Conflitto femoro-acetabolare
Buongiorno, mi è stato diagnosticato il disturbo in oggetto.
Vorrei valutare il più approfonditamente possibile un intervento conservativo (perché faccio sport), sebbene io abbia già 40anni e sicuramente qualche danno è ormai stato fatto.
Naturalmente ho sentito due tipi di campane:
A) se avesse 25 anni lo farebbe, ma alla sua età son più i rischi dei benefici, stia buono e non carichi in nessun modo l'articolazione
B) possiamo operare in artroscopia per eliminare (ridurre?) il conflitto e darle 8..10° di rotazione in più e una decina di anni di "posticipazione" di una eventuale protesi, chiaro che a 25 anni sarebbe meglio perché non avrebbe ancora fatto danni
Psicologicamente: io non posso accettare di fare una vita "inerme" dal punto di vista sportivo a 40anni pertanto vorrei tentare ogni strada possibile prendendo ragionevoli rischi se c'è buona probabilità di miglioramento o almeno di stabilizzazione della degenerazione. Se l'alternativa è non fare nulla preventivamente o non fare nulla per dei problemi sull'intervento non riuscito, non vedo ad ora senza grandi conoscenzse grandi differenze.
Posso avere un vostro parere?
Chirurgia aperta o artroscopia?
Ancora più importante: posso avere (non so se è deontologico per voi) il riferimento dei 2 o 3 centri più all'avanguardia in zona Milano-Lecco-Bergamo-Pavia-Como relativamente a questo tipo di intervento, in artroscopia o in chirurgia aperta?
Grazie
Vorrei valutare il più approfonditamente possibile un intervento conservativo (perché faccio sport), sebbene io abbia già 40anni e sicuramente qualche danno è ormai stato fatto.
Naturalmente ho sentito due tipi di campane:
A) se avesse 25 anni lo farebbe, ma alla sua età son più i rischi dei benefici, stia buono e non carichi in nessun modo l'articolazione
B) possiamo operare in artroscopia per eliminare (ridurre?) il conflitto e darle 8..10° di rotazione in più e una decina di anni di "posticipazione" di una eventuale protesi, chiaro che a 25 anni sarebbe meglio perché non avrebbe ancora fatto danni
Psicologicamente: io non posso accettare di fare una vita "inerme" dal punto di vista sportivo a 40anni pertanto vorrei tentare ogni strada possibile prendendo ragionevoli rischi se c'è buona probabilità di miglioramento o almeno di stabilizzazione della degenerazione. Se l'alternativa è non fare nulla preventivamente o non fare nulla per dei problemi sull'intervento non riuscito, non vedo ad ora senza grandi conoscenzse grandi differenze.
Posso avere un vostro parere?
Chirurgia aperta o artroscopia?
Ancora più importante: posso avere (non so se è deontologico per voi) il riferimento dei 2 o 3 centri più all'avanguardia in zona Milano-Lecco-Bergamo-Pavia-Como relativamente a questo tipo di intervento, in artroscopia o in chirurgia aperta?
Grazie
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Uno dei principi della chirurgia conservativa dell'anca è che minori sono i danni articolari di partenza e migliore sarà il risultato.
Lei ha un età limite per l'indicazione a tale tipo di chirurgia, ma se gli esami (Rx, ArtroRM...) non mostrano un grave compromissione della cartilagine articolare questa può essere proposta per rallentare la progressione del danno.
Il tipo di intervento (aperto/artroscopico/mini-open) deve essere scelto in base ai dati clinici e radiografici, ciascuno naturalmente presenta vantaggi/svantaggi e possibili rischi.
Cordiali saluti,
Lei ha un età limite per l'indicazione a tale tipo di chirurgia, ma se gli esami (Rx, ArtroRM...) non mostrano un grave compromissione della cartilagine articolare questa può essere proposta per rallentare la progressione del danno.
Il tipo di intervento (aperto/artroscopico/mini-open) deve essere scelto in base ai dati clinici e radiografici, ciascuno naturalmente presenta vantaggi/svantaggi e possibili rischi.
Cordiali saluti,
Dr. A.Nicodemo
www.ancaebacino.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 05/03/2013.
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