Trapianto di condrociti rotula

Salve. La risonanza al ginocchio sinistro parla di condropatia di 3° grado (circa 8 mm) a carico della rotula in sede mediana interna. L'ortopedico da cui sono andato mi ha detto che potrebbe essere anche superiore al cm e quindi di 4° grado perchè di solito la risonanza sottostima il problema. Allora mi ha consigliato un'artroscopia quale trattamento (shaving o microfratture) e/o eventuale primo tempo trapianto condrociti con tecnica MACI. Io gioco a pallavolo a livello agonistico e vorrei sapere se effettivamente troverei dei vantaggi da questa tecnica che prevede 2 interventi e una riabilatione superiore ai 6 mesi rispetto alle microfratture che si fanno in un singolo intervento artroscopico e richiedono meno tempo per la riabilitazione. Vorrei sapere vantaggi e svantaggi e magari avere un consiglio.. grazie.
[#1]
Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Difficile dare risposte precise ad una domanda cosi' specifica in quanto la scelta di una tecnica chirurgica piuttosto che un'altra e' basata su una attento studio della lesione che bisogna trattare effettuato sulla base di una risonanza magnetica e di una accurata visita clinica.
Molto le e' stato gia' brillantemente illustrato in precedenti post soprattutto dal collega Salis dunque non è necessario ripetere.
Posso solo riassumere.
I trapianti di condrociti autologhi pur essendo tecniche che in Italia sono ormai in uso da molti anni sono sempre di interventi delicati il cui successo e' legato, oltre che alla tecnica chirurgica, anche alla entita' della lesione cartilaginea da trattare ed alla risposta biologica del singolo organismo.
Si registrano indubbiamente buoni risultati ma, ovviamente, la percentuale di risultati insoddisfacenti dopo tali interventi non e' trascurabile e, a seconda delle casistiche, varia dal 5% al 15% - 20% dei casi.
Molto dipende dalla dimensione della lesione da trattare.
Per quanto riguarda, invece, la tecnica delle microfratture, come le e' stato gia' detto, non mira alla ricostituzione della cartilagine bensi' alla formazione di un tessuto fibro-cicatriziale che di fatto dovra' vicariare la mancanza della cartilagine.
Con i limiti che la assenza di una visita diretta e dell'esame diretto delle indagini strumentali da lei eseguite, penso che, alla sua eta', se proprio deve affrontare un intervento, ossia in caso di lesione evidente documentata e di insufficienza della riabilitazione, penso che la tecnica delle microfratture sia "meno invasiva" e tutto sommato da prendere in considerazione.
Cordiali saluti

Dr. Roberto LEO