Stupor del nervo s.p.e.

Buongiorno e grazie in anticipo.
Sono un uomo 50 anni: in seguito ad un incidente in vespa, avvenuta ca. due mese e mezzo fà, ho riportato la frattura dell'acetabolo e come complicazione una paralisi del nervo sciatico popliteo esterno dovuta al trauma (lesione dello s.p.e.) che mi causa, la cosiddetta "caduta del piede", un intenso bruciore sul dorso dello stesso (ma solo nel caso in cui lo mantenga a 90° ripetto alla tibia) e l'impossibiltà a sollevare le dita.
Durante l'operazione di ricostruzione dell'acetabolo tramite protesi, è stato asportato un ematoma interno che comprimeva il nervo.
Alla visita di controllo mi è stato detto che l'operazione è ben riuscita e come terapia per lo stupor dello s.p.e. utilizzare la molla di Codivilla, far sedute di elettrostimolazione e ginnastica propriocettiva ed affidarmi ai Fisiatri di un centro di fisioterapia (proprio come indicato in altri volstri consulti).
Ciò che noto però è che, malgrado la terapia medica, continuo a sentire un forte bruciore sul dorso del piede e l'arrossamento ed il gonfiore dello stesso.
Il mio medico dice che tutto procede bene.
Io volevo comunque sapere:
- quanto tempo ci vorrà per poter osservare una diminuzione di questo bruciore (so che per la RIPRESA TOTALE ci vorranno altri 8/10 mesi);
- se, dal momento che il nuoto pinnato non è uno sport che riesco a praticare agevolmente (non so nuotare), fosse possibile sostituirlo con l'uso regolare di cyclette;
- per quanto tempo dovrò portare la molla (il negoziante della sanitaria mi ha spaventato un pò dicendo che potrebbe servirmi a vita).
Grazie per il tempo dedicatomi, colgo l'occasione per porgervi distinti saluti e complimenti per il servizio svolto.
Lorenzo
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Dr. Riccardo Busa Ortopedico, Chirurgo della mano 226 18
La previsione dei tempi di riduzione della sintomatologia dolorosa è difficile da fare. Generalmente il dolore neuropatico richiede un trattamento medico e fisico che va personalizzato e diretto dal fisiatra ed eventualmente dall'algologo (medico specializzato in terapia del dolore). Si tratta SEMPRE di mesi (4-8?).
Occorre ENORME pazienza e MOTIVAZIONE nel suo caso. Trovare la giusta combinazione di terapie mediche e fisiche. Affidarsi ad un centro di rieducazione con fisiatra esperto e "sensibile" alla problematica specifica. Associare fisioterapia a casa con elettro-stimolatore muscolare e TENS (lo prenda a noleggio!). Adeguata terapia medica (analgesica, antiflogistica e di integrazione alla rigenerazione nervosa e muscolare...). L'esercizio attivo mediante Cyclette può nel suo caso sostituire il nuoto pinnato. La molla di codivilla è un utile presidio nei primi 3-6 mesi per evitare le posture viziate del piede ma andrebbe gradualmente abbandonata in parallelo al compenso posturale.

Dr. Riccardo Busa
S.C. Chirurgia della Mano e Microchirurgia
Az. Osp./Univ. Policlinico di Modena

[#2]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Egregio Professore, la risngrazio sentitamente per la celerità di risposta (molto esauriente) ed il tempo concessomi.
Porgo ancora distinti saluti.
[#3]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Egregio dottor Busi, dalla fine del mese di agosto ho effettuato fisioterapia e nella fattispecie elettrostimolazioni triangolari del polpaccio, Prokin e chinesiterapia associata a farmaci (Micetile, Alanerv 600). Dall'ultima elettromiografia effettuata a metà dicembre si è evidenziato una ripresa del nervo che va dall'assenza di funzionanilità della prima e.m. a circa 20-30% delle funzionalità. Nonostante ciò noto un constante intorpidipento dell'alluce e del 2° e 3° dito del piede nonchè un parziale blocco della caviglia. Chiedo se sia opportuno modificare la terapia che sto seguendo per ridurre tale intorpidimento tenendo conto che, come consigliatomidall'ortopedico che mi ha in cura, ho ridotto notevolmente l'uso delle stampelle e della molla di Codivilla.
Porgo distinti saluti.
[#4]
Dr. Riccardo Busa Ortopedico, Chirurgo della mano 226 18
Egr. Utente,
i segni di ripresa sono molto promettenti. Si abitui a ridurre progressivamente l'utilizzo di appoggi e ortesi.
Associ massaggi e kinesi terapia attiva e passiva con assistenza di terapista ma non riduca la elettroterapia della muscolatura. Consulti un fisiatra a tal proposito!
Auguri di Buon Anno!
[#5]
Dr. Francesco Chiaravalloti Medico fisiatra, Ortopedico, Perfezionato in medicine non convenzionali 179 9
Gentile Lettore,
mi associo ai consigli del Collega Ortopedico:
- prosegua fisiochinesiterapia attiva assistita anche autogestita con l'ausilio di teraband con l'obiettivo di mantenere una fisiologia ampiezza articolare della tibio-tarsica e dell'avampiede. Prosegua inoltre la ginnastica propriocettiva.
- credo sia un errore di battitura ma nelle lesioni dello sciatico popliteo esterno i muscoli in amiotrofia sono il tibiale anteriore, estensore comune delle dita e dell'alluce quindi l'elettrostimolazione deve essere effettuata su questi gruppi muscolari e non sul polpaccio, come Lei a scritto, innervato invece dallo sciatico popliteo interno radice di S1.
-l'utilizzo della molla di Codiville e/o un paio di scarpe alte che cingano la caviglia sono utili quando ancora presente steppage conseguente all'ipostenia dei flessori dorsali del piede causa di tutta una serie di compensi patologici di anca e bacino che frequentemente portano rachialgie.
-riguardo alle disestesie che Lei lamenta alle prime tre dita del piede provi con della massoterapia plantare ma probabilmente solo il tempo e la graduale progressiva ripresa del nervo risolveranno questa situazione.

Dr. Francesco Chiaravalloti

[#6]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Vi ringrazio entrambi per la celerità e la completezza delle risposte. Effettivamente l'elettrostimolazione avviene sul tibiale e non sul polpaccio come erroneamete scritto. Richiederò l'intevento di un fisiatra come da Voi suggerito.

Auguri sinceri di Buon Anno.

Lorenzo.
[#7]
Dr. Francesco Chiaravalloti Medico fisiatra, Ortopedico, Perfezionato in medicine non convenzionali 179 9
Tanti auguri anche a Lei con l'auspicio di una ripresa funzionale completa.
Ci tenga informati