Lussazione recidiva spalla sx
Salve,
Sono un ragazzo di 25 anni e in agosto 2004 ho subito un'operazione in artroscopia alla spalla sinistra.
Il primo episodio di lussazione risale al 2002 in seguito ad un forte trauma procuratomi giocando a rugby, dopo il primo episodio se ne sono verificati molti altri (circa una decina), non necessariamente provocati da traumi (esempio: dormendo).
Dopo l'operazione ho seguito tutte le indicazioni del chirurgo.... fiseoterapia e palestra. Nell'estate 2006 giocando a calcetto (è bastato un contatto di lieve entità con un avversario) mi lusso nuovamente la spalla, tengo il tutore tutto il tempo necessario e rinforzo adeguatamente la muscolatura in palestra.... Quattro mesi un altro episodio di lussazione (non traumatico).
Recentemente sono andato a fare una nuova visita dato che palesemente la mia spalla è tale quale a com'era prima dell'operazione. Mi è stato consigliato un intervento di Latarjet.
Mi rimangono però dei dubbi, mi è stato detto che l'intervento evita al 100% nuovi episodi di uscita della spalla, la motivazione della così alta percentuale di riuscita è che la trasposizione dell’estremità ossea della apofisi coracoide sul bordo anteriore della glena impedisce fisicamente alla spalla di uscire di sede.
- 100% è una percentuale esatta o è solo un modo per dire che l'intervento è un buon rimedio al problema? (data la prima esperienza vorrei capire se vale la pena rioperarsi)
- se l'intervento di Latarjet risolve il problema come mi è stato detto, per quale motivo non mi è stato proposto fin dalla prima operazione? vorrei capire quali sono le controindicazioni (dolori, rischi mobiltà futura, convalescenza etc...) di un eventuale intervento di Latarjet. E' effettivamente più efficace di un intervento in artroscopia? o è solo una diversa scuola di pensiero?
Vi ringrazio fin d'ora per la disponibilità
MARCO
Sono un ragazzo di 25 anni e in agosto 2004 ho subito un'operazione in artroscopia alla spalla sinistra.
Il primo episodio di lussazione risale al 2002 in seguito ad un forte trauma procuratomi giocando a rugby, dopo il primo episodio se ne sono verificati molti altri (circa una decina), non necessariamente provocati da traumi (esempio: dormendo).
Dopo l'operazione ho seguito tutte le indicazioni del chirurgo.... fiseoterapia e palestra. Nell'estate 2006 giocando a calcetto (è bastato un contatto di lieve entità con un avversario) mi lusso nuovamente la spalla, tengo il tutore tutto il tempo necessario e rinforzo adeguatamente la muscolatura in palestra.... Quattro mesi un altro episodio di lussazione (non traumatico).
Recentemente sono andato a fare una nuova visita dato che palesemente la mia spalla è tale quale a com'era prima dell'operazione. Mi è stato consigliato un intervento di Latarjet.
Mi rimangono però dei dubbi, mi è stato detto che l'intervento evita al 100% nuovi episodi di uscita della spalla, la motivazione della così alta percentuale di riuscita è che la trasposizione dell’estremità ossea della apofisi coracoide sul bordo anteriore della glena impedisce fisicamente alla spalla di uscire di sede.
- 100% è una percentuale esatta o è solo un modo per dire che l'intervento è un buon rimedio al problema? (data la prima esperienza vorrei capire se vale la pena rioperarsi)
- se l'intervento di Latarjet risolve il problema come mi è stato detto, per quale motivo non mi è stato proposto fin dalla prima operazione? vorrei capire quali sono le controindicazioni (dolori, rischi mobiltà futura, convalescenza etc...) di un eventuale intervento di Latarjet. E' effettivamente più efficace di un intervento in artroscopia? o è solo una diversa scuola di pensiero?
Vi ringrazio fin d'ora per la disponibilità
MARCO
[#1]
Gentile utente si tratta di domande molto tecniche.
Il rischio di sviluppare una recidiva di lussazione, in un soggetto giovane operato per una instabilita' di spalla, e' purtroppo variabile tra il 5% ed il 10% dei casi.
Oggi tale percentuale di recidiva e' sovrapponibile sia con le tecniche artroscopiche che con le tecniche a cielo aperto.
La suddetta percentuale e' direttamente proporzionale con l'eta' essendo piu' elevata tanto piu' il soggetto e' giovane all'atto del primo intervento.
Per quanto riguarda nel dettaglio il "vecchio" ma ancora valido interveto di Latarjet eseguito "a cielo aperto" mi sembra difficile che il chirurgo le possa aver dato una percentuale di successo del 100%. Non esiste, a mio modo di vedere, procedura chirurgica che possa, a priori, garantire il 100% del risultato.
Secondo le pubblicazioni internazionali il rischio di recidiva in un paziente operato correttamente con tale tecnica viene stimato tra il 2% ed il 3% circa.
Perche' allora non e' stato fatto subito visto che offre maggiori garanzie?
Perche' si tratta di un intervento che altera profondamente l'anatomia locale e che, pur fornendo ottime garanzie, puo' creare grossi problemi nel risolvere quei pochi casi di recidiva di lussazione che si sviluppano anche dopo tale intervento.
Il collega, giustamente, in un soggetto giovane come lei, ha preferito il piu' moderno approccio artroscopico che garantisce un totale rispetto delle strutture anatomiche locali.
L'intervento di Latarjet oggi e' secondo me indicato in:
- soggetti con lussazione recidivante in presenza di un evidente danno osseo del bordo antero-inferiore della glenoide
- casi di fallimento di un precedente trattamento chirurgico.
Quest'ultimo e' evidentemente proprio il suo caso.
Cordiali saluti
Il rischio di sviluppare una recidiva di lussazione, in un soggetto giovane operato per una instabilita' di spalla, e' purtroppo variabile tra il 5% ed il 10% dei casi.
Oggi tale percentuale di recidiva e' sovrapponibile sia con le tecniche artroscopiche che con le tecniche a cielo aperto.
La suddetta percentuale e' direttamente proporzionale con l'eta' essendo piu' elevata tanto piu' il soggetto e' giovane all'atto del primo intervento.
Per quanto riguarda nel dettaglio il "vecchio" ma ancora valido interveto di Latarjet eseguito "a cielo aperto" mi sembra difficile che il chirurgo le possa aver dato una percentuale di successo del 100%. Non esiste, a mio modo di vedere, procedura chirurgica che possa, a priori, garantire il 100% del risultato.
Secondo le pubblicazioni internazionali il rischio di recidiva in un paziente operato correttamente con tale tecnica viene stimato tra il 2% ed il 3% circa.
Perche' allora non e' stato fatto subito visto che offre maggiori garanzie?
Perche' si tratta di un intervento che altera profondamente l'anatomia locale e che, pur fornendo ottime garanzie, puo' creare grossi problemi nel risolvere quei pochi casi di recidiva di lussazione che si sviluppano anche dopo tale intervento.
Il collega, giustamente, in un soggetto giovane come lei, ha preferito il piu' moderno approccio artroscopico che garantisce un totale rispetto delle strutture anatomiche locali.
L'intervento di Latarjet oggi e' secondo me indicato in:
- soggetti con lussazione recidivante in presenza di un evidente danno osseo del bordo antero-inferiore della glenoide
- casi di fallimento di un precedente trattamento chirurgico.
Quest'ultimo e' evidentemente proprio il suo caso.
Cordiali saluti
Dr. Roberto LEO
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.9k visite dal 27/08/2008.
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