Alterazioni artrosiche mano
Buongiorno,
premesso che mio marito, cinquantaquattrenne, da 39 anni svolge l'attività di tornitore, nonostante un intervento al tunnel carpale lo scorso settembre accertato dopo elettromiografia, non ha mai smesso di provare dolore alla mano dx.
Circa due mesi fa si è sottoposto a un ciclo di tre onde d'urto, invano.
Successivamente dopo essersi sottoposto a RM e RX quest'ultiimo esame indicava quanto segue:
"Evidenti alterazioni rizoartrosiche soprattutto in sede scafoide-trapezio dove si osservano grossolani fenomeni osteosclerotici e irregolarità del margine osseo sul versante interno di dubbia interpretazione (dismorfismo?). Alterazioni artrosiche di modesta entità si apprezzano in sede interfalangea sia prossimale che distale e metacarpo-falangea. A livello della testa del terzo metacarpo si apprezza area rotondeggiante di osteorarefazione circondata da orletto sclerotico di 6 mm per probabile cisti; analoga area di pochi millimetri si apprezza a licello della testa della falange prossimale del terzo raggio sul versante interno. Conservata in tale sede l'ampiezza delle rime articolari."
In seguito a questa diagnosi l'ortopedico ha prescritto un tutore che blocca lo scafoide da indossare 24 ore su 24, e cicli di 20 pasticche di Exinef 60 mg. Su tale farmaco il medico curante si è espressa tra l'altro con seri dubbi sull'uso prolungato per effetti indesiderati gravi che in passato hanno fatto ritirare il farmaco dalla commercializzazione.
In ogni caso anche dopo queste tre settimane di cura il dolore non accenna a regredire in maniera significativa. Restano presenti fitte e scariche fino all'avambraccio, anche nell'abbottonarsi la camicia.
Vi chiediamo cortesemente di indicarci quali altri tipi di cure si potrebbero intraprendere e se ci sono speranze di guarigione tenuto conto che il mestiere di tornitore dovrà necessariamente proseguire ancora per alcuni anni.
Vi ringraziamo anticipatamente per l'attenzione che vorrete dedicarci e porgiamo cordiali saluti.
premesso che mio marito, cinquantaquattrenne, da 39 anni svolge l'attività di tornitore, nonostante un intervento al tunnel carpale lo scorso settembre accertato dopo elettromiografia, non ha mai smesso di provare dolore alla mano dx.
Circa due mesi fa si è sottoposto a un ciclo di tre onde d'urto, invano.
Successivamente dopo essersi sottoposto a RM e RX quest'ultiimo esame indicava quanto segue:
"Evidenti alterazioni rizoartrosiche soprattutto in sede scafoide-trapezio dove si osservano grossolani fenomeni osteosclerotici e irregolarità del margine osseo sul versante interno di dubbia interpretazione (dismorfismo?). Alterazioni artrosiche di modesta entità si apprezzano in sede interfalangea sia prossimale che distale e metacarpo-falangea. A livello della testa del terzo metacarpo si apprezza area rotondeggiante di osteorarefazione circondata da orletto sclerotico di 6 mm per probabile cisti; analoga area di pochi millimetri si apprezza a licello della testa della falange prossimale del terzo raggio sul versante interno. Conservata in tale sede l'ampiezza delle rime articolari."
In seguito a questa diagnosi l'ortopedico ha prescritto un tutore che blocca lo scafoide da indossare 24 ore su 24, e cicli di 20 pasticche di Exinef 60 mg. Su tale farmaco il medico curante si è espressa tra l'altro con seri dubbi sull'uso prolungato per effetti indesiderati gravi che in passato hanno fatto ritirare il farmaco dalla commercializzazione.
In ogni caso anche dopo queste tre settimane di cura il dolore non accenna a regredire in maniera significativa. Restano presenti fitte e scariche fino all'avambraccio, anche nell'abbottonarsi la camicia.
Vi chiediamo cortesemente di indicarci quali altri tipi di cure si potrebbero intraprendere e se ci sono speranze di guarigione tenuto conto che il mestiere di tornitore dovrà necessariamente proseguire ancora per alcuni anni.
Vi ringraziamo anticipatamente per l'attenzione che vorrete dedicarci e porgiamo cordiali saluti.
[#1]
Gentile Signora,
sembrerebbe di capire che il problema principale che affligge suo marito è la rizo-artrosi bilaterale e forse anche l'artrosi trapezio-scafoidea.
Se il tutore e le onde d'urto non hanno dato isultati apprezzabili, anche in considerazione del lavoro manuale pesante che svolge, forse l'unica alternativa utile sarebbe l'intervento chirurgico.
sembrerebbe di capire che il problema principale che affligge suo marito è la rizo-artrosi bilaterale e forse anche l'artrosi trapezio-scafoidea.
Se il tutore e le onde d'urto non hanno dato isultati apprezzabili, anche in considerazione del lavoro manuale pesante che svolge, forse l'unica alternativa utile sarebbe l'intervento chirurgico.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Ex utente
Egregio Dottore,
mi sembra di capire che non esistono altre cure (pensavo infiltrazioni, o proseguimento per un tempo più congruo di uso di anti infiammatori)
Ciò significa che oltre all'intervento al tunnel carpale, esisterebbe un intervento specifico per questo tipo di patologia?
In tal caso quanto tempo dovrebbe passare dall'ultima operazione al carpale di settembre?
Secondo lei l'intervento chirurgico ha buone probabilità di essere risolutivo?
La ringrazio nuovamente per la Sua chiarezza e cortesia e la saluto distintamente.
mi sembra di capire che non esistono altre cure (pensavo infiltrazioni, o proseguimento per un tempo più congruo di uso di anti infiammatori)
Ciò significa che oltre all'intervento al tunnel carpale, esisterebbe un intervento specifico per questo tipo di patologia?
In tal caso quanto tempo dovrebbe passare dall'ultima operazione al carpale di settembre?
Secondo lei l'intervento chirurgico ha buone probabilità di essere risolutivo?
La ringrazio nuovamente per la Sua chiarezza e cortesia e la saluto distintamente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 12/02/2013.
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