Coxoatrosi grave e crolli vertebrali in diabetico e chemiotrattato

Buongiorno Spettabile Staff di Medicitalia,



scrivo nell’interesse di mio padre, 72enne.

Iperteso, affetto da diabete mellito di tipo II e da mieloma multiplo Ig A-K diagnosticato nel 2003 in fase di regressione già chemio trattato.

Da qualche anno la sua capacità di deambulare è diminuita notevolmente e sono molto preoccupata sia per la sua scarsa autonomia (non esce quasi mai di casa e impiega 10 minuti per fare cento metri), il dolore fisico che prova e anche l’umore depresso che questo comporta.

La camminata è lenta, i passi sono piccoli ed allargati, lamenta dolore lombare e alle gambe e anche “stanchezza” e “pesantezza” ai piedi. La schiena è rigida e anche abbastanza ricurva. Ha serie difficoltà a lavarsi, a mettersi i calzini e le scarpe.

Si è sottoposto alle seguenti visite con i seguenti referti:


Nel 2009 a seguito di ricovero in ps per “ipoglicemia persistente in DMNID in trattamento con ADO, vascolopatia celebrale si evidenzia (indico solo ciò che riguarda i problemi ossei): RX bacino per anche: ridotto tono calcare. Quadro di grave coxoartrosi paradigmatica bilaterale, più accentuata a destra. Estese le calcificazioni al binario iliaco-femorali. Rugosità dei profili e delle ali iliache e dei grandi troncateri e cosi pure delle branche ischio pubiche. Un po’ addensate le sincondrosi sacro –iliache.


Rx colonna lombo-sacrale del 20.02.2012. La più recente dunque:

Marcata riduzione del trofismo calcare delle ossa. Scoliosi dx convessa lombare e riduzione della fisilogica lordosi. Deformità spondilo artrosiche marcate e diffuse. Il corpo di L4 appare deformato a cuneo, con marcato infossamento della limitante superiore, da crollo inveterato. Concomitano grossolane deformità osteofitiche degli spigoli anteriori ed addensamento delle limitanti. Deformità a cuneo, meno consistente ma con riduzione dello spessore, anche a carico di L1 e L2, anche in tale sede con associati fatti artrosici marcati. Diffusamente piuttosto ridotti gli spazi intersomatici.


La commissione per l’invalidità il 22.03.2012 dichiara “parapesi lieve in esiti di crolli vertebrali lombari”.

Altra visita fisiatrica riferisce “spondilo artrosi con discopatia lombare”.

Segue una terapia farmacologica indicata dall’ultimo fisiatra da ripetersi a cicli ma senza risultati.

Assume sporadicamente Airtal ma con scarsi risultati.

Ora la mia domanda è: esistono interventi alla colonna vertebrale che potrebbero risolvere, anche solo parzialmente, il problema di mio padre? La sostituzione dell’anca è possibile in un uomo di 72 anni con i problemi di mio padre? Dovrebbe rivolgersi a un ortopedico o un (altro) fisiatra?
Ha fatto dei cicli di terapie in un centro di fisiochinesoterapia ma senza alcun risultato.

La questione che mi preme è la qualità della vita di mio padre che vorrei tutelare in tutti i modi possibili.

Resto in attesa, ringrazio e saluto cordialmente.
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Dr. Alberto Nicodemo Ortopedico 114 16
La situazione di suo padre è sicuramente complessa. Ci sono degli interventi che potrebbero migliorare la sua condizione (ad es. l'impianto di una protesi d'anca), ma in questi casi la loro fattibilità e il bilancio dei rischi potenziali devono essere valutati con cautela e attenzione.
Pertanto le consiglio vivamente una visita Ortopedica.

Cordiali saluti.

Dr. A.Nicodemo
www.ancaebacino.it

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