E' pubalgia o può essere altro?

Salve,
ho 41 anni e pratico (o meglio praticavo) 2/3 volte a settimana calcetto/calciotto.
Da maggio scorso ho cominciato a stare più attento all'alimentazione per perdere un pò di chili che avevo accumulato e ho intensificato l'attivita fisica con corse e passeggiate di circa una decina di km a seduta un paio di volte a settimana.
Verso metà settembre ho cominciato ad accusare un lieve dolore all'anca sinistra che scompariva una volta riscaldati i muscoli ma non gli ho dato molto peso continuando a giocare e correre anche per più tempo.
Il 26 settembre accade un episodio forse scatenante del problema: passo dietro una spalliera di una sedia che mi preme sulla parte bassa del retto addominale sinistro e sento una forte fitta che però scompare quasi subito. La sera (era un mercoledì) vado a giocare senza problemi. Dopo pochi giorni (sabato mattina) scendo per la mia corsetta ma con uno starnuto accuso un dolorino più o meno nel punto della fitta provocata dalla spalliera della sedia. Provo a correre ma noto un fastidio (un peso non proprio un dolore) nel punto incriminato. Quindi passeggio e ogni tanto faccio un pò di stretching portando il busto all'indietro e il fastidio diventa "dolorino". Dopo mezzoretta decido di non insistere e di starmene a riposo per una settimana.
Lunedì 8 ottobre torno in campo a calcetto... ma il fastidio (ripeto non vero e proprio dolore) si ripresenta, avverto la molla degli slip come "peso", continuo la partita e il fastidio diventa dolore che man mano si estende agli adduttori della coscia sinistra al gluteo e nel dopo gara e in nottata accuso dolore a tutto l'inguine con irradiazioni anche al testicolo sinistro. Dolori che durano anche il giorno dopo e si attenuano quasi a scomparire dopo un paio di giorni, lasciandomi solo quella "presenza", fastidio.
Prendo contatti con un chirurgo addominale per valutare la presenza di un ernia, gli racconto l'episodio della sedia e tastandomi su tutto l'inguine e il basso ventre il dottore esclude l'ernia. Gli spiego che c'è un movimento in particolare che mi provoca e richiama un dolorino vero e proprio e cioè quando provo a premere col tallone sinistro verso la caviglia destra. La sua diagnosi è pubalgia e mi prescrive 40 giorni di riposo, antinfiammatori in caso di dolori (o Arnica in assenza di forti dolori) e Pelvilen Forte.
Ad un mese dalla diagnosi provando a premere col tallone sinistro verso la caviglia destra non avverto più dolore ma la "presenza" di un qualcosa e quel fastidio c'è ancora e non vuole andare via.
E' normale?
Potreste consigliarmi uno specialista o indirizzarmi verso qualche altra terapia per accellerare i tempi di recupero.
La mia paura è che la diagnosi non sia corretta.
Grazie per l'attenzione e scusatemi per la lunghezza.

P.S.
Avevo inserito la richiesta anche in Medicina dello sport ma la riposto anche in Ortopedia su suggerimento del Dr. Catania.
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Egr. signore, già va molto meglio con il riposo e la terapia antiinfiammatoria ; prima di riprendere l'attività sportiva, consulti uno specialista ortopedico, le consiglierà forse una ecografia e le darà la terapia idonea per questa patologia che lei accusa da settembre,e le darà eventuale fisiochinesiterapia da effettuare .
Inoltre le dirà quando iniziare la attività sportiva,
Cordiali saluti

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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Utente
Utente
Grazie per la risposta Dottore.
Contatterò al più presto un suo collega specialista in ortopedia.
Intanto approfitto della sua disponibilità per una domanda a riguardo la terapia antinfiammatoria: essa agisce esclusivamente "spegnendo" il dolore... o agisce effettivamente sul problema?
Nel mio caso specifico ho preso solo arnica e pelvilen visto che, a parte la fase acuta (post attività fisica sostenuta), dolore non ne sento ma è più una "presenza", una sensazione come se, piegandomi per allacciare la scarpa sx avvertissi un "palloncino" all'inguine (ernia esclusa anche da una ecografia).

Grazie ancora

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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Se ha usato un farmaco antiinfiammatorio, se non ha più in atto alcun segno di disturbo funzionale e sintomatologico, non faccia più terapia farmacologica, ovvio.
Però ci sono altre cure da fare come fisiochinesiterapia e sopratutto occorre una valutazione specialistica ortopedica e fisiatrica per sapere se lei è pronto ad una ripresa dell'attività sportiva.
Saluti
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Utente
Utente
Come da suo suggerimento ho chiesto un consulto ad un fisiatra che ha confermato la diagnosi di pubalgia e mi ha fatto fare una ecografia il cui referto rirtirato oggi "esclude alterazioni strutturali relative a tendinopatie e rotture miofibrillari lungo l'inserzione del muscolo retto dell'addome a sinistra. Inoltre il rafe di congiunzione con i muscoli transversi sono nella norma. Assenti fenomeni tendinopatici in sede d'inserzione dei muscoli adduttori. Si segnala minima tendinopatia inserzionale del tendine diretto del retto femorale."
Il fisiatra mi ha prescritto altri 10 giorni di riposo e consigliato di applicare sul basso addome, nell'area dove sentivo il dolore che a riposo è del tutto scomparso (così come il fastidio al testicolo sx), un cerotto medicato a base di ketaprofene. Trascorsi i 10 giorni provare a fare una corsetta.

Grazie ancora per la disponibilità.
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
La ringrazio della sua precisione e del suo resoconto tecnico.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Salve Dottori,
vi aggiorno la mia situazione.
Dopo i 10 giorni di cerotti antinfiammatori ho provato a fare una breve corsetta ma il fastidio all'inguine/basso addome è tornato appena ho provato a forzare un pò il ritmo.
Stanco e stressato da una diagnosi che in tutta sincerità non mi aveva mai convinto e che anzi mi ha creato non poche ansie (ho cominciato ad accumulare stress ai danni della mia povera schiena... e pensato a tutta una serie di patologie) ho prenotato una ulteriore ecografia per valutare addome e vie urinarie...e la presenza di un ernia.
E "finalmente" (lo dico veramente con gioia, visto che ho una diagnosi certa) l'ernietta è stata scovata dalle gentili mani di una dottoressa del Policlinico Umberto I di Roma che già dalla storia e dai sintomi esposti era indirizzata alla ricerca di questa benedetta ernia.
Appena passava sul punto che lei indicava... il dolore si faceva sentire.
Ovviamente dopo le feste valuterò con un chirurgo il da farsi... ma ho già messo in preventivo l'operazione, che a quanto pare non dovrebbe essere molto invasiva. Avete per caso suggerimenti su qualche tecnica specifica o controindicazioni future... visto che vorrei riprendere almeno a correre e praticare sport?
Grazie ancora per l'attenzione.
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Egr. signore sono felice che le abbiano eseguito una diagnosi certa e questa dottoressa del Policlinico Umberto 1° di Roma abbia " trovato" questa ernia inguinale che nessuno aveva prima individuato.
Si affidi ad un bravo chirurgo generale le dirà ogni dettaglio tecnico.
Una volta guarito, potrà riprendere una attività sportiva certamente.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Salve Dr. Caruso,
torno dopo quasi due mesi sul mio problema che ancora non ho risolto.
L'ernia, che la dott.ssa ecografa ha "trovato" (mi sa che il suo virgolettato nascondeva una vena ironica), secondo il chirurgo addominale, a cui mi sono rivolto con l'esito dell'ecografia, non ha rilevanza patologica: "è una "puntina" che a sinistra per noi maschietti è quasi fisiologica". Parole sue.
Sono rimasto spiazzato e ho cominciato ad esporgli tutta la sintomatologia che ha caratterizzato questi ormai 5 mesi in cui mi trascino questo problema: l'iniziale dolore all'anca o meglio l'esterno coscia sinistra, il fastidio al basso ventre/inguine con irradiazione ai testicoli, un dolore in zona lombosacrale/alta natica a destra e una "new entry" cioè colichette intestinali, borbottii e meteorismo.
Il chirurgo quindi mi consiglia una colonscopia e una risonanza magnetica al tratto lombosacrale.
Sfiduciato da questa visita che mi riporta di nuovo a brancolare nel buio vado a parlare col mio medico di medicina generale che mi consiglia una visita urologica per escludere una eventuale prostatite (anche se a gennaio avevo fatto analisi delle urine, urinocultura e analisi del sangue con PSA e tutto era risultato nella norma).
Stamattina ho fatto la visita dall'urologo il quale, appena ho cominciato ad esporre i miei sintomi, ha "sottolineato" il fatto che mi desse fastidio l'elastico degli slip ipotizzando un interessamento del "nervo sensibile" e ha ipotizzato che tutti i miei sintomi derivino da una qualche infiammazione dei nervi spinali.
Ha svolto la visita controllandomi i reni, i canali inguinali, la vescica, i testicoli ma a quanto pare "l'impianto idraulico" è a norma: niente varicocele... niente ernia... niente di niente.
Per lui tutti i miei sintomi sono "irradiazioni" di qualche problema ai nervi che partono dalla colonna. Gli ho chiesto quindi se anche un formicolio che avverto da qualche tempo al piede sx, specie quando sto troppo tempo seduto davanti al PC (faccio l'informatico di professione), possa derivare da quello e lui: "certo!". Quindi mi ha consigliato di tornare dal fisiatra o da un fisioterapista e valutare magari con una risonanza la colonna vertebrale.
Mi sono ricordato di lei e delle sue specializzazioni e quindi eccomi qui a chiederle di nuovo un parere: devo tornare dal fisiatra per farmi dare altri cerotti antinfiammatori?
Grazie in anticipo per un suo eventuale riscontro e della sua squisita disponibilità.
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Utente
Utente
Aggiornamento
Lunedì sono stato da un medico manipolatore che mi ha fatto fare una lastra di cui riporto l'esito.
Rx colonna dorsale e lombare sotto carico:
“L’esame ha rilevato una lieve scoliosi dorsale destro convessa.
Slivellamento della linea bicrestoiliaca per prevalenza della sinistra di circa due centimetri. Accentuazione della cifosi dorsale.
Si apprezzano diffuse manifestazioni degenerative artrosiche con sclerosi delle limitanti somatiche e produzioni osteofitarie marginali più evidenti nel segmento dorsale.
Gli spazi intersomatici dorsali superiori e medi ed anche di L5/S1 appaiono modicamente ridotti in ampiezza.”

Può essere lo "slivellamento" del bacino la causa dei miei problemi?