Malattia di Depuytren
ho la malattia di Depuytren ad una stadio iniziale, probabilmente stadio I al IV dito e stadio 0 al III dito della mano sx.
Vorrei essere consigliato se è opportuno procedere con l'intervento oppure attraverso il farmaco, precisamente con il xiapex, in quest'ultimo caso se ci controindicazioni e dove sono i centro autorizzati.
In attesa di un cortese riscontro, ringrazio
Vorrei essere consigliato se è opportuno procedere con l'intervento oppure attraverso il farmaco, precisamente con il xiapex, in quest'ultimo caso se ci controindicazioni e dove sono i centro autorizzati.
In attesa di un cortese riscontro, ringrazio
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Gentile Signore,
il concetto "base" per la malattia di Dupuytren è che fino a quando non è iniziata la "contrattura", cioè l'accorciamento della "corda" pretendinea, non conviene "stuzzicare il can che dorme".
Perlomeno io mi sono sempre regolato in questo modo.
Nel momento in cui inizia l'accorciamento e quindi la flessione del dito, si pone invece il problema di quale metodica utilizzare.
Solo l'intervento chirurgico (ben fatto, ovviamente), rimuovendo tutto il tessuto patologico dà buone garanzie contro le recidive (le varie percentuali di recidive descritte o di insuccessi dopo l'intervento dipendono spesso da una cattiva o incompleta esecuzione dell'intervento stesso, oppure da uno stadio troppo avanzato in cui si è deciso di intervenire).
Le altre metodiche "meno invasive" (enzima proteolitico a base di collagenasi, mini-incisioni percutanee), in realtà non rimuovono il tessuto patologico ma si limitano a consentire una maggiore o minore estensione del dito flesso.
La recidiva, però, è sempre "dietro l'angolo".
Utilizzare tali metodiche in stadio molto iniziale, a mio modesto parere, è un "non senso".
Buona serata.
il concetto "base" per la malattia di Dupuytren è che fino a quando non è iniziata la "contrattura", cioè l'accorciamento della "corda" pretendinea, non conviene "stuzzicare il can che dorme".
Perlomeno io mi sono sempre regolato in questo modo.
Nel momento in cui inizia l'accorciamento e quindi la flessione del dito, si pone invece il problema di quale metodica utilizzare.
Solo l'intervento chirurgico (ben fatto, ovviamente), rimuovendo tutto il tessuto patologico dà buone garanzie contro le recidive (le varie percentuali di recidive descritte o di insuccessi dopo l'intervento dipendono spesso da una cattiva o incompleta esecuzione dell'intervento stesso, oppure da uno stadio troppo avanzato in cui si è deciso di intervenire).
Le altre metodiche "meno invasive" (enzima proteolitico a base di collagenasi, mini-incisioni percutanee), in realtà non rimuovono il tessuto patologico ma si limitano a consentire una maggiore o minore estensione del dito flesso.
La recidiva, però, è sempre "dietro l'angolo".
Utilizzare tali metodiche in stadio molto iniziale, a mio modesto parere, è un "non senso".
Buona serata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 10/03/2014.
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