Rimozione placca e viti dopo frattura bimalleolare
Salve, cercherò di essere il più schematico possibile:
- il 20/02, in un incidente stradale, ho riportato una frattura bimalleolare (perone e malleolo mediale) scomposta parzialmente esposta;
- il 22/02, operazione di riduzione e sintesi con l'inserimento di una placca e di sette viti nel perone e di due viti nel malleolo mediale;
- gesso per cinque giorni (poi rimosso per paura che la ferita si infettasse) e dimesso dall'ospedale il 27/02 con stampelle, walking boot Aircast e divieto categorico di carico per un mese;
- il 22/03, dopo un mese dall'operazione, il dottore mi ha detto di abbandonare gradualmente le stampelle e di iniziare a camminare, ovviamente sempre con il walking boot, per un mese e mezzo;
- il 03/05, il dottore mi ha detto di abbandonare gradualmente anche il walking boot e di iniziare a camminare "normalmente", nonché di fare dodici sedute di fisioterapia;
- il 31/05, in quello che mi auguravo fosse l'ultimo controllo, mi darà l'ok per guidare (così ha detto);
Detto questo, arriviamo al punto. Poco dopo l'operazione chiesi al dottore se e quando mi avrebbero rimosso la placca e le nove viti che mi avevano inserito, e lui disse "mai". All'ultimo controllo, senza apparente motivo, mi ha detto che entro l'anno "potremmo togliere tutto", perché sono giovane (22 anni), non ha senso lasciare lì, le viti si potrebbero rompere, eccetera. La cosa mi ha lasciato interdetto, visto che speravo di essere arrivato alla fine di questa orribile esperienza, non certo di dovermi operare ancora. Vorrei sapere cosa ne pensate, è consigliabile rimuovere o si può anche lasciare? Quali sono i rischi a lasciare? Dopo la rimozione, la guarigione è nettamente più veloce e meno dolorosa di quella attuale, mi auguro, o no? L'operazione quanto dura? Tipo di anestesia? Durata del ricovero?
Grazie ;)
- il 20/02, in un incidente stradale, ho riportato una frattura bimalleolare (perone e malleolo mediale) scomposta parzialmente esposta;
- il 22/02, operazione di riduzione e sintesi con l'inserimento di una placca e di sette viti nel perone e di due viti nel malleolo mediale;
- gesso per cinque giorni (poi rimosso per paura che la ferita si infettasse) e dimesso dall'ospedale il 27/02 con stampelle, walking boot Aircast e divieto categorico di carico per un mese;
- il 22/03, dopo un mese dall'operazione, il dottore mi ha detto di abbandonare gradualmente le stampelle e di iniziare a camminare, ovviamente sempre con il walking boot, per un mese e mezzo;
- il 03/05, il dottore mi ha detto di abbandonare gradualmente anche il walking boot e di iniziare a camminare "normalmente", nonché di fare dodici sedute di fisioterapia;
- il 31/05, in quello che mi auguravo fosse l'ultimo controllo, mi darà l'ok per guidare (così ha detto);
Detto questo, arriviamo al punto. Poco dopo l'operazione chiesi al dottore se e quando mi avrebbero rimosso la placca e le nove viti che mi avevano inserito, e lui disse "mai". All'ultimo controllo, senza apparente motivo, mi ha detto che entro l'anno "potremmo togliere tutto", perché sono giovane (22 anni), non ha senso lasciare lì, le viti si potrebbero rompere, eccetera. La cosa mi ha lasciato interdetto, visto che speravo di essere arrivato alla fine di questa orribile esperienza, non certo di dovermi operare ancora. Vorrei sapere cosa ne pensate, è consigliabile rimuovere o si può anche lasciare? Quali sono i rischi a lasciare? Dopo la rimozione, la guarigione è nettamente più veloce e meno dolorosa di quella attuale, mi auguro, o no? L'operazione quanto dura? Tipo di anestesia? Durata del ricovero?
Grazie ;)
[#1]
Gentile Utente
la necessità di rimuovere i dei mezzi di sintesi è un argomento ancora oggi molto discusso.
Purtroppo non esistono delle linee guida e il concetto si basa ancora sulla valutazione del medico al momento!
Considerando però che oggi la maggior parte dei mezzi di sintesi sono in titanio o acciaio amagnetico,(che vuol dire che non interferiscono per esempio con i campi magnetici della risonanza magnetica) spesso si consiglia di non rimuoverli a meno di disturbi locali dovuti alla presenza di questi.
Nel suo caso non saprei cosa consigliarle considerando che non ho la possibilità di sapere che tipo di mezzi di sintesi le hanno applicato e soprattutto di valutare clinicamente la sua caviglia.
I rischi che si corrono lasciandoli in sede sono praticamente nulli (forse una maggiore difficoltà nel rimuoverli a distanza di molto tempo).
L'intervento di rimozione dura in genere poco tempo a meno di complicazioni che in questo tipo di chirurgia purtroppo possono sempre avvenire.
Il ricovero di conseguenza è molto breve come i tempi di recupero.
Spero di esserle stato utile
Cordiali saluti
la necessità di rimuovere i dei mezzi di sintesi è un argomento ancora oggi molto discusso.
Purtroppo non esistono delle linee guida e il concetto si basa ancora sulla valutazione del medico al momento!
Considerando però che oggi la maggior parte dei mezzi di sintesi sono in titanio o acciaio amagnetico,(che vuol dire che non interferiscono per esempio con i campi magnetici della risonanza magnetica) spesso si consiglia di non rimuoverli a meno di disturbi locali dovuti alla presenza di questi.
Nel suo caso non saprei cosa consigliarle considerando che non ho la possibilità di sapere che tipo di mezzi di sintesi le hanno applicato e soprattutto di valutare clinicamente la sua caviglia.
I rischi che si corrono lasciandoli in sede sono praticamente nulli (forse una maggiore difficoltà nel rimuoverli a distanza di molto tempo).
L'intervento di rimozione dura in genere poco tempo a meno di complicazioni che in questo tipo di chirurgia purtroppo possono sempre avvenire.
Il ricovero di conseguenza è molto breve come i tempi di recupero.
Spero di esserle stato utile
Cordiali saluti
Antonio Mattei
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 52.7k visite dal 20/05/2013.
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