Deficit dorsiflessione
Buonasera
due anni fa ho subito una frattura scomposta del perone e una frattura del malleolo tibiale con distaccamento dello stesso. Il tutto è stato curato con trazione per 3 giorni e osteosintesi con placca sul perone e due viti nel malleolo tibiale. A seguire due mesi di doccia gessata e successivamente carico progressivo con stampelle e fisioterapia. Sin da subito si è manifestata un deficit della dorsiflessione del piede,anche passiva,con dolorabilità anteriore. Anche la fisioterapia non è riuscita a migliorare la situazione. A seguito ho effettuato varie lastre e una rmn dove è stato diagnosticato il seguente (scusate la lunghezza ma è per completezza)
"Iniziali irregolarità artrosiche della tibio tarsica . Manifestazioni di condropatia di grado avanzato della tibio astragalica con fenomeni di sofferenza vascolare della spongiosa ossea subcondrale delle limitanti articolari più evidente sul versante anteriore dell'epifisi tibiale.
Alterazione del segnale della spongiosa ossea del versante posteriore della regione distale diafisaria distale della tibia con estensione al tratto metaepisaria compatibile con esiti infartuali.
Segni di conflitto anteriore della tibio tarsica
Moderato versamento articolare a tibio-tarsica con prevalente distensione del recesso anteriore. Nei limiti la sottoastragalica.
I legamenti peroneo-astragalico anteriore e peroneo-calcaneare,seppur assotigliati,risultano continui.Regolare il peroneo-astragalico posteriore. Esiti cicatriziali carico della componente profonda del legamento deltoideo; regolare la componente superficiale. Non alterazioni di rilievo a carico dei tendini peronieri e dei tendini del gruppo mediale e anteriore"
A seguito di questa RM dopo circa due anni dal trauma e dalla prima operazione,ho subito un'altro intervento dove mi sono stati rimossi i mezzi di sintesi e mi è stata effettuata un'artroscopia dove mi è stato eseguito un debridement anteriore,mi è stato tolto un grosso blocco osseo e fibroso. Mi è stato detto che questo bloccava il movimento e che adesso è tutto libero.
Allo stato attuale,dopo 20 giorni dall'intervento,cammino liberamente senza stampelle come prima dell'ultimo intervento ma permane un grosso deficit della dorsoflessione del piede (lo stesso di prima) Mi è stata prescritta fisioterapia,ma dopo alcune sedute (mezz'ora due volte a settimana di mobilizzazione passiva) non noto miglioramenti di sorta. Il piede non si piega in flessione nemmeno passivamente,e se cerco di forzare provo dolore sul collo del piede Quale può essere la causa? E soprattutto,quale può essere il rimedio? Riuscirò a recuperare il movimento?
Grazie a chiunque vorrà rispondermi.
due anni fa ho subito una frattura scomposta del perone e una frattura del malleolo tibiale con distaccamento dello stesso. Il tutto è stato curato con trazione per 3 giorni e osteosintesi con placca sul perone e due viti nel malleolo tibiale. A seguire due mesi di doccia gessata e successivamente carico progressivo con stampelle e fisioterapia. Sin da subito si è manifestata un deficit della dorsiflessione del piede,anche passiva,con dolorabilità anteriore. Anche la fisioterapia non è riuscita a migliorare la situazione. A seguito ho effettuato varie lastre e una rmn dove è stato diagnosticato il seguente (scusate la lunghezza ma è per completezza)
"Iniziali irregolarità artrosiche della tibio tarsica . Manifestazioni di condropatia di grado avanzato della tibio astragalica con fenomeni di sofferenza vascolare della spongiosa ossea subcondrale delle limitanti articolari più evidente sul versante anteriore dell'epifisi tibiale.
Alterazione del segnale della spongiosa ossea del versante posteriore della regione distale diafisaria distale della tibia con estensione al tratto metaepisaria compatibile con esiti infartuali.
Segni di conflitto anteriore della tibio tarsica
Moderato versamento articolare a tibio-tarsica con prevalente distensione del recesso anteriore. Nei limiti la sottoastragalica.
I legamenti peroneo-astragalico anteriore e peroneo-calcaneare,seppur assotigliati,risultano continui.Regolare il peroneo-astragalico posteriore. Esiti cicatriziali carico della componente profonda del legamento deltoideo; regolare la componente superficiale. Non alterazioni di rilievo a carico dei tendini peronieri e dei tendini del gruppo mediale e anteriore"
A seguito di questa RM dopo circa due anni dal trauma e dalla prima operazione,ho subito un'altro intervento dove mi sono stati rimossi i mezzi di sintesi e mi è stata effettuata un'artroscopia dove mi è stato eseguito un debridement anteriore,mi è stato tolto un grosso blocco osseo e fibroso. Mi è stato detto che questo bloccava il movimento e che adesso è tutto libero.
Allo stato attuale,dopo 20 giorni dall'intervento,cammino liberamente senza stampelle come prima dell'ultimo intervento ma permane un grosso deficit della dorsoflessione del piede (lo stesso di prima) Mi è stata prescritta fisioterapia,ma dopo alcune sedute (mezz'ora due volte a settimana di mobilizzazione passiva) non noto miglioramenti di sorta. Il piede non si piega in flessione nemmeno passivamente,e se cerco di forzare provo dolore sul collo del piede Quale può essere la causa? E soprattutto,quale può essere il rimedio? Riuscirò a recuperare il movimento?
Grazie a chiunque vorrà rispondermi.
[#1]
Salve,
quanto da Lei riportato fa pensare a una degenerazione artrosica post-traumatica dell'articolazione tibio-tarsica (cioè della caviglia).
Per decidere il trattamento più adeguato, sarebbe opportuno effettuare una visita ortopedica e poter visionare le radiografie e la risonanza magnetica.
Ad ogni modo, oltre al deficit di dorsiflessione, un sintomo che può guidarci è sicuramente il dolore.
Nella deambulazione libera Lei prova dolore? Quanto? E nella mobilizzazione della caviglia in scarico?
Inoltre è importante vedere dagli esami diagnostici effettuati quanta superficie articolare è conservata e quanta, invece, è compromessa.
Oltre al capire se il deficit da Lei descritto dipende da un ostacolo meccanico o da altre cause, quali ad esempio un deficit nervoso periferico.
Ad ogni modo se, come credo di aver capito, la Sua preoccupazione principale è il deficit di dorsiflessione, ritengo si dovrebbe valutare la possibilità di una instabilità cronica di caviglia e, in tal caso, ricorrere a una fisioterapia tipo training propriocettivo e, in caso di scarsi risultati, a un trattamento chirurgico.
Ma, come detto, per poterla indirizzare correttamente ci sono prima molte variabili importanti che occorre valutare bene, magari mediante una visita presso un ortopedico che sia specializzato in particolar modo nella chirurgia di piede e caviglia.
Saluti
quanto da Lei riportato fa pensare a una degenerazione artrosica post-traumatica dell'articolazione tibio-tarsica (cioè della caviglia).
Per decidere il trattamento più adeguato, sarebbe opportuno effettuare una visita ortopedica e poter visionare le radiografie e la risonanza magnetica.
Ad ogni modo, oltre al deficit di dorsiflessione, un sintomo che può guidarci è sicuramente il dolore.
Nella deambulazione libera Lei prova dolore? Quanto? E nella mobilizzazione della caviglia in scarico?
Inoltre è importante vedere dagli esami diagnostici effettuati quanta superficie articolare è conservata e quanta, invece, è compromessa.
Oltre al capire se il deficit da Lei descritto dipende da un ostacolo meccanico o da altre cause, quali ad esempio un deficit nervoso periferico.
Ad ogni modo se, come credo di aver capito, la Sua preoccupazione principale è il deficit di dorsiflessione, ritengo si dovrebbe valutare la possibilità di una instabilità cronica di caviglia e, in tal caso, ricorrere a una fisioterapia tipo training propriocettivo e, in caso di scarsi risultati, a un trattamento chirurgico.
Ma, come detto, per poterla indirizzare correttamente ci sono prima molte variabili importanti che occorre valutare bene, magari mediante una visita presso un ortopedico che sia specializzato in particolar modo nella chirurgia di piede e caviglia.
Saluti
Dr. Vincenzo Verduci
[#2]
Utente
Innanzitutto grazie dottore della sua risposta.
Rispondo subito alle sue domande. Nella deambulazione libera non provo particolare dolore,ma provo dolore solo quando,ad esempio flettendo le ginocchia con tallone a terra,cerco di andare oltre il limite entro la quale la caviglia non riesce a piegarsi.Stessa cosa per la mobilizzazione in scarico. Questa limitazione purtroppo,in ambito sportivo,per me è molto impattante.
Purtroppo ho già consultato alcuni specialisti,e tutti confidavano nella rimozione di questo impigement anteriore come risolutivo. Non essendolo stato,stavo a questo punto cercando di sentire più pareri possibili in merito alla cosa. E ho sicuramente apprezzato molto anche il suo. Le rinnovo i miei ringraziamenti in merito.
Rispondo subito alle sue domande. Nella deambulazione libera non provo particolare dolore,ma provo dolore solo quando,ad esempio flettendo le ginocchia con tallone a terra,cerco di andare oltre il limite entro la quale la caviglia non riesce a piegarsi.Stessa cosa per la mobilizzazione in scarico. Questa limitazione purtroppo,in ambito sportivo,per me è molto impattante.
Purtroppo ho già consultato alcuni specialisti,e tutti confidavano nella rimozione di questo impigement anteriore come risolutivo. Non essendolo stato,stavo a questo punto cercando di sentire più pareri possibili in merito alla cosa. E ho sicuramente apprezzato molto anche il suo. Le rinnovo i miei ringraziamenti in merito.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.6k visite dal 27/04/2015.
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