condroma omero prossimale
Gentili dottori, vi scrivo perché a seguito di una caduta, un mese fa, ho fatto una RX della spalla e dell'omero che invitava ad approfondimenti diagnostici. L’ortopedico che mi ha visitata mi ha prescritto una RMN, risultata poco utile
“RM Spalla E/O BRACCIO lateralità sinistro
Non si apprezzano discontinuità dei tendini costituenti la cuffia dei rotatori, edema intramurale e del versante articolare all’inserzione del sovraspinoso. Buono il trofismo dei relativi ventri muscolari. Capolungo del bicipite nella norma con minima reazione sinoviale della guaina di rivestimento. Non alterazioni del cercine glenoideo, non versamenti intrarticolari bursali. Nei limiti di norma la capsula articolare acromioclaveale. Geodi sottocorticali dell’apice del trochite e del margine superiore della testa omerale. La diafisi femorale (???) è caratterizzata da diffusa alterazione della spongiosa, con segnale disomogeneo, in prima ipotesi espressione di encondroma, senza discontinuità del profilo corticale. Il quadro osseo non è completamente compresa nel campo di acquisizione eventualmente meritevole di successive rivalutazione TC omero per studio della componente ossea.” (i punti di domanda sono miei: è scritto proprio così!)
In seguito mi sono sottoposta a TC
il cui referto dice:
"TC spalla/III prossimale Omero sinistro
Esame eseguito nelle sole condizioni di base, con acquisizioni sul piano assiale e successive ricostruzioni multiplanari. A livello del III diafisario prossimale di omero si rileva un'alterazione tomodensitometrica grossolanamente ovalare, in parte iperdensa e in parte isodensa alla regione midollare, con estensione craniocaudiale massima di circa un 57 mm. Essa nel suo sviluppo non determina assotigliamento nè interruzione della corticale e non è associata a reazioni periostali, mostrando dunque caratteristiche di benignità ad esempio compatibile con condroma. Subcentimetriche alterazioni dell'intensità di segnale, ipodense, di significato distrofico cistico, della testa e del trochide omerale. Nei limiti i rapporti articolari. Nulla da segnalare a livello dei tessuti molli.
Inizialmente l'ortopedico che mi prescrisse la TC mi prospettò anche la necessità di rimuovere questo condroma mentre lo specialista in oncologia ortopedica ha valutando che la lesione è in parte calcificata e consiglia di rivedermi tra 4 mesi con RMN poi poi tra otto mesi e successivamente diradando i controlli nel tempo, fermo restando che qualora dovessi sentire molto male, allora l'intervento diventerebbe necessario.
Ora da quest’inverno soffro di dolore a entrambe le spalle e ho spesso dolore localizzato a livello della cresta iliaca in entrambi i lati ma più marcatamente a sinistra.Il medico che mi ha visitata dice che questi dolori non sono correlati al condroma. Ora, non ho detto al medico che mio fratello morì a cinquant'anni per un tumore primario mai identificato ma che disseminava parecchie metastasi ossee. E' il caso di rivolgermi a un altro specialista?
“RM Spalla E/O BRACCIO lateralità sinistro
Non si apprezzano discontinuità dei tendini costituenti la cuffia dei rotatori, edema intramurale e del versante articolare all’inserzione del sovraspinoso. Buono il trofismo dei relativi ventri muscolari. Capolungo del bicipite nella norma con minima reazione sinoviale della guaina di rivestimento. Non alterazioni del cercine glenoideo, non versamenti intrarticolari bursali. Nei limiti di norma la capsula articolare acromioclaveale. Geodi sottocorticali dell’apice del trochite e del margine superiore della testa omerale. La diafisi femorale (???) è caratterizzata da diffusa alterazione della spongiosa, con segnale disomogeneo, in prima ipotesi espressione di encondroma, senza discontinuità del profilo corticale. Il quadro osseo non è completamente compresa nel campo di acquisizione eventualmente meritevole di successive rivalutazione TC omero per studio della componente ossea.” (i punti di domanda sono miei: è scritto proprio così!)
In seguito mi sono sottoposta a TC
il cui referto dice:
"TC spalla/III prossimale Omero sinistro
Esame eseguito nelle sole condizioni di base, con acquisizioni sul piano assiale e successive ricostruzioni multiplanari. A livello del III diafisario prossimale di omero si rileva un'alterazione tomodensitometrica grossolanamente ovalare, in parte iperdensa e in parte isodensa alla regione midollare, con estensione craniocaudiale massima di circa un 57 mm. Essa nel suo sviluppo non determina assotigliamento nè interruzione della corticale e non è associata a reazioni periostali, mostrando dunque caratteristiche di benignità ad esempio compatibile con condroma. Subcentimetriche alterazioni dell'intensità di segnale, ipodense, di significato distrofico cistico, della testa e del trochide omerale. Nei limiti i rapporti articolari. Nulla da segnalare a livello dei tessuti molli.
Inizialmente l'ortopedico che mi prescrisse la TC mi prospettò anche la necessità di rimuovere questo condroma mentre lo specialista in oncologia ortopedica ha valutando che la lesione è in parte calcificata e consiglia di rivedermi tra 4 mesi con RMN poi poi tra otto mesi e successivamente diradando i controlli nel tempo, fermo restando che qualora dovessi sentire molto male, allora l'intervento diventerebbe necessario.
Ora da quest’inverno soffro di dolore a entrambe le spalle e ho spesso dolore localizzato a livello della cresta iliaca in entrambi i lati ma più marcatamente a sinistra.Il medico che mi ha visitata dice che questi dolori non sono correlati al condroma. Ora, non ho detto al medico che mio fratello morì a cinquant'anni per un tumore primario mai identificato ma che disseminava parecchie metastasi ossee. E' il caso di rivolgermi a un altro specialista?
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La storia clinica che ha descritto giustifica perché si è sviluppato il dolore alla spalla. Il rilievo strumentale di una neoformazione nella diafisi (regione intermedia tra la parte prossimale dell'omero e la parte distale) è, a mio giudizio, un reperto accessorio che si è potuto rilevare grazie alla radiografia per diretta conseguenza della sua caduta.
Adesso bisogna stabilire la natura di questa neoformazione che poterebbe trattarsi, a detta del radiologo, di un condroma.
Le riporto alcune delle patologie neoplastiche primitive più frequenti dello scheletro:
A) Maligne: Osteosarcoma; Condrosarcoma; Sarcoma di Ewing; Fibrosarcoma; Linfoma 2 E
B) Intermedie: Tumore giganto-cellulare; Cordoma; Adamantinoma
C) Benigne: Osteocondroma (esostosi); Condroma; Cisti unicamerale; Fibroma non ossificante; Osteoma osteoide; Condroblastoma; Cisti aneurismatica; Enostosi (isola di tessuto osseo); Osteoblastoma; Fibroma condromixoide;Emangioma.
I limiti di una consulenza on line non consentono di poterle indicare la strada giusta tra l'attesa (Oncologo) e l'intervento (Chirurgo Ortopedico).
Rimetto ai suoi specialisti la scelta migliore da farsi.
Auguri
Adesso bisogna stabilire la natura di questa neoformazione che poterebbe trattarsi, a detta del radiologo, di un condroma.
Le riporto alcune delle patologie neoplastiche primitive più frequenti dello scheletro:
A) Maligne: Osteosarcoma; Condrosarcoma; Sarcoma di Ewing; Fibrosarcoma; Linfoma 2 E
B) Intermedie: Tumore giganto-cellulare; Cordoma; Adamantinoma
C) Benigne: Osteocondroma (esostosi); Condroma; Cisti unicamerale; Fibroma non ossificante; Osteoma osteoide; Condroblastoma; Cisti aneurismatica; Enostosi (isola di tessuto osseo); Osteoblastoma; Fibroma condromixoide;Emangioma.
I limiti di una consulenza on line non consentono di poterle indicare la strada giusta tra l'attesa (Oncologo) e l'intervento (Chirurgo Ortopedico).
Rimetto ai suoi specialisti la scelta migliore da farsi.
Auguri
Dr. Luigi Grosso - Ortopedico Master Spalla Gomito Polso Mano
Busto Arsizio (VA) - Rapallo (GE) - Napoli
www.luigigrosso.net
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