Frattura trimalleolare esposta

Salve, in seguito ad un incidente ho riportato una frattura trimalleolare +lussazione tibio-astragalica esposta caviglia destra.In data 14-08-2013 ho subito un intervento
nella quale sono state eseguite le seguenti procedure chirurgiche:riduzione cruenta di lussazione tibio-astragalica postero laterale+riduzione e sintesi con placca e 6 viti malleolo peroneale e 2 fili di k al malleolo tibiale anteriore.
Il 30-10-2013 in day hospital mi è stata rimossa la vite intersindesmotica. Ad oggi dopo più di sette mesi dall'intervento, il mio problema sussiste, dopo l'ultima radiografia il perone non è del tutto calcificato,(secondo i medici resterà così).
dopo 4 cicli di fisioterapia la flessione dorsale è sempre limitata ed io continuo ad avere dolore. Ora i medici mi hanno detto che ho due opzioni:la prima è quella di tenermi a vita la piastra,con i soliti dolori oppure la seconda opzione è quella di operare di nuovo, togliere tutto e provare con un innesto osseo,ma senza il 100% delle garanzie. Vorrei sentire anche il vostro parere. Grazie per la collaborazione
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Un parere con i soli elementi deducibili dalla Sua descrizione di fatto non è un parere. Posso prendere atto che dopo 7 mesi una frattura non consolidata non ha possibilità di migliorare se non con un intervento chirurgico (però non so cosa intenda esattamente quando scrive che "il perone non è del tutto calcificato) , ma non so perché sia limitata (né di quanto) la flessione dorsale né quali siano le cause dei dolori, e quindi non posso nemmeno sapere se risolvendo la frattura del perone risolve il problema del dolore e della limitazione funzionale.
Per quanto riguarda il problema della garanzia del 100% occorre precisare che in medicina non è possibile garantire il risultato perché, pur con un intervento perfettamente eseguito, non è preventivabile come altri fattori individuali possono influenzarlo. A mio parere, una volta stabilito che l'intervento nell'ipotesi più ottimistica risolverebbe del tutto i problemi di dolore e movimento, bisogna scegliere fra la certezza di rimanere così come sta adesso e la probabilità di stare invece meglio di adesso. Quante sono le probabilità di stare meglio Glielo dovrà dire il chirurgo in base alla letteratura scientifica disponibile e alla tecnica scelta. Le consiglio di chiedere un secondo parere anche a un altro ortopedico, preferibilmente esperto in traumatologia: vive in un territorio ad elevata densità di traumatologi per cui non Le sarà difficile individuare nei maggiori ospedali pubblici (ma anche in tante altre realtà) lo specialista adatto.
Ci tenga aggiornati, se vuole.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Ringrazio per avermi risposto.Nel frattempo mi hanno sottoposto ad una tac,
questo l'esito.Esiti di frattura bimalleolare,in via di consolidamento, la tibiale con monconi ben composti,quella peroneale con difetto di consolidamento e con presenza
di grossolani frammenti nello spazio interosseo tibio-peroneale.
Lieve diastasi tibio-peroneale
Verosimile pregresso posizionamento di vite transindesmotica.
Modesto versamento endoarticolare in sede tibioastragalica.
Nella norma l'astragalo e l'articolazione sottoastragalica.

Grazie per la collaborazione
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Non so cosa voglia dire "frattura in via di consolidamento" dopo oltre 8 mesi, e inoltre bisogna valutare bene la "lieve" diastasi tibio-peroneale, per capirne l'entità. Ribadisco l'opportunità di sentire un secondo parere, come avevo suggerito tre settimane fa, a meno che non abbia già ottenuto le indicazioni necessarie da chi La sta seguendo.
Cordiali saluti