post intervento accusavo una forte insensibilità nel piede, concentrata prevalentemente nella pianta. Piede intorpidito e scosse di dolore come mal di denti. Al primo controllo (non radiografico) il medico mi ha trovato in ottime condizioni dal punto di vista articolare. Ho tutt'ora carico del 50%. Il problema nasce da questa totale insensibilità della pianta del piede. Il medico mi ha detto che ciò è derivato dal fatto che in sede di operazione, per accedere all'osteotomia del perone, mi hanno inavvertitamente reciso un nervo. A suo avviso ciò si normalizza con il tempo. Vi chiedo gentilmente conferma di ciò per capire anche i tempi. Riuscire a recuperare senza avere sensibilità al piede è un traguardo poco ambizioso.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Credo che una prognosi sul possibile recupero la si possa porre con lo studio elettromiografico.
Se il disturbo è solo sensitivo, mentre quello neuromotorio è conservato, il recupero può essere possibile con le opportune terapie riabilitative.

Cordialità ed auguri
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Utente
Utente
La ringrazio per lq sua gentile risposta. Le confermo che il disturbo accusato è di natura sensitiva.
Ho seguito il suo suggerimento ed ho appena effettuato l'elettromiografia. Le riporto il referto sperando di ricevere un suo commento.

"All'arto inferiore destro ridotta attività interferenziale sui distretti muscolari esplorati con caratteristiche di lieve denervazione motoria, in assenza di attività spontanea, sui muscoli distali; vcm n. tibiale post. lievemente ridotta con risposta m di ampiezza ridotta, nei limiti della norma vcm n. Spe (nei vari tratti esaminati) e vcs n.surale pur segnalando lieve asimmetria ampiezza naps con ds<sn (eventuale controllo a distanza di tempo in relazione alla evoluzione clinica). All'arto inferiore sinistro esame emg/eng, per i distretti esaminati, nei limiti della norma."
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Penso che il recupero sia possibile, anche se in tempi non brevissimi (4-6 mesi circa, ma a volte anche oltre o anche meno). Utili alcuni farmaci neurotrofici, a base anche di vitamina B12. Chieda al Suo medico.
Auguri e buona giornata
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Utente
Utente
La ringrazio molto per la sua puntuale risposta. Proverò a seguire la sua indicazione circa l'assunzione di farmaci neurotrofici. In linea di principio, l'assunzione di tali farmaci deve avvenire finché non si verificano miglioramenti (quindi fino a 6 mesi di assunzione)?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
No, solo a cicli periodici. Ne parli con il Suo medico. Deciderà lui tempi e posologia.