Sacroileit settica
Buongiorno, vorrei sottoporre il mio problema che mi ha causato 2 mesi di dolori allucinanti e immobilità quasi totale.
A settembre 2012 ho partorito e dal giorno successivo al parto dolore fortissimo al gluteo dx e febbre. Risultato alle dimissioni: infezione da streptococco e lombosciatalgia acuta.
Dopo 2 settimane dalla dimissione ritorna la febbre ed il dolore si riacutizza prendendo anche la parte lombare e mi faccio ricoverare d'urgenza perchè non riesco nemmeno a scendere dal letto per fare pipi'.
Dopo mille accertamenti l'esito della risonanza è il seguente: Significativa alterazione dell'intensità di segnale del limitant ossee contrapposte a livello della sacro iliaca dx caratterizzata da abbondante edema intraspongioso cui si associa irregolarità della rima articolare, versamento articolare e sottile raccolta periossea declive. Si osserva impregnazione dopo mdc. Edema ed inibizione dei tessuti molli perischeletrici in particolare le inserzioni del ventaglio gluteo. Quadro suggestivo x sacroileite settica meritevole di conferma clinica. Per il restante normale morfologia delle teste femorali con regolare articolarità coxo femorale. <Piccola alterazione distrofico cistica della testa del femore sx, priva di rilevanza clinica. Non versamento articolare. Borsite petrocanterica sx. A livello delle pelvi non si osservano raccolte ascessuali. Disomogeneità dell'utero da recente parto con piccole petecchie emorragiche. Microcisti annessiali bilaterali la maggiore a dx di mm 13. ecc
L'ortopedico in ospedale non condivide la possibilità di sacro ileite. prescrive diverso antibiotico TARGOSID. Ad oggi, terminati i trattamenti, il dolore è in lentissimo miglioramento, VES e PCR sono rientrati nella normalita' ma vorrei capire meglio cosa mi è successo e se aveva ragione l'ortopedico in ospedale che sosteneva fosse un' ""apertura ""del bacino causata dal parto o l'ortopedico consultatao privatamente che condivide esito risonanza e consiglia nuova rmn per vedere che infezione si sia arrestata e non sia rimasta in modo silente. Sinceramente non ho ancora capito cosa mi è successo! Mi puo' aiutare Lei a capire meglio?
Grazie mille per i Suoi graditi consigli in merito.
A settembre 2012 ho partorito e dal giorno successivo al parto dolore fortissimo al gluteo dx e febbre. Risultato alle dimissioni: infezione da streptococco e lombosciatalgia acuta.
Dopo 2 settimane dalla dimissione ritorna la febbre ed il dolore si riacutizza prendendo anche la parte lombare e mi faccio ricoverare d'urgenza perchè non riesco nemmeno a scendere dal letto per fare pipi'.
Dopo mille accertamenti l'esito della risonanza è il seguente: Significativa alterazione dell'intensità di segnale del limitant ossee contrapposte a livello della sacro iliaca dx caratterizzata da abbondante edema intraspongioso cui si associa irregolarità della rima articolare, versamento articolare e sottile raccolta periossea declive. Si osserva impregnazione dopo mdc. Edema ed inibizione dei tessuti molli perischeletrici in particolare le inserzioni del ventaglio gluteo. Quadro suggestivo x sacroileite settica meritevole di conferma clinica. Per il restante normale morfologia delle teste femorali con regolare articolarità coxo femorale. <Piccola alterazione distrofico cistica della testa del femore sx, priva di rilevanza clinica. Non versamento articolare. Borsite petrocanterica sx. A livello delle pelvi non si osservano raccolte ascessuali. Disomogeneità dell'utero da recente parto con piccole petecchie emorragiche. Microcisti annessiali bilaterali la maggiore a dx di mm 13. ecc
L'ortopedico in ospedale non condivide la possibilità di sacro ileite. prescrive diverso antibiotico TARGOSID. Ad oggi, terminati i trattamenti, il dolore è in lentissimo miglioramento, VES e PCR sono rientrati nella normalita' ma vorrei capire meglio cosa mi è successo e se aveva ragione l'ortopedico in ospedale che sosteneva fosse un' ""apertura ""del bacino causata dal parto o l'ortopedico consultatao privatamente che condivide esito risonanza e consiglia nuova rmn per vedere che infezione si sia arrestata e non sia rimasta in modo silente. Sinceramente non ho ancora capito cosa mi è successo! Mi puo' aiutare Lei a capire meglio?
Grazie mille per i Suoi graditi consigli in merito.
[#1]
No, e' impossibile fare diagnosi differenziale SOLO sulla base della RMN di una forma infiammatoria asettica ( ad es. su base traumatica) da una forma infiammatoria settica di un'articolazione.
Dopo di che dovrebbe dirci su che base e' stata fatta diagnosi di "Infezione da Streptococco" e inoltre dovrebbe preciarci megio du quale Streptococco si tratti!...
Attendiamo sue informazioni.
Cordialita'
Dr. A. Valassina
Dopo di che dovrebbe dirci su che base e' stata fatta diagnosi di "Infezione da Streptococco" e inoltre dovrebbe preciarci megio du quale Streptococco si tratti!...
Attendiamo sue informazioni.
Cordialita'
Dr. A. Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
[#3]
Emocultura = coltivazione del sangue. Si tratta dunque di un germe che e' nel sangue, ma non e' detto affatto che codesto germe sia anche nell'articolazione sacroliaca (e/o non solo...).
Ci tengo a precisarle che proprio sul piano della metodolgia clinica, dunque, NON e' affatto certo che QUEL germe si trovi in CODESTA articolazione. Tra l'altro e' un germe tipico delle vie genitali femminili e dell'utero (le donne sono portatrici) e sono frequenti infatti le infezioni nei neonati. Rare invece negli adulti maschi e in genere sono presenti in individui con diabete (vedi ulcere) e/o comunque immunocompromessi.
Pertanto, solo in questo senso (sede preferenziale area urogenitale femminile), e' assumibile l'ipotesi che si tratti di una sacrolileite settica.
Mi spiego>
Il circolo ematico pelvico della donna e' molto piu' complesso di quello dell'uomo e in particolare il plesso di Batson (una sorta di groviglio venoso pelvico vicino all'utero, alla vagina e alla vescica) per la sua conformazione, per la rallentata velocita' di deflusso del sangue venoso al suo interno e dunque per drenare direttamente l'area urogenitale puo' trasferire germi provenienti da questi settori anatomici alle articolazioni contigue: le articolazioni sacroiliache, appunto, e i dischi vertebrali lombari.
In senso opposto, invece, una diagnosi di infezione di un organo o apparato NON puo' essere dimostrata (ripeto DIMOSTRATA) con certezza (= correlazione univoca causa-effetto) se il germe NON e' coltivato da un prelievo eseguito DIRETTAMENTE da quell'organo o da quell'apparato.
In poche parole si possono assumere le seguenti ipotesi
a) la sacroileite e' VEROSIMILMENTE settica perche' lo STESSO identico germe e' stato coltivato da un prelievo realizzato nella sua vagina/utero o urina = diagnosi di probabilita' positiva
b) la sacroileite e' SICURAMENTE settica perche' lo stesso germe (o altro germe) e' stato coltivato da un prelievo eseguito dall'articolazione sospetta = diagnosi di certezza positiva
c) la sacroileite e' VEROSIMILMENTE NON settica, perche' esami successivi come la scintigrafia con leucociti marcati non evidenzia una captazione significativa per un'infezione = diagnosi di probablita' negativa
d) la sacrolieite NON e' settica perche' nessun germe viene coltivato su piu' campioni prelevati dall'articolazione = diagnosi di certezza negativa
Traduzione:
- ipotesi A: lei puo' avere una sacroileite settica
- ipotesi B: lei puo' avere una sacrolilete asettica
Qui per poter spiegare il metodo clinico con cui si dovrebe procedere nell'impostazione del percorso diagnostico ho dovuto molto semplificare saltando tutta una serie di passaggi relativi a:
- anamnesi
- esame clinico obiettivo
- evoluzione dei sintomi
- evoluzione dei dati di laboratorio
- evoluzione dei dati delle immagini
ecc. ecc....
Spero comunque di averle dato un panorama esaustivo, per quanto breve, dei principi a cui ci si deve attenere per svolgere un'accurata diagnosi differenziale in casi simili al suo.
Ci tengo a precisarle che proprio sul piano della metodolgia clinica, dunque, NON e' affatto certo che QUEL germe si trovi in CODESTA articolazione. Tra l'altro e' un germe tipico delle vie genitali femminili e dell'utero (le donne sono portatrici) e sono frequenti infatti le infezioni nei neonati. Rare invece negli adulti maschi e in genere sono presenti in individui con diabete (vedi ulcere) e/o comunque immunocompromessi.
Pertanto, solo in questo senso (sede preferenziale area urogenitale femminile), e' assumibile l'ipotesi che si tratti di una sacrolileite settica.
Mi spiego>
Il circolo ematico pelvico della donna e' molto piu' complesso di quello dell'uomo e in particolare il plesso di Batson (una sorta di groviglio venoso pelvico vicino all'utero, alla vagina e alla vescica) per la sua conformazione, per la rallentata velocita' di deflusso del sangue venoso al suo interno e dunque per drenare direttamente l'area urogenitale puo' trasferire germi provenienti da questi settori anatomici alle articolazioni contigue: le articolazioni sacroiliache, appunto, e i dischi vertebrali lombari.
In senso opposto, invece, una diagnosi di infezione di un organo o apparato NON puo' essere dimostrata (ripeto DIMOSTRATA) con certezza (= correlazione univoca causa-effetto) se il germe NON e' coltivato da un prelievo eseguito DIRETTAMENTE da quell'organo o da quell'apparato.
In poche parole si possono assumere le seguenti ipotesi
a) la sacroileite e' VEROSIMILMENTE settica perche' lo STESSO identico germe e' stato coltivato da un prelievo realizzato nella sua vagina/utero o urina = diagnosi di probabilita' positiva
b) la sacroileite e' SICURAMENTE settica perche' lo stesso germe (o altro germe) e' stato coltivato da un prelievo eseguito dall'articolazione sospetta = diagnosi di certezza positiva
c) la sacroileite e' VEROSIMILMENTE NON settica, perche' esami successivi come la scintigrafia con leucociti marcati non evidenzia una captazione significativa per un'infezione = diagnosi di probablita' negativa
d) la sacrolieite NON e' settica perche' nessun germe viene coltivato su piu' campioni prelevati dall'articolazione = diagnosi di certezza negativa
Traduzione:
- ipotesi A: lei puo' avere una sacroileite settica
- ipotesi B: lei puo' avere una sacrolilete asettica
Qui per poter spiegare il metodo clinico con cui si dovrebe procedere nell'impostazione del percorso diagnostico ho dovuto molto semplificare saltando tutta una serie di passaggi relativi a:
- anamnesi
- esame clinico obiettivo
- evoluzione dei sintomi
- evoluzione dei dati di laboratorio
- evoluzione dei dati delle immagini
ecc. ecc....
Spero comunque di averle dato un panorama esaustivo, per quanto breve, dei principi a cui ci si deve attenere per svolgere un'accurata diagnosi differenziale in casi simili al suo.
[#4]
Utente
Gentilissimo Dottor Valassaina, Lei è stato molto chiaro.
Mi scusi le mie domande poco specifiche ma, dai medici che mi hanno avuto in cura presso l'Ospedale, non ho avuto alcun chiarimento, consiglio nè indirizzo su come muovermi e non parliamo del mio medico di base!
Ora sono in attesa di effettuare una viisita specialistica presso il Gaetano Pini di Milano, da un ortopedico del centro trattamento complicanze ortopediche settiche (COS).....- così sono stata consigliata- dove sono certa che avrò possibilità di fare chiarezza. Un'ultima domanda (di conforto): qualunque sia la diagnosi tra quelle prospettate posso pensare di poter poter guarire?
Grazie ancora, Le auguro buon lavoro.
Mi scusi le mie domande poco specifiche ma, dai medici che mi hanno avuto in cura presso l'Ospedale, non ho avuto alcun chiarimento, consiglio nè indirizzo su come muovermi e non parliamo del mio medico di base!
Ora sono in attesa di effettuare una viisita specialistica presso il Gaetano Pini di Milano, da un ortopedico del centro trattamento complicanze ortopediche settiche (COS).....- così sono stata consigliata- dove sono certa che avrò possibilità di fare chiarezza. Un'ultima domanda (di conforto): qualunque sia la diagnosi tra quelle prospettate posso pensare di poter poter guarire?
Grazie ancora, Le auguro buon lavoro.
[#5]
Dipende dalla diagnosi. E' piu' facile guarire (con tutti i limiti delle affermazioni generali NON applicabili al singolo caso..) da una forma settica acuta/subacuta che da una forma asettica, magari legata ad una malattia reumatica sistemica curabile, ma difficilmente guaribile.
Il punto e' che, al di la' di queste distinzioni generali poco utili per il singolo paziente, conta che ogni singolo caso venga gestito con il massimo rigore sul piano metodologico clinico per dare ad ognuno la risposta adeguata.
In un centro specializzato in infezioni e' piu' probabile che lei trovi le indicazioni che le occorrono.
Il punto e' che, al di la' di queste distinzioni generali poco utili per il singolo paziente, conta che ogni singolo caso venga gestito con il massimo rigore sul piano metodologico clinico per dare ad ognuno la risposta adeguata.
In un centro specializzato in infezioni e' piu' probabile che lei trovi le indicazioni che le occorrono.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.9k visite dal 26/11/2012.
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