Dolori ginocchio dopo lca con infezione e int. artroscopia

Salve chiedo gentilmente un parere su come comportarmi per il seguente caso:
Lo scorso agosto '07 ho subito un intervento di ricostruzione del LCA con gracile e semitendinoso nel quale purtroppo si è verificato un fenomeno di infezione che mi ha portato ad essere ricoverato d'urgenza circa 15 gg dopo l'intervento per una artrocentesi ed un massiccio trattamento antibiotico. Successivamente durante la riabilitazione sentivo sempre male al ginocchio nonostante le numerose terapie ed esercizi, ed ho anche effettuato una serie di infiltrazioni antinfiammatorie. Sono dovuto così sottopormi ad una artoscopia a maggio '08 nella quale ho rimosso una serie di pliche o aderenze formatesi a seguito dell'infezione nella zona sovrarotulare. Ad oggi ho una serie di dolori nella regione sotto il tendine rotuleo, nella zona laterale esterna e in quella sovrarotulare esterna (nella zona del gancio al quadricipite). Ho effettuato una rmn di controllo che riporta :
Presenza di grossolani artefatti da materiale ferromagnetico in pregresso intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore con neolegamento che appare visibile per tutto il suo decorso.
Nella norma il legamento crociato posteriore, i legamenti collaterali, il tendine del muscolo quadricipite ed il tendine rotuleo.
Minimo versamento retro-patellare con rotula in asse.
Non sono apprezzabili lesioni fratturative a carico di entrambi i menischi.
Modesta disomogeneità di segnale del corno posteriore del menisco mediale in iniziale sofferenza degenerativa.
Disomogeneità di segnale del corpo adiposo di Hoffa in esiti di pregressi interventi.
Disomogeneità di segnale dei profili articolari al versamento laterale e sul condilo femorale mediale in sofferenza “da carico”.
Non lesioni strutturali ossee.
Avendo richiesto più volte cosa fare al mio ortopedico di fiducia molto valido, e non avendo purtroppo riscontrato miglioramenti, chiedo a voi come comportarmi per risolvere questo problema.
Distinti ringraziamenti.
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
La sua storia e' purtroppo complessa ed articolta.
Il secondo intervento, eseguito per la rimozione di aderenze, e' stato eseguito "solo" 4 mesi or sono.
Un tempo non sufficiente, dopo la storia che lei ci ha raccontato, per pensare di poter vedere svanire i suoi problemi.
Le limitazioni del parere che sto per fornirle sono notevoli dal momento che un ginocchio come il suo andrebbe visitato clinicamente con attenzione ed andrebbero valutate le problematiche locali.
Lei verosimilmente necessita ancora di tanta pazienza e di lavoro di rieducazione funzionale.
Utilissime le sedute in acqua (nuoto leggero a stile libero a dorso e con tavoletta oltre a cammino e corsa in acqua).
Cadenza del lavoro in acqua almeno 2 volte la settimana.
Se il ginocchio fosse ancora lievemente rigido l'utilita' dell'acqua sarebbe massima se essa avesse una temperatura tra i 30 ed i 32 gradi.
Cordiali saluti

Dr. Roberto LEO

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Utente
Utente
Per prima cosa dottore la ringrazio per l'attenzione prestata e con l'occasione le fornisco ulteriori dettagli circa la mia situzione clinica e terapeutica. Essando uno sportivo che ha giocato fino allo scorso anno a buoni livelli calcistici ho seguito e seguo tutt'ora una intensa terapia riabilitativa basata su lavoro atletico attivo e passivo, esercizi di stretching, di allungamento e potenziamento, alternando a questi fisioterapia e piscina( 3 volte a settimana), per un totale di circa 4/5 ore al giorno per 6 giorni alla settimana. Infatti ho un'ottima tonicità muscolare, e nessun problema circa la stabilità del neolegamento e la prpriocezione, ma un dolore continuo nella zona sovrarotulea( soprattutto quella esterna vicino al perno), laterale e dolore in prossimità del tendine rotuleo. Inoltre il ginocchio è sempre caldo e mi duole continuamente durante l'arco dell'intera giornata, addirittura quando mi alzo al mattino o dopo essere stato seduto per qualche minuto, per non parlare poi della deambulazione!Altra cosa spero significativa per voi è che riesco con qualche difficoltà a flettere completamente il ginocchio (tirnadolo con le mani verso il sedere) in quanto sento il quadricipite tirare e quando sono in posizione di sqat il dolore nella zona esterna vicino al tendine rotuleo del ginocchio è massima. Non vorrei essere negativo, ma purtroppo temo di "dovere" tornare in ospedale per un intervento di indagine artroscopica sperando che sia risolutivo visto che di terapie ne ho sperimentate davvero tante!Lei cosa ne pensa?Vista la rmn potrebbe essere causato da un menisco rovinato o da qualche aderenza rimasta nascosta durante il primo intervento o qualcuna neoformatasi dopo l'ultimo intervento!Grazie mille
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
La flessione massima dopo una storia come la sua puo' essere parzialmente compromessa e dunque essere causa di dolore.
Il ginocchio caldo andrebbe valutato clinicamente per vedere se fosse il caso di eseguire esami ematochimici.
Per quanto riguarda il parere se sia necessario un altro intervento purtroppo non posso esprimermi.
Si tratta di un responso troppo delicato in una situazione molto complessa che richiede una visita clinica alla base per poter esprimere qualsivoglia opinione.
Le consiglio pertanto di tornare dal suo ortopedico di fiducia poi mi faccia sapere cosa le ha detto.
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Dottore la ringrazio molto per la sua celerità nel rispondermi. Con l'occasione la informo che ho già effettuato gli esami di cui sopra e ho avuto esito negativo circa la presenza di eventuali focolai di infezione residua, inoltre circa la mobilità del ginocchio puntualizzo che riesco a raggiungere la massima estensione (anche se ho fastidio sotto al tendine rotuleo) e la massima flessione (anche se dopo aver fatto molto riscaldamento e sentendo tirare al massimo il quadricipide). La informo che stò aspettando di tornare a visita dal mio ortopedico di fiducia a giorni, e con l'occasione le chiedo informazioni circa il prof. Marcacci ed il suo team,in quanto vorrei farmi visitare per cercare di risolvere definitivamente il problema,o informazioni circa specialisti ortopedici "davvero" validi presenti magari nella mia zona a cui rivolgermi!Grazie mille!
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Ottima cosa il fatto che non vi siano focolai residui di infezione!
Le consiglio di proseguire con determinazione, costanza e convinzione la riabilitazione.
Il Prof. Marcacci e' sicuramente personaggio molto noto nel panorama ortopedico italiano, tuttavia sono convinto che, anche nella sua citta', potra' trovare adeguati riscontri clinici da stimati professionisti.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Dottore come sempre è velocissimo nella risposta, e di questo le sono grato!Purtroppo le anticipo che dopo colloquio con il mio fisioterapista anche lui mi ha esposto la sua perplessità circa dolori e fastidi legati ad un processo, anche se sicuramente più lungo e faticoso nel mio caso, di semplice riabilitazione, ma a problemi di causa meccanica-articolare da far valutare attentamente dall'ortopedico.Dalla sua risposta si evince che non sia il caso che io mi rivolga all'equpe del Prf.Marcacci ( di cui tra l'altro ignoro anche l'ammontare, in termine economico, per una visita ed un eventuale prestazione chirurgica), ma può ben comprendere la mia situazione psicologica di scoraggiamento e sfiducia, visto che da un anno ormai non riesco a praticare alcun tipo di sport. Come le chiedevo io risiedo nella provincia di Perugia, ma non ho problemi a spostarmi nelle marche o toscana, saprebbe lei indicarmi alcuni validi ortopedici nelle zone indicate a cui poter richiedere anche un ulteriore parere? Grazie mille
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Non ho detto sia inutile la visita presso il Prof Marcacci, persona di grande professionalita', ho detto che anche nella sua zona vi sono validissime possibilita'.
Non e' mia abitudine fornire indirizzi di colleghi se non in casi particolari.
Ritenendo che il suo sia un caso particolare le indico il Prof. Giuliano Cerulli a Perugia.
Saluti
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore, volevo ringraziarla per la sua disponibilità. La possibilità di far vagliare il mio ginocchio dallo staff del Prof. Marcacci, o comunque presso Il Rizzoli, centro da tutti considerato come il fulcro italiano in ambito ortopedico, mi è stata suggerita visto che il mio caso è stato seguito interamente dallo staff del migliore ortopedico della mia zona, pertanto, al fine di avere un ulteriore parere clinico, chiedo la gentilezza di volermi indicare un'altro ortopedico di pari valore a quello di cui sopra. Grazie mille.
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Sono spiacente ma nella sua zona non conosco altri ortopedici.
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Gentile Dottore, finalmente dopo qualche giorno di attesa sono riuscito ad effettuare una visita di controllo approfondita dal mio ortopedico di fiducia, il quale dopo avermi visitato e e visto la mia RMN è giunto a questa diagnosi : sindrome del retinacolo esterno e tendinopatia del popliteo. Mi ha spiegato che l'unica cosa che non andava e che poteva essere la fonte dei miei problemi era una errata posizione della rotula, che posizionata troppo esternamente a causa di un muscolo mediale interno un po' sottotono. Di conseguenza ha impostato un piano di riabilitazione che prevede l'uso della ginocchiera bauerfind per 7-8 ore al giorno per il primo mese e successivamente a calare per i mesi successivi, stretching dinamico, elettrostimolazione, nuoto, esercizi di squat fino a 30° su gamba sin e bilaterale, uso della tavoletta ufo. Devo ammettere che a distanza di 5 gg dall' inizio di questa terapia il ginocchio non mi duole più come prima e non è più "caldo", inoltre i dolori nella parte sovrarotulare e laterale sono quasi spariti del tutto, mentre purtroppo persiste il dolore nella zona del corpo di Hoffa, anche se ho notato qualche lieve miglioramento. Il mio dubbio è : in questo periodo mi è stato assolutamente vietato di praticare sport, inquanto non farebbe altro che accentuare l'infiammazione causata da questo movimento anomalo della rotula, non vorrei che questa apparente miglioria sia solo legata ad una condizione di momentaneo inutilizzo dell'articolazione. Cosa ne pensa? Pensa che la diagnosi possa essere conpatibile con i dolori da me precedentemente esposti? Ritiene che questa terapia di riabilitazione possa essere valida? Grazie mille!
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Non posso assolutamente commentare e pertanto affermare se sia compatibile una diagnosi fatta da un collega che ha visitato il suo ginocchio e che lo conosce bene per averlo seguito nel tempo.
La sua situazione infatti e' complessa e variegata
Quello che mi sento di dirle in tutta onesta' e' quanto segue:
Faccia con fiducia il programma che le e' stato proposto.
Non pensi piu' per un po' a aderenze pliche retinacoli e quant'altro per un po'.
Poi si faccia rivalutare dallo stesso ortopedico che ben conosce la sua situazione.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,
passato del tempo ed avendo fatto della ginnastica ho migliorato notevolmente le condizioni del mio ginocchio che però continua a dolere. Nella giornata di ieri sono riuscito finalmente ad avere un consulto presso una nota clinica privata dove il prof. che mi ha visitato mi ha consigliato un intervento di artrolisi artroscopica nella zona posteriore per aumentare l'articolarità del ginocchio e la rimozione del chiodo sovrarotuleo. Le chiederei informazioni e delucidazioni circa questo tipo di intervento e se è possibile rimuovere il perno sovrarotuleo senza avere delle ripercussioni sulla solidità del neolegamento.
Grazie mille.
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Quello che posso dirle dal punto di vista strettmente tecnico e' che si tratta di rimuovere, con un pposito strumento motorizzato e con uno strumento a "radiofrequenza" quante piu' aderenze possibili siano presenti all'interno del ginocchio.
"perno sovrarotuleo2?
non so a cosa si riferisce!
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,
la ringrazio per la tempestività nella risposta. Ovviamente non le ho fornito le informazioni necessarie : l'intervento di artrolisi è volto a staccare o cmq assottigliare la capsula legamentosa nella porzione posteriore del ginocchio, mentre per perno sovrarotuleo intendevo il classico chiodo femorale a cui è ancorata la parte superiore del neolegamento. Ora le mie perplessità sono due :
1) Rimuovere il chiodo può danneggiare la resistenza del legamento nel suo punto di ancoraggio?
2) Una artrolisi nella zona posteriore è consigliabile in quanto lì passano una gran serie di vasi e di terminazioni? Avrei qualche paura a riguardo.
Spero di essere stato più preciso nel formulare le domande.
Grazie mille
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
1)
Il legamento cicatrizza al suo posto dopo alcune settimane e quello che lei chiama perno risulta superfluo e puo' essere rimosso.
2)
Una artrolisi si esegue la ove vi sono aderenze.
Arrivare posteriormente certo e' difficile.
Lasci queste preoccupazioni e decisioni al chirurgo che esegue l'intervento.

Infine una precisazione.
Lei ha riformulato le stesse domande in un nuovo "post" poco fa.
Ritengo sarebbe stato piu' corretto da parte sua, se voleva ascoltare un altro parere, non formulare le stesse domande anche a me, ma, semplicemente, limitarsi a riformulare unicamente una richiesta di un nuovo consulto.
Sentire la classica "seconda campana" a volte e' fuorviante e puo' confondere le idee.

Cordiali saluti.
[#16]
Utente
Utente
Gentile dottore
la ringrazio per la disponibilità e la celerità nelle sue risposte ai miei quesiti. Colgo l'occasione per porgerle le dovute scuse qualora avessi mancato di correttezza nei suoi confronti assicurandole che la mia unica intenzione era quella di ricevere più informazioni possibili circa tale intrevento.
Distinti saluti.
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