Traumi e viaggi aerei
Gentilissimo
da buon ansioso (ipocondriaco) le sottopongo un quesito per tranquillità.
Siccome so della possibilità (purtroppo per presa diretta in quanto accaduto qualche anno fa ad un amico e per altro caso raccontato dal mio medico curante) che chi subisce un trauma abbastanza importante e poi viaggia in aereo, può andare incontro al caso di embolia polmonare o distacco di trombi a causa di sbalzi di pressione che avvengono prendendo l'aereo, le chiedo se potrebbe accadere nella situazione che segue.
Da anni (ne ho 55) soffro di un problema meniscale (ero già pronto 4 anni faa d operarmi dopo RM per una piccola lesione ma poi fui sconsgiliato da un conoscente ortopedico), che non mi ha dato per molto problemi, salvo riacutizzarsi ogni tanto, in aprticolare dopo avere sciato qualche mese fa. Ora, giusto da ieri ho un forte dolore e il ginoscchio si è gonfiato, con problemi anche a camminare.
Fatto salvo che spero che passi, come sempre, con un po' di giorni di riposo, siccome fra una settimana volerò verso la Grecia per vacanza, devo preoccuparmi relativamente a quanto detto più sopra (trombi e/o embolie) oppure non c'entra nulla con il mio caso.
E se lei ritenesse di dover prestare attenzione, cosa devo fare prima, durante e dopo (anche a livello farmacologico) per essere tranquillo.
Inoltre, nel caso invece non ci fossero problemi, quali sono gli accorgimenti (salvo possibile rivalutazione e consegunete operazione) per il mio ginochhio, anche per sgonfiarlo ed eliminare il dolore.
Grazie per l'ascolto.
Giacomo
da buon ansioso (ipocondriaco) le sottopongo un quesito per tranquillità.
Siccome so della possibilità (purtroppo per presa diretta in quanto accaduto qualche anno fa ad un amico e per altro caso raccontato dal mio medico curante) che chi subisce un trauma abbastanza importante e poi viaggia in aereo, può andare incontro al caso di embolia polmonare o distacco di trombi a causa di sbalzi di pressione che avvengono prendendo l'aereo, le chiedo se potrebbe accadere nella situazione che segue.
Da anni (ne ho 55) soffro di un problema meniscale (ero già pronto 4 anni faa d operarmi dopo RM per una piccola lesione ma poi fui sconsgiliato da un conoscente ortopedico), che non mi ha dato per molto problemi, salvo riacutizzarsi ogni tanto, in aprticolare dopo avere sciato qualche mese fa. Ora, giusto da ieri ho un forte dolore e il ginoscchio si è gonfiato, con problemi anche a camminare.
Fatto salvo che spero che passi, come sempre, con un po' di giorni di riposo, siccome fra una settimana volerò verso la Grecia per vacanza, devo preoccuparmi relativamente a quanto detto più sopra (trombi e/o embolie) oppure non c'entra nulla con il mio caso.
E se lei ritenesse di dover prestare attenzione, cosa devo fare prima, durante e dopo (anche a livello farmacologico) per essere tranquillo.
Inoltre, nel caso invece non ci fossero problemi, quali sono gli accorgimenti (salvo possibile rivalutazione e consegunete operazione) per il mio ginochhio, anche per sgonfiarlo ed eliminare il dolore.
Grazie per l'ascolto.
Giacomo
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È indispensabile accertare le cause del gonfiore e del dolore. Purtroppo dire "forte dolore" al ginocchio non fornisce nessuna informazione sulla reale sede del dolore, sulla sua tipologia, sulle sue caratteristiche, sulle modalità di insorgenza e di remissione, ecc. A distanza e con la sola descrizione non è possibile stabilire le cause del dolore e del gonfiore. Impossibile dire quindi del suo ginocchio cosa fare "per sgonfiarlo ed eliminare il dolore" se non è chiara la diagnosi. Piuttosto che sperare che passi da solo sarebbe preferibile farsi visitare dall'ortopedico, per affrontare il viaggio e la vacanza con maggiore tranquillità. Solo chi L'avrà visitata saprà dirLe se il problema è di competenza vascolare o ortopedica.
Per quanto riguarda la insorgenza di trombosi venosa profonda (TVP) e di embolia polmonare durante i viaggi (non solo in aereo) essa è dovuta essenzialmente alla immobilità di chi sta seduto a lungo. Il sangue venoso può tornare rapidamente al polmone grazie alla spremitura della pianta del piede e all' effetto pompa che i muscoli delle gambe esercitano sulle vene profonde: chi sta seduto a lungo ha quindi un ritorno venoso rallentato. Non a caso si parlava di Economy Class Syndrome, per il ridotto spazio disponibile fra le fila dei sedili che costringono le gambe a una maggiore immobilità. Esistono poi fattori di rischio trombotico pre-esistenti sia congeniti che acquisiti (malattie cardiache, obesità, diabete, fumo, vene varicose, gravidanza, alterazione della coagulazione, ecc.) che possono favorire l'insorgenza di TVP e embolia polmonare, eventi che comunque pur rari sono relativamente più frequenti nei viaggi intercontinentali. Si possono prevenire con provvedimenti (gambaletti compressivi, esercizi da eseguire durante il viaggio per facilitare il ritorno venoso, eparina ecc) che ovviamente devono essere prescritti dal medico in base ai reali fattori di rischi. Prescrizioni di farmaci online non appartengono a professionisti seri né di conseguenza a quelli di questo sito.
Infine per l'ansia e l'ipocondria prenda in considerazione il ricorso a un supporto psicologico al Suo ritorno dalle vacanze.
Cordiali saluti
Per quanto riguarda la insorgenza di trombosi venosa profonda (TVP) e di embolia polmonare durante i viaggi (non solo in aereo) essa è dovuta essenzialmente alla immobilità di chi sta seduto a lungo. Il sangue venoso può tornare rapidamente al polmone grazie alla spremitura della pianta del piede e all' effetto pompa che i muscoli delle gambe esercitano sulle vene profonde: chi sta seduto a lungo ha quindi un ritorno venoso rallentato. Non a caso si parlava di Economy Class Syndrome, per il ridotto spazio disponibile fra le fila dei sedili che costringono le gambe a una maggiore immobilità. Esistono poi fattori di rischio trombotico pre-esistenti sia congeniti che acquisiti (malattie cardiache, obesità, diabete, fumo, vene varicose, gravidanza, alterazione della coagulazione, ecc.) che possono favorire l'insorgenza di TVP e embolia polmonare, eventi che comunque pur rari sono relativamente più frequenti nei viaggi intercontinentali. Si possono prevenire con provvedimenti (gambaletti compressivi, esercizi da eseguire durante il viaggio per facilitare il ritorno venoso, eparina ecc) che ovviamente devono essere prescritti dal medico in base ai reali fattori di rischi. Prescrizioni di farmaci online non appartengono a professionisti seri né di conseguenza a quelli di questo sito.
Infine per l'ansia e l'ipocondria prenda in considerazione il ricorso a un supporto psicologico al Suo ritorno dalle vacanze.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
[#2]
Utente
Gentilissimo
torno ancora sulle mie paure... abbia pazienza... il viaggio in Grecia è fatto e sono tornatoda 15 giorni. Il ginoscchio sta meglio, anche se sento un po' di fastidio e ho avuto problemi di schiemza sempre sulla parte dell'arto, scautiriti a seguito di lavoro di campagna.
Ora, da ieri, imporvvisamente, sempre sulla stessa gamab, mi è partito un dolore secco esattamente sullo stinco, un dolore discontinuo, a volte pulsante, a volte mosso dal camminare, ma che stanotte mi ha tormentato anche nel letto. Strana posisizone, strano dolore... ma tant'è.
Però, improvvisamente mi è tornata l'ansia legata al discorso di embolia polmonari e trmbosi venosi; quindi sono corso in Interent e patatrac...
La gamba (zona polpaccio per intenderci), non mi pare arrossata o gonfia.
Vai a cpaire perchè questo click mi è scattato (lo so... ipocndria); ma lei mi dica... così a distanza un suo parere? E quanto tempo dovrebbe dtrascorrere da un viaggio aereo e l'eventuale insorgenza di questa problematici? E quali sintomi dovrei valutare? Ma perchè poi devo pensare a questa cosa?
Un saluto
torno ancora sulle mie paure... abbia pazienza... il viaggio in Grecia è fatto e sono tornatoda 15 giorni. Il ginoscchio sta meglio, anche se sento un po' di fastidio e ho avuto problemi di schiemza sempre sulla parte dell'arto, scautiriti a seguito di lavoro di campagna.
Ora, da ieri, imporvvisamente, sempre sulla stessa gamab, mi è partito un dolore secco esattamente sullo stinco, un dolore discontinuo, a volte pulsante, a volte mosso dal camminare, ma che stanotte mi ha tormentato anche nel letto. Strana posisizone, strano dolore... ma tant'è.
Però, improvvisamente mi è tornata l'ansia legata al discorso di embolia polmonari e trmbosi venosi; quindi sono corso in Interent e patatrac...
La gamba (zona polpaccio per intenderci), non mi pare arrossata o gonfia.
Vai a cpaire perchè questo click mi è scattato (lo so... ipocndria); ma lei mi dica... così a distanza un suo parere? E quanto tempo dovrebbe dtrascorrere da un viaggio aereo e l'eventuale insorgenza di questa problematici? E quali sintomi dovrei valutare? Ma perchè poi devo pensare a questa cosa?
Un saluto
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Mi scusi, ma davvero pensa che un eventuale problema "di embolia polmonari e trmbosi venosi" Lei lo possa risolvere "correndo in internet" o lo possa risolvere io leggendo il Suo racconto? I sintomi non li deve valutare Lei, dal momento che non ha la laurea in Medicina, ma il Suo medico. Quindi riferisca oggi stesso i disturbi al suo medico e segua i suoi consigli.
"Infine per l'ansia e l'ipocondria prenda in considerazione il ricorso a un supporto psicologico al Suo ritorno dalle vacanze". Questo lo avevo scritto già un mese fa: è la sola cosa da fare.
Cordiali saluti
"Infine per l'ansia e l'ipocondria prenda in considerazione il ricorso a un supporto psicologico al Suo ritorno dalle vacanze". Questo lo avevo scritto già un mese fa: è la sola cosa da fare.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.9k visite dal 29/06/2015.
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