Tendinopatia del tibiale posteriore gamba dx con sospetta frattura da stress

Sono una podista di 37 anni con problemi di pronazione, durante una maratona ho sentito un forte dolore al polpaccio della gamba dx che non mi ha permersso di proseguire, il giorno dopo non riuscendo a camminare ho fatto l’ecografia muscolare “Referto ecografia 12/11/2012 Regione posteriore della gamba dx Non si rilevano lesioni traumatiche a carico dei ventri muscolari esaminati. Presenza di area fluida adiacente al tibiale posteriore al terzo distale,che si estende lungo il decorso del tendine. Quale reperto accessorio si segnala la presenza di una minima irregolarità del profilo corticale tibiale al terzo distale, da possibile sovraccarico osseo distrettuale (stress responso?).”che evidenziava una tendinopatia del tibiale posteriore con sofferenza della tibia con sospetta frattura da stress. Dopo qualche gg per via del dolore sono andata al pronto soccorso che ha confermato la tendinopatia del tibiale con una sofferenza della tibia come da frattura non evidenziata dalla lastra, mi hanno messo un gambaletto gessato e sono stata ferma 2 settimane con le stampelle per non caricare sull’arto. Mi hanno cmq consigliato di fare la RNM per escludere fratture“Referto RNM 18/11/2012 Regione posteriore della gamba dx L'indagine non evidenzia alterazioni di morfologia e segnale dei ventri muscolari in esame.Normale il segnale della cortico spongiosa diafisaria peroneale.Minimo incremento di segnale della spongiosa al profilo posteriore della diafisi tibiale,al terzo mediale-distale,visibile solo nello studio con saturazione del segnale del grosso. Reparto compatibile con minima sofferenza edemigena verosimilmente secondaria a stress da sovraccarico funzionale,senza evidenza di frattura.Concomita ispessimento della guaina del tendine tibiale posteriore,come per tenosinovite.Assenza di raccolte fluide intercompartimentali”
Mi può aiutare a leggere il risultato della rnm e dell’ecografia, per capire come sta il tendine e la tibia? Pensa che posso tornare a correre dopo un giusto periodo di riabilitazione con il nuoto e visita baropodometrica?E' normale sentire ancora dolore anche se in maniere meno intensa?
Grazie
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Dr. Alessandro Formica Ortopedico 53 2
Premesso che non capisco l’utilita di eseguire una baropodometria elettronica , se non per farle spendere altri soldi inutili … leggendo la sua storia credo che la condotta diagnostica fino ad oggi utilizzata sia stata adeguata e sembrerebbe confermare la diagnosi di tendinopatia cronica del tibiale posteriore.
Tra le varie tipologie di tendinite, la tendinite cronica del tendine tibiale posteriore rappresenta una patologia particolarmente dolorosa che colpisce prevalentemente le donne e gli sportivi e che è favorita dal gesto tecnico specifico e dall’overuse.
A tal proposito le ricordo che le tendinopatie del tibiale posteriore possono riconoscere diverse cause :
• Traumatica ( cioè conseguente a traumi distorsivi)
• Infiammatoria ( cioe riconducibile a malattie di tipo reumatoide )
• Biomeccanica( cioè conseguente a microtraumi ripetuti specie se il piede non ha una normale morfologia , ad esemio è PIATTO )
Quest ultima causa credo si indentifichi proprio nel suo caso (Sono una podista di 37 anni con problemi di pronazione, durante una maratona ho sentito un forte dolore al polpaccio della gamba dx che non mi ha permersso di proseguire.)E’ noto infatti che in caso di piede piatto valgo , anche non particolarmente grave , le sollecitazioni funzionali sul tibiale posteriore son aumentate , ancor piu se viene praticato uno sport come quello da lei indicato . Cio predispone ad un infiammazione del tendine che in taluni casi puo indebolirsi al punto di rompersi ( fatto comunque escluso dalla RM da lei eseguita ) Piu difficile è invece un evoluzione verso la frattura da stress ( che ritengo molto improbabile ).
Riguardo al trattamento ritengo che nelle fasi iniziali sia sufficiente l’impiego di un plantare adeguato a compensare l’alterato assetto biomeccanico del piede ( plantare per piede piatto ) , associato all’impiego di antinfiammatori ( io preferisco i cecoxib ) e al riposo funzionale .
Recenti studi confermano l’utilità dell’utilizzo di micronutrienti essenziali ( integratori tendinei ) in contemporanea a una o tutti gli approcci citati.
Solo nelle forme piu avanzate e resistenti al trattamento conservativo si puo prendee in considerazione un trattamento chirurgico ( sinoviectomia … ev riparazione del tendine in caso di rottura … osteotomie calcaneari o artrorisi in caso di grave piede piatto )

Dr. alessandro formica