Infiammazione del metatarso
Ho 41 anni, pratico il podismo da quando sono ragazzino, non ho mai avuto problemi particolari, ad eccezione del fatto che 20 anni fa, a seguito di un incidente sugli sci, ho subito la ricostruzione del LCA e LCM, e questo ha probabilmente determinato uno squilibrio posturale, nel senso che la gamba operata, la destra, è leggermente più "debole" e a causa del non completo recupero dell'iperestensione, tendo ad appoggiare maggiormente il peso sulla parte anteriore del piede. Aggiungo che al piede destro, forse proprio a causa di tale squilibrio posturale, ha un alluce "valgo" e il 2° e 3° dito "a martello". Al piede sinistro tali problematiche sono presenti, ma in misura visibilmente minore.
Lo scorso 21 Luglio, al termine di una gara podistica di 13 km con forti saliscendi, ho avvertito un dolore nella parte centrale della pianta dell'avampiede, che non è mai del tutto scomparso ma che, poiché non era molto intenso, ho sottovalutato per settimane, continuando ad allenarmi... Successivamente i problemi si sono amplificati: il piede si gonfia ad ogni sforzo, e se tengo le scarpe per ore sento una strana sensazione di bruciore diffuso su tutto l'avampiede. Sento inoltre la pianta del piede molto "dura" quando cammino, certe volte come se calpestassi a piedi nudi un sasso. Inoltre mi sono accorto che, se sto scalzo su una superficie fredda, sul piede destro sento meno freddo rispetto al sinistro.
Mi sono fatto visitare da un podologo, che ha consigliato lastra e risonanza magnetica. La lastra non evidenzia lesioni da stress, ma parla solo di alluce valgo e dita a martello (cose, come ripeto, constatabili visivamente).
Il referto della risonanza è il seguente:
Oggetto: esame eseguito con sequenze assiali T1 e T2 TSE, assiale T2 STIR, sagittale T2 STIR e coronale T2 GRE- Sospetto Neuroma di Morton
Nelle sequenze STIR diffusa e marcata iperintesità di segnale, di significato flogistico aspecifico, nel contesto di tessuti molli plantari distali, più evidente in corrispondenza della II° e III° articolazione metatarso-falangea: concomitante distensione fluida a carattere tenosinovitico del rivestimento sinoviale dei flessori del III° raggio.
Quale reperto verosimilmente collaterale si segnala tra la III° e la IV° articolazione metatarso-falangea immagine a ridotta intensità nelle sequenze T1 e T2 pesate, con diametro massimo di circa 4 mm, compatibile con fibrosi perineurale.
Non distensione fluida delle borse intermetatarsali nè alterazione intensitometrica dell'inserzione.
Alla luce di quanto sopra, il problema principale è il neuroma di Morton ho soffro di una "semplice" infiammazione da sovrasforzo?
Il podologo che mi ha consigliato un mese di riposo, niente farmaci o fisioterapia, ma nuoto, camminate su acqua bassa e applicazioni di ghiaccio. Dopo una settimana senza correre, il piede è un pò meno gonfio, ma camminando sento ancora dolore. E' corretta come terapia? Quanto tempo dovrà passare per la risoluzione del problema?
Lo scorso 21 Luglio, al termine di una gara podistica di 13 km con forti saliscendi, ho avvertito un dolore nella parte centrale della pianta dell'avampiede, che non è mai del tutto scomparso ma che, poiché non era molto intenso, ho sottovalutato per settimane, continuando ad allenarmi... Successivamente i problemi si sono amplificati: il piede si gonfia ad ogni sforzo, e se tengo le scarpe per ore sento una strana sensazione di bruciore diffuso su tutto l'avampiede. Sento inoltre la pianta del piede molto "dura" quando cammino, certe volte come se calpestassi a piedi nudi un sasso. Inoltre mi sono accorto che, se sto scalzo su una superficie fredda, sul piede destro sento meno freddo rispetto al sinistro.
Mi sono fatto visitare da un podologo, che ha consigliato lastra e risonanza magnetica. La lastra non evidenzia lesioni da stress, ma parla solo di alluce valgo e dita a martello (cose, come ripeto, constatabili visivamente).
Il referto della risonanza è il seguente:
Oggetto: esame eseguito con sequenze assiali T1 e T2 TSE, assiale T2 STIR, sagittale T2 STIR e coronale T2 GRE- Sospetto Neuroma di Morton
Nelle sequenze STIR diffusa e marcata iperintesità di segnale, di significato flogistico aspecifico, nel contesto di tessuti molli plantari distali, più evidente in corrispondenza della II° e III° articolazione metatarso-falangea: concomitante distensione fluida a carattere tenosinovitico del rivestimento sinoviale dei flessori del III° raggio.
Quale reperto verosimilmente collaterale si segnala tra la III° e la IV° articolazione metatarso-falangea immagine a ridotta intensità nelle sequenze T1 e T2 pesate, con diametro massimo di circa 4 mm, compatibile con fibrosi perineurale.
Non distensione fluida delle borse intermetatarsali nè alterazione intensitometrica dell'inserzione.
Alla luce di quanto sopra, il problema principale è il neuroma di Morton ho soffro di una "semplice" infiammazione da sovrasforzo?
Il podologo che mi ha consigliato un mese di riposo, niente farmaci o fisioterapia, ma nuoto, camminate su acqua bassa e applicazioni di ghiaccio. Dopo una settimana senza correre, il piede è un pò meno gonfio, ma camminando sento ancora dolore. E' corretta come terapia? Quanto tempo dovrà passare per la risoluzione del problema?
[#1]
Gentile utente,
il suo piede presenta un alluce valgo e delle dita a martello, e logicamente dovrebbe presentare un inizio di caduta del metatarso. La sua attivita di correre, rischia di provocare un infiammazione dei tessuti della pianta del piede sopracaricati.
Consiglio di visitare un ortopedico per eventualmente vedere se avete bisogno di portare dei plantari fatti su misura da un podologo.
Cordiali saluti
Dott Faurennes
il suo piede presenta un alluce valgo e delle dita a martello, e logicamente dovrebbe presentare un inizio di caduta del metatarso. La sua attivita di correre, rischia di provocare un infiammazione dei tessuti della pianta del piede sopracaricati.
Consiglio di visitare un ortopedico per eventualmente vedere se avete bisogno di portare dei plantari fatti su misura da un podologo.
Cordiali saluti
Dott Faurennes
Dr. Jean Dominique Faurennes
[#2]
Ex utente
Egregio Dottore, grazie per la risposta... vorrei cortesemente sapere cosa si intende per "caduta del metatarso"... in effetti da quando ho scritto ora il piede si è sgonfiato e riesco ad articolarlo meglio, ma sento ancora dolorante i tessuti immediatamente sotto la pelle, e un pò di dolore se indosso per molte ore le scarpe... da un mese non pratico alcun tipo di attività sportiva e la cosa mi pesa parecchio, non vorrei ridurmi alla sedentarietà a 41 anni, ma non perché abbia chissà quali vellietà agonistiche, semplicemente perché constato che questo riposo protratto mi sta facendo del male per altri aspetti, e in generale senza quelle 4-5 ore di sport a settimana (non ho altri svaghi) vedo notevolmente peggiorata la mia qualità della vita....
[#3]
Gentile utente
"caduta del metatarso" significa che esiste un piccolo squilibrio d'appoggio del piede: il peso del corpe non e distruibito su tutti 5 metatarsi, pero solo su quelli centrali.
Questo e un problema mecanico: i metatarsi centrali ricevono troppo peso , e quindi i tessuti sovracaricati si infiammano.
E per quello che consiglio una visita ortopedica per una prescrizione di plantari per aiutarLa a ritrovare un equilibrio d'appogio del piede migliore.
Cordiali saluti
Dott Faurennes
"caduta del metatarso" significa che esiste un piccolo squilibrio d'appoggio del piede: il peso del corpe non e distruibito su tutti 5 metatarsi, pero solo su quelli centrali.
Questo e un problema mecanico: i metatarsi centrali ricevono troppo peso , e quindi i tessuti sovracaricati si infiammano.
E per quello che consiglio una visita ortopedica per una prescrizione di plantari per aiutarLa a ritrovare un equilibrio d'appogio del piede migliore.
Cordiali saluti
Dott Faurennes
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.9k visite dal 23/09/2013.
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