Curiosità post operatoria ginocchio sinistro
Salve a tutti i medici del sito e grazie come sempre per il prezioso servizio che offrite on line...
a Metà marzo, faccio 6 mesi dall'operazione al ginocchio sinistro (avvenuta a settembre 2012) , si è trattato di una operazione complessa, ricostruzione di LCA e LCP del ginocchio sinistro con tendini da donatore (a seguito di una brutta lussazone avvenuta anni prima).
Vorrei chiedervi due quesiti:
1) il primo riguarda il recupero muscolare, benche vada in palestra seguito da un preparatore 3 volte a settimana, la gamba è visivamente ancora molto piu piccola dell'altra.... a 6 mesi in teoria i calciatori tornano a giocare, io non ho alcuna pretesa di sport "a rischio" (dopo un'operazione del genere specialmente) ma almeno da un punto di vista muscolare vorrei capire il perche di questo ritardo, se di ritardo si tratti, oppure semplicemente non devo prendere come termine di paragone i calciatori che vediamo in TV perche magari fanno un allenamento molto piu intenso del mio.
2)la seconda domanda riguarda questa particolarità.....il ginocchuo me lo sento finalemnte stabile, tuttavia ho notato che nei movimenti torsionali (esempio, salire e scendere dallo scalino dello step in laterale, con la gamba operata), corsetta in mezzo ai birilli , cambi di direzione un po piu bruschi, (tutte cose che sto facendo gradualmente)...il ginocchio non cede piu rispetto a quando ce l'avevo rotto, tuttaia permane a volte qualche piccola fitta dolorosa o un piu generico senso di impastamento nella parte laterale interna....
è normale questo fatto? del resto m chiedo, perche anche agli atleti agonisti, è permesso il ritorno a molti sport anche di contatto, dopo le ricostruzioni legamentose di ginochcio, ma SEMPRE e dico SEMPRE, viene sconsigliato o, vietato il nuoto a rana? cioè un ginocchio ricosruito questi moviemnti torsionali (tipici del nuoto a rana ad esempio, che però possono essere fatti anche nella vita quotidiana, a cominciare ad esempio da quando si entra in auto), li può fare o non li puo fare, e si rischia sempre una nuova rottura con molta faclità?? .
Grazie di cuore a tutti.
a Metà marzo, faccio 6 mesi dall'operazione al ginocchio sinistro (avvenuta a settembre 2012) , si è trattato di una operazione complessa, ricostruzione di LCA e LCP del ginocchio sinistro con tendini da donatore (a seguito di una brutta lussazone avvenuta anni prima).
Vorrei chiedervi due quesiti:
1) il primo riguarda il recupero muscolare, benche vada in palestra seguito da un preparatore 3 volte a settimana, la gamba è visivamente ancora molto piu piccola dell'altra.... a 6 mesi in teoria i calciatori tornano a giocare, io non ho alcuna pretesa di sport "a rischio" (dopo un'operazione del genere specialmente) ma almeno da un punto di vista muscolare vorrei capire il perche di questo ritardo, se di ritardo si tratti, oppure semplicemente non devo prendere come termine di paragone i calciatori che vediamo in TV perche magari fanno un allenamento molto piu intenso del mio.
2)la seconda domanda riguarda questa particolarità.....il ginocchuo me lo sento finalemnte stabile, tuttavia ho notato che nei movimenti torsionali (esempio, salire e scendere dallo scalino dello step in laterale, con la gamba operata), corsetta in mezzo ai birilli , cambi di direzione un po piu bruschi, (tutte cose che sto facendo gradualmente)...il ginocchio non cede piu rispetto a quando ce l'avevo rotto, tuttaia permane a volte qualche piccola fitta dolorosa o un piu generico senso di impastamento nella parte laterale interna....
è normale questo fatto? del resto m chiedo, perche anche agli atleti agonisti, è permesso il ritorno a molti sport anche di contatto, dopo le ricostruzioni legamentose di ginochcio, ma SEMPRE e dico SEMPRE, viene sconsigliato o, vietato il nuoto a rana? cioè un ginocchio ricosruito questi moviemnti torsionali (tipici del nuoto a rana ad esempio, che però possono essere fatti anche nella vita quotidiana, a cominciare ad esempio da quando si entra in auto), li può fare o non li puo fare, e si rischia sempre una nuova rottura con molta faclità?? .
Grazie di cuore a tutti.
[#1]
1) il primo riguarda il recupero muscolare, benche vada in palestra seguito da un preparatore 3 volte a settimana, la gamba è visivamente ancora molto piu piccola dell'altra.... a 6 mesi in teoria i calciatori tornano a giocare, io non ho alcuna pretesa di sport "a rischio" (dopo un'operazione del genere specialmente) ma almeno da un punto di vista muscolare vorrei capire il perche di questo ritardo, se di ritardo si tratti, oppure semplicemente non devo prendere come termine di paragone i calciatori che vediamo in TV perche magari fanno un allenamento molto piu intenso del mio.
INNAZITUTTO NON PRENDA PER RIFERIMENTO I CALCIATORI
LA SUA LESIONE E' PERALTRO MOLTO PIU' GRAVE DI UNA NORMALE LESIONE DI LCA ISOLATA
LA MUSCOLATURA RIMARRA PER MOLTO TEMPO ANCORA PIU' DEBOLE ED E' DIFFICILE, STANTE LA GRAVITA' DELLA SUA LESIONE, CHE POSSA RITORNARE AL LIVELLO PRECEDENTE RISPETTO ALLA LESIONE STESSA
2)la seconda domanda riguarda questa particolarità.....il ginocchuo me lo sento finalemnte stabile, tuttavia ho notato che nei movimenti torsionali (esempio, salire e scendere dallo scalino dello step in laterale, con la gamba operata), corsetta in mezzo ai birilli , cambi di direzione un po piu bruschi, (tutte cose che sto facendo gradualmente)...il ginocchio non cede piu rispetto a quando ce l'avevo rotto, tuttaia permane a volte qualche piccola fitta dolorosa o un piu generico senso di impastamento nella parte laterale interna....
IL FATTO CHE IL GINOCCHIO LO SENTA FINALMENTE STABILE E' LA COSA ESSENZIALE!!!
IL RESTO DOVREBBE ESSERE PIU' CHE NORMALE ANCHE SE NON E' DI POCO CONTO LA LIMITAZIONE CHE ABBIAMO NEL RISPONDERE SENZA POTERLA VISITARE
è normale questo fatto? del resto m chiedo, perche anche agli atleti agonisti, è permesso il ritorno a molti sport anche di contatto, dopo le ricostruzioni legamentose di ginochcio, ma SEMPRE e dico SEMPRE, viene sconsigliato o, vietato il nuoto a rana? cioè un ginocchio ricosruito questi moviemnti torsionali (tipici del nuoto a rana ad esempio, che però possono essere fatti anche nella vita quotidiana, a cominciare ad esempio da quando si entra in auto), li può fare o non li puo fare, e si rischia sempre una nuova rottura con molta faclità?? .
NO CON IL NUOTO A RANA NON E' VERO CHE SI RISCHI UNA NUOVA ROTTURA!
CIO' CHE E' VERO INVECE E' CHE CON IL NUOTO A RANA SI RICHIEDE AL GINOCCHIO UN MOVIMENTO FRANCAMENTE ANOMALO SCONSIGLIABILE IN CHI HA PROBLEMI ARTICOLARI ED IN PARTICOLARE A CARICO DELLA ARTICOLAZIONE FEMORO ROTULEA
CIO' DETTO NON E' VERO CHE IL NUOTO A RANA VIENE SCONSIGLIATO A TUTTI I PAZIENTI CON RICOSTRUZIONE DI LCA!
Cordiali saluti
INNAZITUTTO NON PRENDA PER RIFERIMENTO I CALCIATORI
LA SUA LESIONE E' PERALTRO MOLTO PIU' GRAVE DI UNA NORMALE LESIONE DI LCA ISOLATA
LA MUSCOLATURA RIMARRA PER MOLTO TEMPO ANCORA PIU' DEBOLE ED E' DIFFICILE, STANTE LA GRAVITA' DELLA SUA LESIONE, CHE POSSA RITORNARE AL LIVELLO PRECEDENTE RISPETTO ALLA LESIONE STESSA
2)la seconda domanda riguarda questa particolarità.....il ginocchuo me lo sento finalemnte stabile, tuttavia ho notato che nei movimenti torsionali (esempio, salire e scendere dallo scalino dello step in laterale, con la gamba operata), corsetta in mezzo ai birilli , cambi di direzione un po piu bruschi, (tutte cose che sto facendo gradualmente)...il ginocchio non cede piu rispetto a quando ce l'avevo rotto, tuttaia permane a volte qualche piccola fitta dolorosa o un piu generico senso di impastamento nella parte laterale interna....
IL FATTO CHE IL GINOCCHIO LO SENTA FINALMENTE STABILE E' LA COSA ESSENZIALE!!!
IL RESTO DOVREBBE ESSERE PIU' CHE NORMALE ANCHE SE NON E' DI POCO CONTO LA LIMITAZIONE CHE ABBIAMO NEL RISPONDERE SENZA POTERLA VISITARE
è normale questo fatto? del resto m chiedo, perche anche agli atleti agonisti, è permesso il ritorno a molti sport anche di contatto, dopo le ricostruzioni legamentose di ginochcio, ma SEMPRE e dico SEMPRE, viene sconsigliato o, vietato il nuoto a rana? cioè un ginocchio ricosruito questi moviemnti torsionali (tipici del nuoto a rana ad esempio, che però possono essere fatti anche nella vita quotidiana, a cominciare ad esempio da quando si entra in auto), li può fare o non li puo fare, e si rischia sempre una nuova rottura con molta faclità?? .
NO CON IL NUOTO A RANA NON E' VERO CHE SI RISCHI UNA NUOVA ROTTURA!
CIO' CHE E' VERO INVECE E' CHE CON IL NUOTO A RANA SI RICHIEDE AL GINOCCHIO UN MOVIMENTO FRANCAMENTE ANOMALO SCONSIGLIABILE IN CHI HA PROBLEMI ARTICOLARI ED IN PARTICOLARE A CARICO DELLA ARTICOLAZIONE FEMORO ROTULEA
CIO' DETTO NON E' VERO CHE IL NUOTO A RANA VIENE SCONSIGLIATO A TUTTI I PAZIENTI CON RICOSTRUZIONE DI LCA!
Cordiali saluti
Dr. Roberto LEO
[#2]
Utente
LA ringrazio dott. Leo per la Suacortese e dettagliata risposta, come tutte le altrte del resto che finora mi ha dato...
Ha detto bene,. purtroppo questo sito presenta i "limiti" di un consulto a distanza, ma in questo cammino pieno di dubbi che è stato il mio infortunio, l'operazione, e quant'altro non finirò mai di ringraziare professionisti come Lei o altri Suoi colleghi che rassicurano noi pazienti anche sulle pagine di un sito come questo....per un paziente questo è molto importante.
E ne approfitto della Sua gentilezza x chiederLe un'ultima cosa, che mi ero dimenticato di chiederLe in prima istanza.....
un ultimo dubbio riguarda la flessione.....i miei step di recupero sono stati questi, secondo il protocollo del dottore che mi ha operato...
dal giorno di dimissioni fino al 15° giorno post operatorio a 60 gradi.....
dal 15°esimo al 30°esimo giorno post operatiorio a 90 gradi...
dal 30°esimo al 45°esimo giorno a 120 gradi.....
tutte queste flessioni le ho sempre fatte con tutore con cuscinetto di supporto posteriore e con controspinta manuale sulla tibia (per preservare il neo LCP da possibili elongazioni dovute alla forza di gravità)
poi dopo il 90esimo giorno dall'operazione, la fisioterapista che mi seguiva ha voluto forzare ancora di piu la flessione, oltre i 120 gradi, cioè cercando di raggiungere quell'ultimo range di flessione che ha la gamba "sana", e che permette di far "congiungere" il tallone col gluteo.....ci ha provato x circa un mesetto (sempre 3 sedute a settimana),. ma ogni volta mi faceva sempre vedere le stelle, e io sono una persona che diofficilmente strilla dal dolore....
dopo il 4° mese, sempre al centro dove andavo, x motivi di lavoro ho dovuto cambiare orario, e mi è stato assegnato un'altra fisioterapista che invece, ha ritenuto errato il lavoro della colega dicendo, che se si opera il LCP, non bisogna forzare la flessione massima, perche alcuni gradi di flessione vengono comunque "sacrificati" e il forzare la flessione massima, puo stressare eccessivamente il LCP operato...e quindi me lo fletteva molto piu delicatamente, senza mai farmi sentire eccessivo dolore....
fche la medicina nn sia una scienza esatta come la matematica, questo l'pavevo appurato, ma mi piacerbbe sentire il Suo parere su questa diversità di vedute dei due fisioterapisti....
fatto sta che a tutt'oggi, in flessione arrivo a 120 gradi, posso ritenermi soddisfatto oppure devo sentirmi "in obbligo" di dover recuperare ancora qualcosa? o meglio attestarsi a questo risultato, proprio in quanto il mio è un caso particolare, e si rischierebbe di far danni al LCP?
RingraziandoLa ulteriormente, caro dottor Leo, colgo l'occasione per porgerLe i miei piu sinceri auguri di buone Palme, e di una serena Pasqua.
Ha detto bene,. purtroppo questo sito presenta i "limiti" di un consulto a distanza, ma in questo cammino pieno di dubbi che è stato il mio infortunio, l'operazione, e quant'altro non finirò mai di ringraziare professionisti come Lei o altri Suoi colleghi che rassicurano noi pazienti anche sulle pagine di un sito come questo....per un paziente questo è molto importante.
E ne approfitto della Sua gentilezza x chiederLe un'ultima cosa, che mi ero dimenticato di chiederLe in prima istanza.....
un ultimo dubbio riguarda la flessione.....i miei step di recupero sono stati questi, secondo il protocollo del dottore che mi ha operato...
dal giorno di dimissioni fino al 15° giorno post operatorio a 60 gradi.....
dal 15°esimo al 30°esimo giorno post operatiorio a 90 gradi...
dal 30°esimo al 45°esimo giorno a 120 gradi.....
tutte queste flessioni le ho sempre fatte con tutore con cuscinetto di supporto posteriore e con controspinta manuale sulla tibia (per preservare il neo LCP da possibili elongazioni dovute alla forza di gravità)
poi dopo il 90esimo giorno dall'operazione, la fisioterapista che mi seguiva ha voluto forzare ancora di piu la flessione, oltre i 120 gradi, cioè cercando di raggiungere quell'ultimo range di flessione che ha la gamba "sana", e che permette di far "congiungere" il tallone col gluteo.....ci ha provato x circa un mesetto (sempre 3 sedute a settimana),. ma ogni volta mi faceva sempre vedere le stelle, e io sono una persona che diofficilmente strilla dal dolore....
dopo il 4° mese, sempre al centro dove andavo, x motivi di lavoro ho dovuto cambiare orario, e mi è stato assegnato un'altra fisioterapista che invece, ha ritenuto errato il lavoro della colega dicendo, che se si opera il LCP, non bisogna forzare la flessione massima, perche alcuni gradi di flessione vengono comunque "sacrificati" e il forzare la flessione massima, puo stressare eccessivamente il LCP operato...e quindi me lo fletteva molto piu delicatamente, senza mai farmi sentire eccessivo dolore....
fche la medicina nn sia una scienza esatta come la matematica, questo l'pavevo appurato, ma mi piacerbbe sentire il Suo parere su questa diversità di vedute dei due fisioterapisti....
fatto sta che a tutt'oggi, in flessione arrivo a 120 gradi, posso ritenermi soddisfatto oppure devo sentirmi "in obbligo" di dover recuperare ancora qualcosa? o meglio attestarsi a questo risultato, proprio in quanto il mio è un caso particolare, e si rischierebbe di far danni al LCP?
RingraziandoLa ulteriormente, caro dottor Leo, colgo l'occasione per porgerLe i miei piu sinceri auguri di buone Palme, e di una serena Pasqua.
[#3]
Gentile utente,
visto il suo caso particolare in effetti non forzerei la massima flessione anche se non ritengo sia stato cosi' "drammatico" aver in passato forzato la flessione per quanto riguarda la integrita' dei suoi nuovi legamenti corciati.
ha detto bene la medicina non e' come la matematica o l'ingegneria dunque una diversita di vedute ci puo' stare anche se istituzionalmente il fisioterapista e' un esecutore delle indicazioni riabilitatve fornitre congiuntamente dal chirurgo ortopedico e dal medico fisiatra e non dovrebbe agire invece autonomamente rispetto al programma riabilitativo stilato dalla equipe medica che la segue
Ricambio gli auguri di buone feste
Cordiali saluti
visto il suo caso particolare in effetti non forzerei la massima flessione anche se non ritengo sia stato cosi' "drammatico" aver in passato forzato la flessione per quanto riguarda la integrita' dei suoi nuovi legamenti corciati.
ha detto bene la medicina non e' come la matematica o l'ingegneria dunque una diversita di vedute ci puo' stare anche se istituzionalmente il fisioterapista e' un esecutore delle indicazioni riabilitatve fornitre congiuntamente dal chirurgo ortopedico e dal medico fisiatra e non dovrebbe agire invece autonomamente rispetto al programma riabilitativo stilato dalla equipe medica che la segue
Ricambio gli auguri di buone feste
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4k visite dal 11/03/2013.
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