Frattura tibia e perone scomposta ed esposta

SONO UN RAGAZZO DI 23 ANNI. IL 24 FEBBRAIO HO AVUTO UN INCIDENTE CON LA MOTO E HO AVUTO UNA FRATTURA SCOMPOSTA ED ESPOSTA ALLA TIBIA E AL PERONE SX. SONO STATO OPERATO D’URGENZA E MI è STATO MESSO UN TUTORE ESTERNO A 6 PUNTI DI FISSAGGIO SOPRATTUTTO PER UNA FORTE SOFFERENZA CUTANEA. INFATTI SI è VERIFICATA UNA NECROSI A MANICOTTO CHE INTERESSA LA GAMBA A PARTIRE DAL GINOCCHIO FINO ALLA CAVIGLIA. SONO STATO ULTERIORMENTE OPERATO CON L’IMMISSIONE DI INNESTI A RETE PRELEVATI DALLA COSCIA SX. NEL PERIODO DI DEGENZA HO AVUTO IPERTERMIA PER CIRCA UN MESE. A DISTANZA DI 2 MESI E MEZZO SONO STATO DIMESSO DOPO L’ATTECCHIMENTO DELL’INNESTO.
NELLE RADIOGRAFIE NON RISULTANO CAMBIAMENTI NELLA FORMAZIONE DEL CALLO OSSEO.
LE MIE DOMANDE SONO:

1- QUANTO POSSONO VARIARE I TEMPI DI FORMAZIONE DEL CALLO OSSEO?
2- ESSENDO CHE RIESCO A MUOVERE LE DITA E LEGGERMENTE IL PIEDE POSSONO VERIFICARSI INTERESSAMENTI RISPETTO AI NERVI E ANCHE IN QUESTO CASO QUALI POTREBBERO ESSERE I TEMPI DI RECUPERO?
3- CHE TIPO DI TERAPIA FISICA DOVRò ESEGUIRE?
4- CHE TIPO DI PROBLEMATICHE POSSONO INSORGERE CON LA PRESENZA DI PELLE INNESTATA?
5- QUALI SARRANO SU PER GIù I TEMPI DI RECUPERO TOTALE?

VI RINGARZIO DELLE EVENTUALI RISPOSTE. E SCUSATE SE MI SONO DILUNGATO MA CAPITE BENE LA PREOCCUPAZIONE E L’ANSIA.
CORDIALI SALUTI.

Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 137
Egr. paziente.
Per il fatto che ogni lesione traumatica e sopratutto scheletrica è di per sè diversa una dall'altra, per cui è necessario, più ancora che in ogni settore della medicina, assolutamente l'esame clinico e sopratutto nel caso specifico una valutazione degli esami radiografici. La sua lesione traumatica è stata trattata con il metodo della fissazione esterna. E ciò è correttissimo, sopratutto nel caso suo di una frattura esposta e scomposta con forte
" sofferenza dei tessuti molli " come riferisce lei.
I tempi di guarigione sono lunghi e variabili da caso clinico a caso clinico, ma nell'arco di 6 - 8 mesi salvo complicazioni o ritardi , dovrebbe farcela a guarire. Ma il condizionale è d'obbligo, in quanto una prognosi, variabile secondo tanti parametri, va fatta di mese in mese, da radiografia a radiografia e solo dopo aver valutato ogni cosa.
Il trattamento del fissatore esterno va monitorizzato e controllato almeno ogni mese, poi bisogna " dinamizzare " lo stesso fissatore e fare se necessarie delle opportune modifiche secondo il progredire della consolidazione della frattura.
Saranno gli specialisti Ortopedici che l'hanno operato ed i Fisiatri che le faranno un programma riabilitativo a darle poi tutti i dettagli in merito.
Cordiali saluti

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 944 50
Gentile Utente
La lesione che lei ha subito è da considerarsi come molto grave e quindi come tale rischia di prolungare molto i tempi della guarigione.
Il trattamento da Lei avuto è tra i più idonei per questo tipo di lesioni.
Concordo con il collega però che tale trattamento deve essere accuratamente monitorato e seguito clinicamente.
Per questi motivi non è possibile stabilire quali saranno i tempi di guarigione della lesione che solitamente vanno dai 3 ai 6 mesi per le fratture non complicate.
Inoltre la sua lesione purtroppo è gravata da un'alta percentuale di non guarigione e quindi di pseudoartrosi nonostante il trattamento sia stato condotto secondo regola.
Tale evenieza non è assolutamente prevedibile e se dovesse accadere esistono trattamenti per poi portarla a guarigione.
Per quanto riguarda la problematica dei tessuti molli (pelle ecc.) se l'innesto avuto è guarito direi che non dovrebbero esserci problemi futuri ne di tipo locale ne di danni neurologici (che se avvengono, avvengono nell'immediato e non a lungo termine).
Spero di essere stato esauriente.
Cordiali saluti

Antonio Mattei

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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 137
Egr. paziente, per chiarezza i miei tempi prognostici, come richiesto da lei, valutati al minimo, ossia " senza ritardi e complicanze " sono ovviamente riferiti alla frattura esposta e scomposta di tibia trattata con fissatore esterno.
Infatti ho scritto : " i tempi di guarigione sono lunghi e variabili da caso clinico a caso clinico, ma nell'arco di 6 - 8 mesi salvo complicazioni o ritardi " , dovrebbe farcela a guarire ".
In tre mesi queste fratture diafisarie di tibia che richiedono ovviamente il trattamento chirurgico con fissatore esterno, quindi scomposte, anche non esposte, e sopratutto con sofferenza dei tessuti molli, non guariscono mai in 90 - 120 gg., anche senza complicazioni.
Mentre possono guarire in tre mesi, sempre se tutto procede bene, solo le fratture diafisarie di tibia chiuse e composte; ma queste non vanno considerate nel nostro discorso in quanto non avrebbero bisogno di alcun trattamento chirurgico con F.E.
Saluti
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Utente
Utente
ho dimenticato di aggiungere che inoltre sono un soggetto talassemico. questo potrebbe influire sul decorso?
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Utente
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volevo inoltre chiedere se è consigliabile caricare o meno e q
uali vantaggi o svantaggi si possono avere. grazie.
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