Caviglia malconcia. Recuperabile?
Buongiorno.
Da circa diciotto anni (all'epoca dalle radiografie non emerse nulla) ho un problema alla caviglia sinistra: quando la affatico si infiamma, a volte si gonfia, è molto dolorante e mi costringe a zoppicare.
La situazione è via via peggiorata (per intensità e frequenza degli episodi), tanto che ormai basta anche una passeggiata di un paio d'ore in un centro commerciale o un'ora in piedi a stirare per farla infiammare. Ho detto ormai addio ai tacchi e alle mie amate passeggiate. Non esagero se dico che questo problema è diventato invalidante e mi limita nel quotidiano.
Dalla risonanza magnetica effettuata a dicembre è emerso:
CAVIGLIA "minima reazione sinoviale tibio-astragalo-peroneale;
sofferenza subcondrale della porzione esterna del perone, della regione posteriore del calcagno e della regione anteriore dell'astragalo per la presenza di piccola area scodelliforme ipointensa in T1 che incrementa leggermente di segnale nella sequenza con soppressione del grasso;
concomita area costantemente ipointensa nelle varie sequenze in corrispondenza della porzione postero mediale del perone, della porzione postero inferiore del calcagno e dell'astragalo;
note di peritendinite dei tendini peronieri, flessore lungo delle dita e tibiali;
non evidenti alterazioni a carico dei tendini estensore lungo delle dita, estensore lungo dell'alluce e flessore lungo dell'alluce;
lievemente disomogeneo appare il legamento tibio-fibulare anteriore;
modica reazione flogistico-edematosica circostante il legamento astragalo-fibulare anteriore;
lieve minima distensione fluida della borsa mucosa viciniore al tendine achilleo; non evidenti alterazioni a carico dei ligamenti interosseo, astragalo-fibulare posteriore, calcaneo-fibulare, tibio-fibulare, posteriore e deltoide".
PIEDE "lieve minima iperintensità di segnale nella sequenza con soppressione del grasso a carico della prima falange del I e V raggio come da verosimile edema midollare".
L'ortopedico al quale mi sono rivolta mi ha detto innanzitutto che la cartilagine ormai è quasi andata e che non è un processo che rientrerà, possiamo solo provare a bloccare il deterioramento, ma la caviglia è per sempre compromessa.
Da gennaio prendo un integratore per la cartilagine (e un atiinfiammatorio al bisogno), con nessun risultato. Mi ha parlato di magnetoterapia e poi eventualmente di infiltrazioni e come extrema ratio di autotrapianto di cartilagine.
Ora è fuori per due mesi e non può visitarmi.
Le mie domande sono:
1) è una situazione recuperabile?
2) qual è la via più breve ed efficace per guarire (se mai fosse possibile)?
3) la magnetoterapia dà qualche risultato? O è meglio passare alle fasi successive?
4) devo tenere la caviglia in assoluto riposo anche quando non mi fa tanto male da zoppicare? In realtà io la sento sempre debole, come se l'appoggio fosse "inaffidabile", anche quando non mi fa male (al tatto fa sempre male).
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione e la disponibilità.
Da circa diciotto anni (all'epoca dalle radiografie non emerse nulla) ho un problema alla caviglia sinistra: quando la affatico si infiamma, a volte si gonfia, è molto dolorante e mi costringe a zoppicare.
La situazione è via via peggiorata (per intensità e frequenza degli episodi), tanto che ormai basta anche una passeggiata di un paio d'ore in un centro commerciale o un'ora in piedi a stirare per farla infiammare. Ho detto ormai addio ai tacchi e alle mie amate passeggiate. Non esagero se dico che questo problema è diventato invalidante e mi limita nel quotidiano.
Dalla risonanza magnetica effettuata a dicembre è emerso:
CAVIGLIA "minima reazione sinoviale tibio-astragalo-peroneale;
sofferenza subcondrale della porzione esterna del perone, della regione posteriore del calcagno e della regione anteriore dell'astragalo per la presenza di piccola area scodelliforme ipointensa in T1 che incrementa leggermente di segnale nella sequenza con soppressione del grasso;
concomita area costantemente ipointensa nelle varie sequenze in corrispondenza della porzione postero mediale del perone, della porzione postero inferiore del calcagno e dell'astragalo;
note di peritendinite dei tendini peronieri, flessore lungo delle dita e tibiali;
non evidenti alterazioni a carico dei tendini estensore lungo delle dita, estensore lungo dell'alluce e flessore lungo dell'alluce;
lievemente disomogeneo appare il legamento tibio-fibulare anteriore;
modica reazione flogistico-edematosica circostante il legamento astragalo-fibulare anteriore;
lieve minima distensione fluida della borsa mucosa viciniore al tendine achilleo; non evidenti alterazioni a carico dei ligamenti interosseo, astragalo-fibulare posteriore, calcaneo-fibulare, tibio-fibulare, posteriore e deltoide".
PIEDE "lieve minima iperintensità di segnale nella sequenza con soppressione del grasso a carico della prima falange del I e V raggio come da verosimile edema midollare".
L'ortopedico al quale mi sono rivolta mi ha detto innanzitutto che la cartilagine ormai è quasi andata e che non è un processo che rientrerà, possiamo solo provare a bloccare il deterioramento, ma la caviglia è per sempre compromessa.
Da gennaio prendo un integratore per la cartilagine (e un atiinfiammatorio al bisogno), con nessun risultato. Mi ha parlato di magnetoterapia e poi eventualmente di infiltrazioni e come extrema ratio di autotrapianto di cartilagine.
Ora è fuori per due mesi e non può visitarmi.
Le mie domande sono:
1) è una situazione recuperabile?
2) qual è la via più breve ed efficace per guarire (se mai fosse possibile)?
3) la magnetoterapia dà qualche risultato? O è meglio passare alle fasi successive?
4) devo tenere la caviglia in assoluto riposo anche quando non mi fa tanto male da zoppicare? In realtà io la sento sempre debole, come se l'appoggio fosse "inaffidabile", anche quando non mi fa male (al tatto fa sempre male).
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione e la disponibilità.
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Buongiorno, se la cartilagine della Sua caviglia e' molto compromessa le cure conservative difficilmente danno buoni risultati, le infiltrazioni con acido ialuronico possono comunque aiutarla, se la situazione non migliora Le consiglio una artroscopia della caviglia che permette un esame diretto delll' articolazione e quindi un bilancio articolare molto preciso; durante l' artroscopia e' anche possibile trattare direttamente molti problemi articolari come lesioni cartilaginee, ipertrofia sinoviale con conseguente conflitto ed altro in genere con buoni risultati.ne parli con il Suo ortopedico di fiducia.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Dr. ROBERTO BUDASSI
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 01/05/2013.
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