Conseguenze frattura dito piede
Buongiorno gentili Medici,
vado subito a spiegare: in agosto fa ho sbattuto il terzo dito del piede. Ho sentito un dolore fortissimo, il dito si è gonfiato ed è diventato nero. Ho subito applicato del ghiaccio, nonostante pensassi che il dolore fosse causato dalla forte botta. Passate alcune, visto che non riuscivo ad appoggiare il piede senza sentire una fitta acutissima, mi sono recata al pronto soccorso. Il Medico di turno non ha osservato il dito da lontano, non mi ha fatta sedere o togliere i sandali, non ha manipolato il piede. Mi è stata fatta una lastra e mi è stato detto che il dito non era rotto e non importava fasciarlo, suggerendomi però di utilizzare scarpe rigide, per non piegarlo. Mano a mano il dolore al dito si è affievolito. Nonostante tutto la terza falange, quella più vicina all'unghia), e la corrispettiva nocca sono rimaste molto grosse. Non sembra gonfio, ma piuttosto sembra che l'osso sia aumentato di volume. Tralasciando il fattore estetico, con il sopraggiungere della stagione invernale questo mi crea molto fastidio con le scarpe chiuse. Il dito è molto "gonfio" e inevitabilmente va a toccare nella parte superiore delle scarpe.
Volevo sapere se questo gonfiore potrebbe diminuire nel tempo o se il dito rimmarrà così ed eventualmente se è possibile fare qualcosa. E' il caso di fare una visita più accurata?
Ringraziando in anticipo per la risposta,
porgo cordiali saluti.
vado subito a spiegare: in agosto fa ho sbattuto il terzo dito del piede. Ho sentito un dolore fortissimo, il dito si è gonfiato ed è diventato nero. Ho subito applicato del ghiaccio, nonostante pensassi che il dolore fosse causato dalla forte botta. Passate alcune, visto che non riuscivo ad appoggiare il piede senza sentire una fitta acutissima, mi sono recata al pronto soccorso. Il Medico di turno non ha osservato il dito da lontano, non mi ha fatta sedere o togliere i sandali, non ha manipolato il piede. Mi è stata fatta una lastra e mi è stato detto che il dito non era rotto e non importava fasciarlo, suggerendomi però di utilizzare scarpe rigide, per non piegarlo. Mano a mano il dolore al dito si è affievolito. Nonostante tutto la terza falange, quella più vicina all'unghia), e la corrispettiva nocca sono rimaste molto grosse. Non sembra gonfio, ma piuttosto sembra che l'osso sia aumentato di volume. Tralasciando il fattore estetico, con il sopraggiungere della stagione invernale questo mi crea molto fastidio con le scarpe chiuse. Il dito è molto "gonfio" e inevitabilmente va a toccare nella parte superiore delle scarpe.
Volevo sapere se questo gonfiore potrebbe diminuire nel tempo o se il dito rimmarrà così ed eventualmente se è possibile fare qualcosa. E' il caso di fare una visita più accurata?
Ringraziando in anticipo per la risposta,
porgo cordiali saluti.
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E' facile che con il tempo diminuisca ma qualche postumo potrebbe rimanere.
Dr. Giuseppe INTERNULLO
www.chirurgiadellamanocatania.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 06/10/2015.
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