Coxartrosi bilaterale ,conflitto femoro-acetabolare,pregressa ostiolisi risolta - intervento?
Salve vorrei conoscere i reali rischi dell'intevento per protesi all'anca.In particolare testa del femore(ceramica)e acetabolo(metallo) almeno così hanno consigliato a mia madre.Lei ha 63 anni e a 40 ha avto un problema di ostiolisi che col tempo e senza intervento si è risolto.
Ora a distanza di anni il dolore si ripresentava e svaniva perodicamente fincheè non è più andato via da circa 6-7 anni .Oggi mia madre ha problemi nel camminare,si limita nel fare passeggiate e anche a casa è costretta a riposarsi dopo un pò che è stata in piedi.Quando si alza sembra che deve mettersi apposto con tutta la schiena e il collo.
Arrivo al dunque..mia madre ha paura dell'intervento,perchè vede che non tutti riescono a camminare in seguito all'operazione e teme la possibilità di complicanze durante l'operazione,in pratica ha paura di non svegliarsi più.. :D (volendo ironizzare la cosa)-IO la sollecito a operarsi perchè ho sentito diversi casi in cui non ci sono problemi anche perchè è un intervento di routine,ma d'altra parte non nego che abbia ragione sul fatto che ogni intervento ha i suoi rischi.vorrei sapere oltre ai rischi di questo tipo di intervento,anche i rischi di un non-intervento,dato che compromette le sue ossa a continua usura oltre all'assunzione di posture errate.
Ringrazio in anticipo,chiunque risponda.
Saluti :)
Ora a distanza di anni il dolore si ripresentava e svaniva perodicamente fincheè non è più andato via da circa 6-7 anni .Oggi mia madre ha problemi nel camminare,si limita nel fare passeggiate e anche a casa è costretta a riposarsi dopo un pò che è stata in piedi.Quando si alza sembra che deve mettersi apposto con tutta la schiena e il collo.
Arrivo al dunque..mia madre ha paura dell'intervento,perchè vede che non tutti riescono a camminare in seguito all'operazione e teme la possibilità di complicanze durante l'operazione,in pratica ha paura di non svegliarsi più.. :D (volendo ironizzare la cosa)-IO la sollecito a operarsi perchè ho sentito diversi casi in cui non ci sono problemi anche perchè è un intervento di routine,ma d'altra parte non nego che abbia ragione sul fatto che ogni intervento ha i suoi rischi.vorrei sapere oltre ai rischi di questo tipo di intervento,anche i rischi di un non-intervento,dato che compromette le sue ossa a continua usura oltre all'assunzione di posture errate.
Ringrazio in anticipo,chiunque risponda.
Saluti :)
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Gentile utente,
oggigiorno la protesi dell'anca è un intervento di assoluta routine.
E' innegabile che qualunque intervento chirurgico esponga il paziente ad un rischio, ma questo non vuol dire che la protesi dell'anca sia un intervento pericoloso.
Purtroppo la vita quotidiana ci espone a rischi di ogni tipo, e l'unica soluzione sarebbe... non vivere!
Perdoni la battuta, ma è proprio così. Un paragone che faccio spesso è questo:
Quando Lei prende l'auto per andare in vacanza, sa bene -se ci pensa- che si espone ad un rischio: fare un incidente stradale.
Ma il ragionamento -che viene fatto a livello subliminale- è che "il gioco valga la candela", cioè che il rischio sia sufficientemente basso per cui vale la pena di correrlo per godere della meritata vacanza.
L'intervento di protesi dell'anca è un viaggio in macchina che Sua mamma farà insieme al chirurgo: come in un viaggio in macchina ci sono molti accorgimenti da mettere in atto per ridurre i rischi: andare piano, rispettare la segnaletica, allacciare la cintura....
E come in un viaggio in macchina, un eventuale incidente non deve per forza essere tragico: spesso l'incidente si risolve solo con qualche graffio qua e là sulla carrozzeria.
E al termine del viaggio, finalmente, la vacanza: una vacanza libera dai dolori che la affliggono fino ad oggi.
Sebbene l'intervento sia realizzato bene e in sicurezza in qualunque ospedale, un consiglio è di affidarsi ad un centro che sia conosciuto per essere particolarmente specializzato in questo tipo di procedure: l'intervento in questi centri infatti viene sempre eseguito in anestesia loco-regionale (si bypasserebbe il problema del timore di non svegliarsi dall'anestesia), l'intervento viene eseguito con vie di accesso meno invasive e in maniera più rapida, riducendo così anche il rischio di complicanze infettive.
Naturalmente il rischio di complicanze (anche banali) può essere abbassato, ma mai azzerato, neanche nel centro migliore che esista.
Quanto alle Sue domande sulla tribologia (cioè sui materiali), non Le so bene rispondere: l'accoppiamento metallo-ceramica è una soluzione che noi non usiamo, in quanto riteniamo sia nettamente inferiore rispetto alla ceramica-ceramica o alla ceramica-polietilene.
Infine, per quanto attiene ai rischi del non-intervento, li ha già nominati Lei: posture errate, aggravamento, rigidità, zoppia, fino ad arrivare ad una progressiva riduzione del movimento. Ma la cosa peggiore è la riduzione della qualità della vita: un persona di 63 anni non può ridursi già oggi a vivere come una novantenne, perché a quel traguardo mancano ancora 30 anni! La domanda da porsi è: mamma riuscirà a "tirare avanti" 30 anni in queste condizioni, tenendo conto che la patologia è degenerativa e tendente al peggioramento?
Le segnalo anche questi link di Suo interesse:
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/587-l-artrosi-dell-anca-coxartrosi-e-la-protesi-dell-anca.html
Distinti saluti
oggigiorno la protesi dell'anca è un intervento di assoluta routine.
E' innegabile che qualunque intervento chirurgico esponga il paziente ad un rischio, ma questo non vuol dire che la protesi dell'anca sia un intervento pericoloso.
Purtroppo la vita quotidiana ci espone a rischi di ogni tipo, e l'unica soluzione sarebbe... non vivere!
Perdoni la battuta, ma è proprio così. Un paragone che faccio spesso è questo:
Quando Lei prende l'auto per andare in vacanza, sa bene -se ci pensa- che si espone ad un rischio: fare un incidente stradale.
Ma il ragionamento -che viene fatto a livello subliminale- è che "il gioco valga la candela", cioè che il rischio sia sufficientemente basso per cui vale la pena di correrlo per godere della meritata vacanza.
L'intervento di protesi dell'anca è un viaggio in macchina che Sua mamma farà insieme al chirurgo: come in un viaggio in macchina ci sono molti accorgimenti da mettere in atto per ridurre i rischi: andare piano, rispettare la segnaletica, allacciare la cintura....
E come in un viaggio in macchina, un eventuale incidente non deve per forza essere tragico: spesso l'incidente si risolve solo con qualche graffio qua e là sulla carrozzeria.
E al termine del viaggio, finalmente, la vacanza: una vacanza libera dai dolori che la affliggono fino ad oggi.
Sebbene l'intervento sia realizzato bene e in sicurezza in qualunque ospedale, un consiglio è di affidarsi ad un centro che sia conosciuto per essere particolarmente specializzato in questo tipo di procedure: l'intervento in questi centri infatti viene sempre eseguito in anestesia loco-regionale (si bypasserebbe il problema del timore di non svegliarsi dall'anestesia), l'intervento viene eseguito con vie di accesso meno invasive e in maniera più rapida, riducendo così anche il rischio di complicanze infettive.
Naturalmente il rischio di complicanze (anche banali) può essere abbassato, ma mai azzerato, neanche nel centro migliore che esista.
Quanto alle Sue domande sulla tribologia (cioè sui materiali), non Le so bene rispondere: l'accoppiamento metallo-ceramica è una soluzione che noi non usiamo, in quanto riteniamo sia nettamente inferiore rispetto alla ceramica-ceramica o alla ceramica-polietilene.
Infine, per quanto attiene ai rischi del non-intervento, li ha già nominati Lei: posture errate, aggravamento, rigidità, zoppia, fino ad arrivare ad una progressiva riduzione del movimento. Ma la cosa peggiore è la riduzione della qualità della vita: un persona di 63 anni non può ridursi già oggi a vivere come una novantenne, perché a quel traguardo mancano ancora 30 anni! La domanda da porsi è: mamma riuscirà a "tirare avanti" 30 anni in queste condizioni, tenendo conto che la patologia è degenerativa e tendente al peggioramento?
Le segnalo anche questi link di Suo interesse:
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/587-l-artrosi-dell-anca-coxartrosi-e-la-protesi-dell-anca.html
Distinti saluti
Dr. Emanuele Caldarella
Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.1k visite dal 17/03/2013.
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