Metatarsalgia e indolenzimento
Salve, attorno al 10 dicembre scorso avverto al termine di una corsa un dolore nella parte anteriore del piede sinistro che scompare dopo poco. Nella seduta di corsa successiva lo stesso dolore ricompare, sempre verso la fine e da allora non sparisce più completamente (oggi dopo 5 mesi sono nella medesima situazione). La zona è quella del metatarso nello spazio tra il II e III dito, il fastidio, perchè non è quasi mai dolore forte, varia di intensità a seconda dei giorni ma è quasi sempre una sorta di indolenzimento, come se ci fosse un livido interno. Questo indolenzimento a volte si propaga fino alla caviglia e polpaccio (per tentare di spiegare è quasi la sensazione che si ha alla sera quando si ha camminato moltissimo per l'intera giornata) ma l'origine è di sicuro nelle teste metatarsali poichè è da li che sento nascere il tutto. La mia dottoressa di base mi ha prescritto una lastra con piede in carico per valutare eventuali difetti di appoggio e una visita oropedica. Dalla lastra non è emerso nulla di particolare, l'oropedico ha escluso inoltre il Neuroma di Morton sostenendo che potesse essere un'infiammazione a carico delle guaine tendinee, prescrivendomi ultasuonoterapia e Algix 60 mg. Né l'antiinfiammatorio né la terapia ad ultrasuoni hanno migliorato o cambiato la situazione. Ho effettuato allora una RMN il cui esito recita: "In corrispondenza della regione plantare del secondo spazio intermetatarsale distale esiste diffuso edema con lieve ispessimento tissutale in assenza di evidenti macroscopiche nodulazioni riferibili a neoformazioni espansive. E' presente modico versamento fluido in tutte le articolazioni metatarso-falangee. Minuta areola cistica nella testa del secondo metatarso plantarmente. Versamento fluido flogistico peri tendineo profondo al flessore del terzo dito in sede falangea".
L'ortopedico cui l'ho mostrata sostiene non vi sia nulla di anomalo e mi richiede un'ulteriore RMN con MDC per evidenziare meglio la situazione dei tessuti molli prima di valutare eventuali infiltrazioni. La seconda risonanza la sto attendendo e quindi per il momento mi rimetto a voi.
Aggiungo che il fastidio/dolore non è mai insopportabile e che non ho mai avuto problemi precedenti a questo episodio nel piede sx. Inoltre a camminare non avverto particolari noie, o per lo meno è molto sopportabile (tranne qualche volta) e sento che l'articolazione ed il piede a livello osseo sta bene e lavora correttamente segno che l'origine del problema non è li ma più a livello di tessuti o nervi. Quando invece sono a riposo, a letto o al computer avverto l'indolenzimento. Di cosa potrebbe trattarsi? Qualche suggerimento su cosa fare o come comportarmi? Grazie
L'ortopedico cui l'ho mostrata sostiene non vi sia nulla di anomalo e mi richiede un'ulteriore RMN con MDC per evidenziare meglio la situazione dei tessuti molli prima di valutare eventuali infiltrazioni. La seconda risonanza la sto attendendo e quindi per il momento mi rimetto a voi.
Aggiungo che il fastidio/dolore non è mai insopportabile e che non ho mai avuto problemi precedenti a questo episodio nel piede sx. Inoltre a camminare non avverto particolari noie, o per lo meno è molto sopportabile (tranne qualche volta) e sento che l'articolazione ed il piede a livello osseo sta bene e lavora correttamente segno che l'origine del problema non è li ma più a livello di tessuti o nervi. Quando invece sono a riposo, a letto o al computer avverto l'indolenzimento. Di cosa potrebbe trattarsi? Qualche suggerimento su cosa fare o come comportarmi? Grazie
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Salve,
quanto da Lei descritto fa pensare alle fasi iniziali di una stress reaction, cioè una patologia che potrebbe esitare in una "frattura da stress" del 2° metatarso, che passa spesso misconosciuta o diagnosticata con ritardo.
Si tratta di lesioni ossee provocate da microtraumi iterativi, più frequenti in chi effettua attività sportiva che comporta molta corsa, cammino e/o attività di salto.
In particolare possono essere causate da un carico normale applicato a elevata frequenza (ad es. podismo su lunghe distanze), da un carico elevato a frequenza normale (ad es. danza), oppure da un carico elevato a frequenza elevata (ad es. allenamento intenso pesistico).
Nel suo caso per una diagnosi più accurata suggerirei una Scintigrafia ossea e, per quanto riguarda il trattamento, suggerirei un paio di settimane di scarico (cioè camminare con l'ausilio di due bastoni canadesi senza appoggiare quel piede a terra o tutt'al più facendo un carico sfiorante), durante le quali effettua terapia fisica come Tecar-terapia e Magneto-terapia e, magari, effettua una terapia farmacologica a base di clodronato secondo la prescrizione di un ortopedico, ove non sussistano controindicazioni.
Alla ripresa della corsa e dell'attività sportiva, poi, utilizzi scarpe con un adeguato assorbimento del carico mediante suolette in gel e modelli di scarpe appositamente pensate per la corsa.
Saluti
quanto da Lei descritto fa pensare alle fasi iniziali di una stress reaction, cioè una patologia che potrebbe esitare in una "frattura da stress" del 2° metatarso, che passa spesso misconosciuta o diagnosticata con ritardo.
Si tratta di lesioni ossee provocate da microtraumi iterativi, più frequenti in chi effettua attività sportiva che comporta molta corsa, cammino e/o attività di salto.
In particolare possono essere causate da un carico normale applicato a elevata frequenza (ad es. podismo su lunghe distanze), da un carico elevato a frequenza normale (ad es. danza), oppure da un carico elevato a frequenza elevata (ad es. allenamento intenso pesistico).
Nel suo caso per una diagnosi più accurata suggerirei una Scintigrafia ossea e, per quanto riguarda il trattamento, suggerirei un paio di settimane di scarico (cioè camminare con l'ausilio di due bastoni canadesi senza appoggiare quel piede a terra o tutt'al più facendo un carico sfiorante), durante le quali effettua terapia fisica come Tecar-terapia e Magneto-terapia e, magari, effettua una terapia farmacologica a base di clodronato secondo la prescrizione di un ortopedico, ove non sussistano controindicazioni.
Alla ripresa della corsa e dell'attività sportiva, poi, utilizzi scarpe con un adeguato assorbimento del carico mediante suolette in gel e modelli di scarpe appositamente pensate per la corsa.
Saluti
Dr. Vincenzo Verduci
[#2]
Utente
La ringrazio moltissimo per la consulenza, sottoporrò l'ipotesi dell'inizio di una frattura da stress al medico ortopedico cui mi sono rivolto e alla mia dottoressa di base sperando di non dovermi trascinare ancora a lungo questa fastidiosa situazione (in parte dovuta anche ai lunghi tempi di attesa per le visite specialistiche).
Ancora mille grazie dott. Verduci, gentilissimo ed esausivo.
Ancora mille grazie dott. Verduci, gentilissimo ed esausivo.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.1k visite dal 17/04/2015.
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