Spondilosi discopatie multiple rarefazione ossea

Egregio dottore,

la sorella di mia moglie (di quasi 85 anni, cardiopatica: abita in un paesino della provincia di Salerno) a seguito di dolori persistenti iniziati a metà giugno 2013 in sede inguinale dx? e lungo la gamba stessa fin quasi alla caviglia ha iniziato a camminare con il bastone.

Il medico di base gli ha prescritto un cortisonico in dosi progressivamente più elevate visto il persistere del dolore con solo brevi momenti di diminuzione dello stesso. Ha inoltre prescritto di assumere, se il dolore è insopportabile, un pastiglia di Voltaren.

Verso la metà di luglio, considerato la non risposta alle cure, ha prescritto una radiografia effettuata il 25 luglio con il seguente esito: “Scoliosi inveterata, spondilosi diffusa con discopatie multiple, rarefazione ossea di grado elevato, corpi vertebrali di altezza conservata. Si segnalano estese calcificazioni vascolari.”

A questo punto ha indirizzato la paziente al fisiatra (con cui è tuttora costantemente in contatto) che, visitato la paziente e visionato la RX, ha prescritto un busto leggero da togliere solo la notte quando dorme e tre tipi di applicazioni fisiatriche: crioionoforesi con un medicinale (poi sostituito da un altro nelle ultime 5 sedute), lampada radar e Lorentz (??).

A seguito di contatti tra i due medici, in data 19 agosto il fisiatra ha inoltre fatto iniezioni in mesoterapia sul piede destro e sulla mano destra di “cloruro di sodio” per combattere l’infiammazione al nervo sciatico e il 21 agosto il medico di base ha prescritto di assumere per 15 giorni una pastiglia al giorno di Contramal.

Le applicazioni fisiatriche sono iniziate il 5 agosto e terminate il 5 settembre (in totale 18 sedute per ogni tipo).
Il bustino invece è stato indossato solo saltuariamente fino al 25 agosto poi regolarmente ogni giorno.
Alla data odierna il dolore continua a persistere. Sono preoccupato non solo per il dolore che finora ha gravemente compromesso la sua qualità di vita ma anche per le possibili conseguenze (fratture) della rarefazione ossea elevata come risulta dalla MOC in seguito alla quale le è stato prescritto un farmaco per bocca e una iniezione ogni 15 giorni

Domande

a) deve procedere ad assumere i farmaci attuali (cortisone e Contramal) oppure occorre modificare la cura con altre medicine? (per il dolore può essere utile l’agopuntura?)

b) esiste nel suo caso indicazione ad eventuale intervento chirurgico/ortopedico e di che tipo?

Spero Lei mi sappia consigliare al meglio al fine di migliorare la situazione e quindi dare una maggiore qualità di vita a mia cognata.

Grazie molte.
[#1]
Dr. Konstantinos Martikos Ortopedico 390 11
L'età, la presenza di scoliosi, osteoporosi e cardiopatia rappresentano fattori che aumentano notevolmente il rischio di un eventuale intervento chirurgico. E' consigliabile eseguire un adeguata valutazione clinica e radiografica da parte di un Chirurgo Vertebrale, capace di fare un'adeguata diagnosi, ponderando le eventuali proposte chirurgiche basandosi sulle caratteristiche mediche della paziente in termini di commorbidità.
Dopo un adeguata valutazione, si può fare un discorso rischio/beneficio del trattamento proposto.
Per quanto riguarda l'agopuntura, non ci sono dati scientifici univoci circa la loro utilità, anche se nella mia esperienza personale ci sono stati alcuni pazienti che ne hanno tratto beneficio.

Dr. Konstantinos Martikos
Ortopedico specialista in scoliosi e patologie vertebrali Istituto Ortopedico Rizzoli
www.martikos.com

[#2]
Utente
Utente
Non è facile trovare un chirurgo vertebrale nella zona di residenza; stiamo tentando. Per adesso mia cognata sta almeno assumendo farmaci utili nell'osteoporosi. La ringrazio comunque per i consigli forniti.
Osteoporosi

L'osteoporosi è una malattia dell'apparato scheletrico che provoca il deterioramento delle ossa. Come si riconosce, quali sono i fattori di rischio e come si cura?

Leggi tutto