Frattura vertebra

Gentile dottore, le scrivo per mio padre di 82 anni.
5 giorni fa è scivolato in casa battendo con il sedere a terra. In seguito alla caduta ha dolore alla schiena (in realtà aveva un pò di dolore anche prima della caduta, ma riusciva a svolgere normalmente le attività quotidiane) che si calma quando è fermo a letto o sulla sedia, mentre si acuisce con alcuni movimenti come alzarsi dalla sedia.
Ieri abbiamo effettuato una radiografia è il referto è più o meno questo: in un quadro di pregressa artrosi si riscontra frattura del soma D12.
In attesa che il medico venga a visitarlo e a prendere visione del referto, cosa ci consiglia di fare?
Il medico, telefonicamente, ha ipotizzato che la lesione ci fosse anche prima della caduta, considerando il suo mal di schiena pregresso, e comunque ha detto di continuare a fare la sua vita normale.
Lei cosa ne pensa? E' meglio che stia a letto o può alzarsi? Inoltre vorrei sapere se la frattura si potrà risanare con un busto, visto che l'età di mio padre renderebbe complicato un intervento chirurgico.
Grazie mille per l'attenzione
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
È curioso come la maggior parte dei pazienti che si rivolge al Pronto soccorso in realtà non ne abbia bisogno, mentre traumi seri come quello riportato da Suo padre subiscano un trattamento che potrebbe risultare in particolari condizioni poco adeguato. A seguito di una caduta sul sedere con forte lombalgia (e tanto più se il paziente è anziano) bisogna rivolgersi immediatamente con l'ambulanza a un Pronto soccorso ortopedico. Qui l'ortopedico valuta il paziente, cerca eventuali disturbi neurologici, gli fa fare le radiografie, se necessario completa gli accertamenti con una TAC (per studiare meglio la frattura, valutare se è stabile, vedere se il midollo spinale è esposto a rischi, ecc,) e infine ricovera il paziente per tenere controllata la motilità intestinale che spesso in questi traumi si interrompe per alcuni giorni, per cui occorre una alimentazione liquida ma soprattutto quell'insieme di provvedimenti per scongiurare il rischio di un blocco intestinale. Una volta che il paziente è andato di corpo viene dimesso con prescrizione di riposo a letto per un mese (quindi senza alzarsi mai!) dopo di che potrà alzarsi di tanto in tanto con un busto a tre punti da indossare per altri due mesi. Ovviamente durante la permanenza a letto si dovrà considerare l'opportunità di instaurare una profilassi della tromboflebite attraverso la somministrazione di eparina a basso peso molecolare (= punture sottocute nella pancia). In genere si prevede un controllo clinico e radiografico a un mese e a tre mesi. Dopo tre mesi se rx e TAC confermano la guarigione della frattura si comincia lo svezzamento dal busto e la riabilitazione, a giudizio dello specialista.
Ovviamente questa è una descrizione generica che può variare in base al tipo di frattura, e quindi potrebbe non adattarsi del tutto o in parte alla reale situazione di Suo padre. Va infatti detto che "frattura del soma D12" non dà nessuna informazione sul tipo di frattura, sulla sua stabilità (né quindi sulla gravità), sull'entità dello schiacciamento, insomma non fornisce gli elementi necessari per decidere il da farsi. In poche parole non sono in grado di decidere solo in base agli elementi forniti, senza aver visto le rx né la TAC che fosse eventualmente necessaria, se Suo padre può fare "la sua vita normale" né tanto meno se la frattura è precedente al trauma (qualche volta è difficile stabilirlo anche vedendo le rx). Le suggerisco di consultare subito un ortopedico esperto in traumatologia o in chirurgia vertebrale per avere le indicazioni appropriate per lo specifico caso di Suo padre. Questo gli consentirà di essere ben seguito e di poter ricorrere, qualora fosse necessario per la persistenza del dolore, a provvedimenti finalizzati alla soppressione del dolore eseguibili in anestesia locale (vertebroplastica, cifoplastica, ecc.)
Cordiali saluti.

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
Utente
Grazie mille per la sua cortese risposta, ma ora sono un pò disorientata perchè il medico di famiglia, che oggi è venuto a casa e lo ha visitato, gli ha prescritto "solo" delle iniezioni da fare ogni tre giorni, di cui ora non ricordo il nome, ma mi sembra sia vitamina D e delle gocce da prendere due volte al giorno, e non ha assolutamente detto di rimanere immobile a letto, anzi, gli ha consigliato di alzarsi per non restare bloccato del tutto!!!
Non so proprio come comportarmi
Cordiali saluti
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Evidentemente il medico ha visto le rx e ha dato le indicazioni conseguenti. Io ho solo un elemento: "frattura del soma D12" e le ho illustrato cosa si fa in occasione di vere e proprie fratture vertebrali, avvisandola anche che era possibile che quello che stavo illustrando potesse non adattarsi al caso di Suo padre. Se ha dei dubbi, io ho già detto quello che potrebbe fare. Di più a distanza non riesco a dire. Ci tenga informati se avrà novità
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Grazie ancora per la sua cortese risposta.
In effetti mi sono un pò tranquillizzata perchè ho chiesto a mia mamma (io non vivo con loro) delucidazioni sulla visita effettuata dal medico e mi ha spiegato che ha guardato bene la Rx ed ha effettuato una visita accurata a mio padre, quindi penso sia come dice Lei, ovvero che la frattura non sia così grave da richiedere un'immobilizzazione a letto.
Se ci saranno novità le farò sapere.
Cordiali saluti e buon lavoro