Lassità bilaterale in tibiotarsica
Salve,
Vivo a Siracusa e sono una donna di trentanove anni. Da vent’anni circa incorro in continue distorsioni alle caviglie soprattutto alla sinistra. L’anno scorso, uno dei cedimenti mi ha procurato un’infrazione al malleolo peroneale, curata con una immobilizzazione gessata. Ho consultato diversi specialisti, tutti concordi nella seguente diagnosi: “lassità bilaterale in tibiotarsica…..non si può intervenire chirurgicamente”. Ho praticato ginnastica propriocettiva, ho utilizzato cavigliere bivalve e cavigliere a otto. Pratico attività sportiva di potenziamento dei muscoli delle gambe, ma ciò nonostante le mie caviglie continuano a cedere con mia grande frustrazione. Ho esibito agli specialisti cui mi sono rivolta, radiografie e risonanze magnetiche, ma nessuno di loro è stato in grado di prospettarmi soluzioni se non palliativi. Non so se sia attinente ma nel dubbio mi sembra opportuno aggiungere che nel 1995 ho subito due artroscopie alle ginocchia con lisi percutanea dei legamenti alari esterni per sindrome congenita da ipertensione rutulea esterna con condropatia del 3° grado nel ginocchio sinistro e del 1° grado nel ginocchio destro. Nell’attesa di ricevere maggiori lumi sul da farsi, Ringrazio anticipatamente.
Vivo a Siracusa e sono una donna di trentanove anni. Da vent’anni circa incorro in continue distorsioni alle caviglie soprattutto alla sinistra. L’anno scorso, uno dei cedimenti mi ha procurato un’infrazione al malleolo peroneale, curata con una immobilizzazione gessata. Ho consultato diversi specialisti, tutti concordi nella seguente diagnosi: “lassità bilaterale in tibiotarsica…..non si può intervenire chirurgicamente”. Ho praticato ginnastica propriocettiva, ho utilizzato cavigliere bivalve e cavigliere a otto. Pratico attività sportiva di potenziamento dei muscoli delle gambe, ma ciò nonostante le mie caviglie continuano a cedere con mia grande frustrazione. Ho esibito agli specialisti cui mi sono rivolta, radiografie e risonanze magnetiche, ma nessuno di loro è stato in grado di prospettarmi soluzioni se non palliativi. Non so se sia attinente ma nel dubbio mi sembra opportuno aggiungere che nel 1995 ho subito due artroscopie alle ginocchia con lisi percutanea dei legamenti alari esterni per sindrome congenita da ipertensione rutulea esterna con condropatia del 3° grado nel ginocchio sinistro e del 1° grado nel ginocchio destro. Nell’attesa di ricevere maggiori lumi sul da farsi, Ringrazio anticipatamente.
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Lei capisce bene che se ha consultato "diversi specialisti" che L'hanno visitata e hanno visto radiografie e risonanze ma che nonostante ciò non Le hanno prospettato soluzioni, è del tutto impensabile che ora noi, solo leggendo la Sua descrizione, possiamo risolvere i Suoi problemi. È possibile in effetti che non esistano possibilità di cure, del resto non è detto che ci siano sempre le soluzioni per tutto. La sola cosa che posso suggerire è di provare a rivolgersi presso un autorevole Centro (a Palermo per esempio esiste il Rizzoli Bagheria) oppure accontentarsi dei "palliativi" se sono quelle le sole possibilità.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 17/02/2014.
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