Dolore forte persistente al i° metatarso dopo banale inicidente
Buongiorno, ho 33 anni e a causa di un "banale" trauma da sovraccarico (procuratomi flettendo l'articolazione dell'avampiede oltremodo sotto il peso di 150 kg di scooter che mi è scappato di mano - da ferma -) ho dei continui dolori che diventano fortissimi sotto sforzo e ancora di più camminando su terreno sconnesso es. al mare tipo sabbia, ghiaia e sul morbido.
Esami e risultati.
RMN - Lesione osteocondrale, I°metatarso e falange contrapposta con versamento articolare.
Raggi X: non si evidenziano segni di frattura.
Ciclo antinfiammatori - Nimesulide - per 1 settimana
Cicli fisioterapia - Artosilene per Ionoforesi.
Il dolore si attenua, finita la Ionoforesi ricomincia uguale.
Due mesi con stampelle per non caricare, e due mesi con scarpa tallus.
Un medico mi diagnostica frattura dei sesamoidi e vuole operare. Per sicurezza mi chiede di fare RMN dove risulta che i sesamoidi hanno regolare trofismo. Tutto da rifare.
Altri cicli di antinfiammatorio sinartrol. Nessun beneficio.
Mi vengono prescritti dei plantari, ma ho sempre dolore e on riesco a portarli.
Dopo un anno dalla prima c.a. nuova RMN: Lesione osteo-corticale con aspetto pseudocistico versamento intrarticolare.
Lastre, non si evidenziano segni di frattura. Iniziale artrosi della Ia metatarso-falangea.
Faccio una eco tendinea, che risulta completamente negativa.
Altri 2 cicli da 10 sedute di Ultrasuoni, nessun beneficio.
Lungo la strada mi parlano di pulizia articolare e di artrodesi, ma senza avere la comprensione, mi dicono sempre "possiamo provare".
Ho fatto infiltrazioni cortisoniche. Nulla.
Non mi arrendo.
Sedute di 10 + 10 Ionoforesi con artrosilene e fisoterapiamobilizzazione articolare).
Nuovo fisioterapista. Piroxicam in impacco per 3 volte al giorno, dopo essermi lavata la pelle con alcool + 10 + 10 sedute laser (con impostazione Tallonite e Condromalacia Rotulea).
Ho avuto beneficio. Smetto la terapia e solo dopo 2gg sono di nuovo nella stessa condizione di prima.
Nuovi plantari più morbidi...ma mi fanno sempre male.
Esame baropodometrico: Piede che appoggia laterlamente e cammina in rotazione. Totale scarico del 1° metatarso sulle altre artisolazioni.
Adesso sono passati 2 mesi senza trattamento (solo plantari) e ho dolore per tutto il I°metatarso che parte dall'articolazione e percorre l'osso verso la caviglia.
Mi rivolgo a voi, perchè vorrei un consulto sulla mia storia perchè questa situazione è fortemente invalidante. Giusto per farvi capire: non posso camminare senza sentire dolore, se muovo il piede a volte sento fastidio anche a letto. Ho una autonomia (di toleranza del dolore al passo) di 1 ora al massimo e provo dolore a partire dal solo appoggio a terra. Inutile sottolineare che zoppico e scarico completamente il metatarso dolente e ho perso parte dell'equilirio.
Aggiungo di aver visto molti medici che però non si sono mai addentrati a fondo nel problema nel problema (salvo l'ultimo fisoterapista - che mi ha consigliato Laser/Piroxicam).
Vi chiedo inoltre se potrebbe avere senso una scintigrafia con mezzi di contrasto o se esistono altri esami specialistici per individuare altre possibili patologie che fino ad ora non sono emerse. Di ogni genere.
Confido in una vostra risposta, grazie già da ora a chi mi vorrà dedicare un po' del suo tempo.
Esami e risultati.
RMN - Lesione osteocondrale, I°metatarso e falange contrapposta con versamento articolare.
Raggi X: non si evidenziano segni di frattura.
Ciclo antinfiammatori - Nimesulide - per 1 settimana
Cicli fisioterapia - Artosilene per Ionoforesi.
Il dolore si attenua, finita la Ionoforesi ricomincia uguale.
Due mesi con stampelle per non caricare, e due mesi con scarpa tallus.
Un medico mi diagnostica frattura dei sesamoidi e vuole operare. Per sicurezza mi chiede di fare RMN dove risulta che i sesamoidi hanno regolare trofismo. Tutto da rifare.
Altri cicli di antinfiammatorio sinartrol. Nessun beneficio.
Mi vengono prescritti dei plantari, ma ho sempre dolore e on riesco a portarli.
Dopo un anno dalla prima c.a. nuova RMN: Lesione osteo-corticale con aspetto pseudocistico versamento intrarticolare.
Lastre, non si evidenziano segni di frattura. Iniziale artrosi della Ia metatarso-falangea.
Faccio una eco tendinea, che risulta completamente negativa.
Altri 2 cicli da 10 sedute di Ultrasuoni, nessun beneficio.
Lungo la strada mi parlano di pulizia articolare e di artrodesi, ma senza avere la comprensione, mi dicono sempre "possiamo provare".
Ho fatto infiltrazioni cortisoniche. Nulla.
Non mi arrendo.
Sedute di 10 + 10 Ionoforesi con artrosilene e fisoterapiamobilizzazione articolare).
Nuovo fisioterapista. Piroxicam in impacco per 3 volte al giorno, dopo essermi lavata la pelle con alcool + 10 + 10 sedute laser (con impostazione Tallonite e Condromalacia Rotulea).
Ho avuto beneficio. Smetto la terapia e solo dopo 2gg sono di nuovo nella stessa condizione di prima.
Nuovi plantari più morbidi...ma mi fanno sempre male.
Esame baropodometrico: Piede che appoggia laterlamente e cammina in rotazione. Totale scarico del 1° metatarso sulle altre artisolazioni.
Adesso sono passati 2 mesi senza trattamento (solo plantari) e ho dolore per tutto il I°metatarso che parte dall'articolazione e percorre l'osso verso la caviglia.
Mi rivolgo a voi, perchè vorrei un consulto sulla mia storia perchè questa situazione è fortemente invalidante. Giusto per farvi capire: non posso camminare senza sentire dolore, se muovo il piede a volte sento fastidio anche a letto. Ho una autonomia (di toleranza del dolore al passo) di 1 ora al massimo e provo dolore a partire dal solo appoggio a terra. Inutile sottolineare che zoppico e scarico completamente il metatarso dolente e ho perso parte dell'equilirio.
Aggiungo di aver visto molti medici che però non si sono mai addentrati a fondo nel problema nel problema (salvo l'ultimo fisoterapista - che mi ha consigliato Laser/Piroxicam).
Vi chiedo inoltre se potrebbe avere senso una scintigrafia con mezzi di contrasto o se esistono altri esami specialistici per individuare altre possibili patologie che fino ad ora non sono emerse. Di ogni genere.
Confido in una vostra risposta, grazie già da ora a chi mi vorrà dedicare un po' del suo tempo.
[#1]
La sua lunghissima storia porta a pensare ad un'artrosi della I metatarso-falangea post traumatica.
Il grado dell'artrosi e quindi le possibilita' di trattamento possono essere valutati solo con la visione di una Rx e di una RMN recente.
Non credo che la scintigrafia possa dare informazioni utili.
La saluto.
Il grado dell'artrosi e quindi le possibilita' di trattamento possono essere valutati solo con la visione di una Rx e di una RMN recente.
Non credo che la scintigrafia possa dare informazioni utili.
La saluto.
Dr. Paolo Sailis
paolo.sailis@gmail.com
[#2]
Utente
Buonasera, ringrazio per l'opinione. Ma a Suo avviso che cosa si potrebbe fare? Premetto che ho appuntamento per nuova RMN, ma se si dovesse trattare quindi di artrosi post-traumatica, è mai possibile che non debbano esistere terapie e che a 33 anni debba convivere con un dolore tanto invalidante?
Inoltre vorrei chiederLe: il fatto che il dolore parta dall'articolazione Ia metatarso-falangea per percorrere il metatarso per tutta la sua lughezza (come se all'interno dell'osso ci fosse un "filo elettrico") con un dolore lancinante che impedisce o mi fa' urlare di dolore in caso di appoggio corretto è un "tipico" dolore da artrosi?
Aggiungo che il piede lo percepisco come "un po'di gomma" (ed è sempre un po' gonfio), e la articolazione metatarso-falangea non flette al 100% come quella del piede sano. Grazie.
Inoltre vorrei chiederLe: il fatto che il dolore parta dall'articolazione Ia metatarso-falangea per percorrere il metatarso per tutta la sua lughezza (come se all'interno dell'osso ci fosse un "filo elettrico") con un dolore lancinante che impedisce o mi fa' urlare di dolore in caso di appoggio corretto è un "tipico" dolore da artrosi?
Aggiungo che il piede lo percepisco come "un po'di gomma" (ed è sempre un po' gonfio), e la articolazione metatarso-falangea non flette al 100% come quella del piede sano. Grazie.
[#3]
Sembra che dai suoi disturbi, ipoestesia e iperestesia, si possa pensare che ci possa essere stata anche la lesione di un nervo sensitivo.
Comunque, proprio sulla base di nuove indagini diagnostiche, si puo' pensare qualche strategia di trattamento.
Esegua la RMN e ci faccia sapere.
La saluto.
Comunque, proprio sulla base di nuove indagini diagnostiche, si puo' pensare qualche strategia di trattamento.
Esegua la RMN e ci faccia sapere.
La saluto.
[#4]
Utente
Buongiorno, grazie per le risposte, a seguito Suo consiglio ho eseguito nuova RMN.
Riporto qui di seguito il referto ritirato stamane.
RM PIEDE DESTRO (SENZA CONTRASTO)
 Alterazioni pseudocistico erosive simil-geodiche della testa del 1° metatarso con gravi segni infiammatori capsulari ed edema dei tessuti molli periarticolari.
 Degenerazioni artrosiche articolari con conropatia.
 Coesiste edema intraspongioso della dialisi e della testa del 1° metatarso.
 Appiattimento della volta plantare trasversale
 3° e 4° dito ad “artiglio”
 Borsite intercapito metatrsale del 1° e 4° spazio
 Edema delle parti molli con fascite plantare in corrispondenza del 5° metatarso.
…e il dolore persiste.
Vedendo tutta questa lista chiedo: si possono affrontare passo-passo (e se si con quale ordine) tutti questi problemi uno per volta per passare da una situazione di “dolore acuto” ad una situazione di “fastidio” anche se non totale, evitando o almeno posticipando negli anni almeno 30 anni o quanto più possibile una operazione?
Non chiedo la bacchetta magica questo è ovvio, ma tutti i vostri possibili consigli.
Il tempo di cura non mi spaventa, dato che oramai patisco questi dolori da 3 anni con la stessa intensità e la vita mi è cambiata in maniera radicale ed in negativo, pertanto farei qualsiasi cosa e con qualsiasi tempistica per migliorare la mia situazione.
Grazie a tutti.
Riporto qui di seguito il referto ritirato stamane.
RM PIEDE DESTRO (SENZA CONTRASTO)
 Alterazioni pseudocistico erosive simil-geodiche della testa del 1° metatarso con gravi segni infiammatori capsulari ed edema dei tessuti molli periarticolari.
 Degenerazioni artrosiche articolari con conropatia.
 Coesiste edema intraspongioso della dialisi e della testa del 1° metatarso.
 Appiattimento della volta plantare trasversale
 3° e 4° dito ad “artiglio”
 Borsite intercapito metatrsale del 1° e 4° spazio
 Edema delle parti molli con fascite plantare in corrispondenza del 5° metatarso.
…e il dolore persiste.
Vedendo tutta questa lista chiedo: si possono affrontare passo-passo (e se si con quale ordine) tutti questi problemi uno per volta per passare da una situazione di “dolore acuto” ad una situazione di “fastidio” anche se non totale, evitando o almeno posticipando negli anni almeno 30 anni o quanto più possibile una operazione?
Non chiedo la bacchetta magica questo è ovvio, ma tutti i vostri possibili consigli.
Il tempo di cura non mi spaventa, dato che oramai patisco questi dolori da 3 anni con la stessa intensità e la vita mi è cambiata in maniera radicale ed in negativo, pertanto farei qualsiasi cosa e con qualsiasi tempistica per migliorare la mia situazione.
Grazie a tutti.
[#6]
Utente
Grazie per la risposta.
Buongiorno, oggi ho fatto una visita e mi hanno diagnosticato algodistrofia del metatarso.
Mi sono state prescritte punture di CLODRON per 30gg,associati ad Ultrasuoni, Ionofosresi e scarpa Talus per 30gg durante il trattamento. A seguire una puntura di mantenimento (diversa di cui non ricordo il nome) 1 al mese per 6 mesi.
...potrei fare qualcosa d'altro per "aiutarmi"...ogni consiglio è ben accetto. Grazie
Buongiorno, oggi ho fatto una visita e mi hanno diagnosticato algodistrofia del metatarso.
Mi sono state prescritte punture di CLODRON per 30gg,associati ad Ultrasuoni, Ionofosresi e scarpa Talus per 30gg durante il trattamento. A seguire una puntura di mantenimento (diversa di cui non ricordo il nome) 1 al mese per 6 mesi.
...potrei fare qualcosa d'altro per "aiutarmi"...ogni consiglio è ben accetto. Grazie
[#9]
Utente
Buongiorno, la presente per aggiornare la mia situazione e avere una vs. opinione in merito quanto sto facendo.
Dopo i 30gg con Clodron (1 al giorno) due cicli da 10 di Ultrasuoni + Ionoforesi con Artrosilene. Ho avuto un “cambiamento” del dolore. Non posso definirlo miglioramento ma è come se il dolore stesso fosse assimilabile ad un area circolare che si è ristretta e concentrata verso l’articolazione. Sto’ procedendo con 1 iniezione di Nerixia al mese (ho appena fatto la prima) per 6 mesi associata alla Magnetoterapia a (90Gauss Frequenza 10 Hz per tutta la notte).
In proposito volevo chiedere quanto segue. I paramentri della Magneto sembrano adeguati (visto che sono presi dal manuale)? E per quanto tempo è opportuno (in caso di algodistrofia) proseguire con dette sedute notturne? Ci sono delle controindicazioni per frequenze +/- alte e +/- gauss in uscita (per canale)…non è che posso fare dei danni…? E’possibile che dopo 4 sedute di magneto avverta come un “gonfiore” alla zona trattata?
Con i plantari (che finalmente non mi fanno male!) cammino un “pochino” più dritta ma senza il dolore perdura. L’articolazione si è irrigidita un po’ e non si piega come prima. Posso fare qualcosa per recuperare la mobilità?
Da ultimo chiedo…in un quadro come il mio a Vs. parere è possibile raggiungere una totale guarigione? E’ mai accaduto?... e del mio quadro attuale cosa ne pensate è positivo o stazionario?
Grazie sin d’ora per la disponibilità e per i vs. consigli.
Dopo i 30gg con Clodron (1 al giorno) due cicli da 10 di Ultrasuoni + Ionoforesi con Artrosilene. Ho avuto un “cambiamento” del dolore. Non posso definirlo miglioramento ma è come se il dolore stesso fosse assimilabile ad un area circolare che si è ristretta e concentrata verso l’articolazione. Sto’ procedendo con 1 iniezione di Nerixia al mese (ho appena fatto la prima) per 6 mesi associata alla Magnetoterapia a (90Gauss Frequenza 10 Hz per tutta la notte).
In proposito volevo chiedere quanto segue. I paramentri della Magneto sembrano adeguati (visto che sono presi dal manuale)? E per quanto tempo è opportuno (in caso di algodistrofia) proseguire con dette sedute notturne? Ci sono delle controindicazioni per frequenze +/- alte e +/- gauss in uscita (per canale)…non è che posso fare dei danni…? E’possibile che dopo 4 sedute di magneto avverta come un “gonfiore” alla zona trattata?
Con i plantari (che finalmente non mi fanno male!) cammino un “pochino” più dritta ma senza il dolore perdura. L’articolazione si è irrigidita un po’ e non si piega come prima. Posso fare qualcosa per recuperare la mobilità?
Da ultimo chiedo…in un quadro come il mio a Vs. parere è possibile raggiungere una totale guarigione? E’ mai accaduto?... e del mio quadro attuale cosa ne pensate è positivo o stazionario?
Grazie sin d’ora per la disponibilità e per i vs. consigli.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 17k visite dal 07/07/2008.
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