Esiti risonanza magnetica ginocchio
Gentili dottori,
sono un ragazzo di 24 anni che recentemente ha dovuto sospendere parte dell'attività sportiva a causa di un dolore al ginocchio.
Specifico che faccio triathlon. Il dolore si è presentato in maniera acuta durante un'uscita in mountain bike (probabilmente non della misura adatta a me, vedi sella troppo bassa). Ho interrotto corsa e bicicletta per un mese, quando poi ho riprovato a correre il dolore si è presentato quasi immediatamente. Nel frattempo mi sto dedicando al nuoto, tuttavia il dolore si ripresenta quando faccio solo gambe a stile libero. Ho provveduto quindi ad accertarmi delle condizioni del ginocchio tramite visita ortopedica, il medico mi ha diagnosticato una sospetta meniscopatia e mi ha prescritto ulteriori analisi.
I risultati dell'esame radiologico al ginocchio dicono: "Nei limiti per morfologia, struttura e rapporti i capi ossei articolari esaminati"
Mentre la risonanza magnetica:
"Non rime di frattura meniscali con note meniscosiche mediali.
Non lesioni delle componenti capsulo-legamentose.
Note di condromalacia femoro-rotulea in assenza di lesioni osteocondritiche.
La rotula sembra presentare lieve atteggiamento in iperpressione esterna.
Tendenza alla riduzione dello spessore cartilagineo anche al comparto femoro-tibiale mediale con sfumati segni di sclerosi subcondrale dell'emipiatto tibiale. Fisiologica la falda fluida intrarticolare".
Mi chiedevo se da quanto si può evincere dalla risonanza potrò tornare a praticare corsa e bici. Inoltre ero curioso di conoscere quale tipo di terapia è la più adatta alla mia situazione e quanto ci vuole per il completo recupero.
Vi ringrazio per la disponibilità,
Umberto
sono un ragazzo di 24 anni che recentemente ha dovuto sospendere parte dell'attività sportiva a causa di un dolore al ginocchio.
Specifico che faccio triathlon. Il dolore si è presentato in maniera acuta durante un'uscita in mountain bike (probabilmente non della misura adatta a me, vedi sella troppo bassa). Ho interrotto corsa e bicicletta per un mese, quando poi ho riprovato a correre il dolore si è presentato quasi immediatamente. Nel frattempo mi sto dedicando al nuoto, tuttavia il dolore si ripresenta quando faccio solo gambe a stile libero. Ho provveduto quindi ad accertarmi delle condizioni del ginocchio tramite visita ortopedica, il medico mi ha diagnosticato una sospetta meniscopatia e mi ha prescritto ulteriori analisi.
I risultati dell'esame radiologico al ginocchio dicono: "Nei limiti per morfologia, struttura e rapporti i capi ossei articolari esaminati"
Mentre la risonanza magnetica:
"Non rime di frattura meniscali con note meniscosiche mediali.
Non lesioni delle componenti capsulo-legamentose.
Note di condromalacia femoro-rotulea in assenza di lesioni osteocondritiche.
La rotula sembra presentare lieve atteggiamento in iperpressione esterna.
Tendenza alla riduzione dello spessore cartilagineo anche al comparto femoro-tibiale mediale con sfumati segni di sclerosi subcondrale dell'emipiatto tibiale. Fisiologica la falda fluida intrarticolare".
Mi chiedevo se da quanto si può evincere dalla risonanza potrò tornare a praticare corsa e bici. Inoltre ero curioso di conoscere quale tipo di terapia è la più adatta alla mia situazione e quanto ci vuole per il completo recupero.
Vi ringrazio per la disponibilità,
Umberto
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Caro Umberto, 24 anni sono pochi per avere problemi importanti o tali da dover pensare di limitare la attività sportiva o agonistica ma effettivamente se dobbiamo basarci sul referto della risonanza magnetica eseguita il tuo ginocchio presenta dei segni di sofferenza cartilaginea probabilmente da "overuse" come diciamo in termini scientifici, ossia da eccesso di sforzi, probabilmente anche legato a delle caratteristiche biomeccaniche costituzionali che non siamo in grado di apprezzare per via telematica. Purtroppo a volte in certe condizioni costituzionali la corsa in modo particolare può essere causa di sofferenza cartilaginea articolare e se non vi sono segni di rotture meniscali che depongano per un trattamento chirurgico la strada corretta da seguire è quella di un programma rieducativo in un centro attrezzato di rieducazione fisioterapica meglio se a indirizzo sportivo seguiti da personale specializzato in Medicina Sportiva. Il recupero è legato alla risposta al programma fisioterapico e deve essere valutato a distanza da personale Specializzato (Fisiatra, Medico Ortopedico o Sportivo). Cari saluti e tienici informati, Dr.Silvio BOER
Dr. Silvio BOER
Specialista ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA
Ex Medico Sociale Hockey Club ValPellice
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 07/12/2014.
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