Frattura pisiforme ed uncinato mano non ingessate
Salve. Sono un ragazzo di 23 anni e mi sono fratturato le ossa in oggetto oltre un mese fa. Al momento del trauma e nei giorni successivi nonostante il fortissimo dolore non immaginavo una frattura e quindi non ho provveduto a nessun trattamento se non di anti infiammatori locali. Dopo oltre un mese ho eseguito delle visite che rilevano le fratture suddette ed ora ho un tutore alla mano che permette un certo gioco e movimento di mano e polso, chiuso con dei velcri e con una lastra rigida sopra ed una sotto al palmo della mano che non riesco a stringere troppo a causa della circolazione sanguigna.. Mi è stato consigliato questo leggero tutore a causa del tempo trascorso dal trauma. Le domande che vorrei cortesemente porvi sono:
-il mese trascorso senza intervenire cosa può comportare? Ha peggiorato il recupero e permesso la formazione di un callo osseo non saldato?
-la possibilità di movimento della zona interessata impediscono la guarigione?
Sono seguito da uno specialista fidato ma vorrei qualche parere specifico in più per favore.
Grazie per la disponibilità
Cordiali saluti
-il mese trascorso senza intervenire cosa può comportare? Ha peggiorato il recupero e permesso la formazione di un callo osseo non saldato?
-la possibilità di movimento della zona interessata impediscono la guarigione?
Sono seguito da uno specialista fidato ma vorrei qualche parere specifico in più per favore.
Grazie per la disponibilità
Cordiali saluti
[#1]
Qualsiasi comportamento omissivo (=non immobilizzare una frattura, non assumere un farmaco, ecc.) può comportare delle conseguenze, ma non è detto che queste si siano verificate, per cui serve poco pensarci adesso, soprattutto perché ora è seguito da uno specialista che avendoLa visitata e avendo visto le rx ha gli elementi per illustrare in modo dettagliato le condizioni del suo polso: per esempio il pisiforme può riportare una frattura longitudinale con poche conseguenze, oppure una frattura trasversale che può in certi casi equivalere a una interruzione del tendine del FUC. I pisiforme infatti è un osso che si trova nel contesto del tendine del flessore ulnare del carpo (FUC), muscolo che serve a piegare il polso e che poi si inserisce sull'uncinato e sul 5° metacarpo.
Per consolidare, una frattura del pisiforme richiede un gesso per 4-6 settimane (dipende anche da come e quanto si è rotto) perché il polso deve essere assolutamente immobilizzato per tutto il tempo, dopo di che si torna dall'ortopedico, si toglie il gesso e si ripetono le rx, poi si comincia, se tutto va bene , la riabilitazione. Visto il tempo trascorso mi pare corretta l'indicazione del tutore, che va indossato in permanenza e curandone la perfetta aderenza. Con il tutore ben indossato non credo che riesca a compiere dei movimenti tali da pregiudicare la guarigione, visto che ciò sembra non essersi verificato nemmeno in prossimità del trauma pur essendo del tutto libero.
Se è seguito da uno specialista "fidato" per il significato stesso della parola non ha bisogno di pareri specifici in più, anche perché tali non possono essere non conoscendo noi a distanza il quadro clinico e radiografico (a differenza dello specialista che la segue) e quindi non possono che essere pareri del tutto generici e, in quanto tali, non sempre aderenti alla singola situazione.
Cordiali saluti
Per consolidare, una frattura del pisiforme richiede un gesso per 4-6 settimane (dipende anche da come e quanto si è rotto) perché il polso deve essere assolutamente immobilizzato per tutto il tempo, dopo di che si torna dall'ortopedico, si toglie il gesso e si ripetono le rx, poi si comincia, se tutto va bene , la riabilitazione. Visto il tempo trascorso mi pare corretta l'indicazione del tutore, che va indossato in permanenza e curandone la perfetta aderenza. Con il tutore ben indossato non credo che riesca a compiere dei movimenti tali da pregiudicare la guarigione, visto che ciò sembra non essersi verificato nemmeno in prossimità del trauma pur essendo del tutto libero.
Se è seguito da uno specialista "fidato" per il significato stesso della parola non ha bisogno di pareri specifici in più, anche perché tali non possono essere non conoscendo noi a distanza il quadro clinico e radiografico (a differenza dello specialista che la segue) e quindi non possono che essere pareri del tutto generici e, in quanto tali, non sempre aderenti alla singola situazione.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 31.4k visite dal 21/06/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.