Nuova tecnica trattamento cartilagine ginocchio
Lo posto:
Nuovo trattamento per lesioni a cartilagine ginocchio.
Un'innovativa tecnica per il trattamento delle lesioni alla cartilagine del ginocchio viene utilizzata, da alcune settimane, dall'equipe di ortopedia del San Raffaele Giglio di Cefalù, diretta da Filippo Boniforti.
La nuova tecnica operatoria, importata dagli Stati Uniti, permette di risolvere, grazie ad un trapianto osteo-cartilagineo, sintetico, le fastidiose patologie legate alla lesione della cartilagine del ginocchio. Ovvero, viene impiantato nell'arto - come spiegano i sanitari - un supporto sintetico, prodotto in laboratorio, senza più dover ricorrere al prelievo di cartilagine dal paziente stesso.
"Questa tecnica - afferma Francesco Giacco dell'unità operativa di Ortopedia - ci consente di risolvere la patologia con un unico intervento. I tempi di degenza post operatoria si riducono a soli due giorni".
L'operazione viene eseguita in artroscopia, tecnica mini-invasiva, con l'ausilio di una piccola telecamera introdotta all'interno del ginocchio. Viene misurata la lesione e sostituita la cartilagine "usurata" con uno "scaffold", supporto composto da cartilagine e osso che va a ricoprire la lesione.
"Il vantaggio - conclude Giacco - è quello di una riabilitazione più rapida e la riduzione del dolore avvertito dal paziente dopo l'interevento". L'operazione dura mediamente circa trenta minuti.
Volevo chiedere agli ortopedici del sito il loro parere. Premetto che sono un atleta siciliano e devo fare un'artroscopia per sistemare la mia cartilagine in quanto la condropatia non mi consente di allenarmi. Pensate che sia il luogo migliore in Sicilia a cui rivolgersi per questi problemi?
Gentile Utente,
il trattamento delle lesioni cartilaginee e' oggi uno degli argomenti maggiormente discussi nei congressi nazionali ed internazionali.
Questo perche' la cartilagine ialina, che e' quella che riveste le articolazioni, non e' in grado di riparare in loco.
Il tessuto che si forma, piu' o meno spontaneamente, dopo una lesione cartilaginea e' un tessuto fibrocartilagineo, una specie di "cicatrice" della cartilagine, privo delle caratteristiche peculiari della cartilagine naturale in fatto di levigatezza ed elasticita'.
Tralasciando tecniche come la condroabrasione, che non hanno dimostrato efficacia in letteratura internazionale, queste sono le tecniche piu' utilizzate attualmente e che hanno una importante caratteristica, studi di sopravvivenza a medio e lungo termine pubblicati su importanti riviste internazionali.
Microfratture. Ideata da un chirurgo americano (Steadman). In pratica si eseguono delle perforazioni nell'osso subcondrale. Queste perforazioni stimolano le cellule mesenchimali a produrre una sostanza fibrocartilaginea che colma il difetto. E' un intervento semplice, economico, con ottimi risultati a 15 anni. Ma il tessuto non e' cartilagine vera, e' quella "cicatrice" di cui parlavo prima.
Mosaicoplasty. Ideata da un chirurgo ungherese (Hangody). Vengono prelevate delle carote osteocartilaginee da una zona di non carico dello stesso ginocchio. Queste vengono impiantate, come un mosaico nella lesione condrale. Anche questa tecnica, che funziona meglio in lesioni piccole, ha dalla sua parte buoni studi di sopravvivenza.
Trapianto di condrociti. Ideata da Peterson, svedese. I condrociti, che non riparano in sito una lesione, se vengono prelevati e fatti crescere in coltura in vitro, possono essere reimpiantati sulla lesione riparandola. Questa tecnica e' stata modificata numerose volte in aspetti secondari, come il materiale da usare per mantenere i condrociti in sito ed altri aspetti, ma il principio e' rimasto sempre lo stesso.
Accanto a queste tecniche se ne sono sviluppate tante altre, si parla di fattori di crescita, cellule staminali, trapianti osteocartilaginei sintetici e tanti altri.
Nessuna di queste tecniche ha ancora al suo attivo lavori scientifici importanti che ne comprovino la effettiva validita', a fronte, in certi casi, di un importante costo.
Le premesse di alcune tecniche sono incoraggianti, alcune teorie sicuramente suggestive, ma in chirurgia si ragiona sui numeri in scala piu' larga possibile e sul mantenimento del risultato nel tempo.
Spero di aver chiarito almeno parte dei suoi dubbi, anche se ho paura di avergliene fatti venire altrettanti.
Un cordiale saluto.
Per approfondire: Cartilagine riparata con il corallo: primo intervento in Italia e nel mondo
Dr. Paolo Sailis
paolo.sailis@gmail.com
Saluti
RM GIN SN: Rotula in asse con associati segni di condropatia in pararotulea interna. Iniziale distensione cistica della borsa dei muscoli tra il semimembranoso e il gastrocnemio.
Il resto è tutto ok.
Attendo un consiglio sul da farsi e grazie ancora.
Purtroppo, la maggior parte degli ortopedici e chirurghi confondono lo Shaving con una levigatura della cartilagine. Intraprendono il tentativo di far diventare la cartilagine il più liscio possibile mediante lo Shaving. Questo è l’errore più grande che si possa commettere. Per effetto della creazione di una superficie levigata per tutta la sua estensione, non è possibile raggiungere una rimarginazione dell’imperfezione tramite la cartilagine fibrosa e la superficie, rimasta praticamente allo stato vivo, è esposta all’azione nociva di determinati enzimi che si trovano all’interno dei liquidi dell’articolazione. La degenerazione, quindi, prosegue e da uno a due anni dopo non soltanto non si è ritornati allo stadio iniziale, ma addirittura si è peggiorati, in quanto nel frattempo si è ulteriormente persa massa di cartilagine. Poi, c’è un altro gruppo di chirurghi che, nell’eccesso di prudenza, commettono lo sbaglio di rasare troppo poco e pensano anche di non aver sbagliato. Anche questo è un inganno. Le frange lasciate troppo lunghe non consentono la circolazione del sangue, si fissano al sostrato in modo sufficiente da far sì che si generi uno strato di cartilagine fibrosa.
Che ne pensa?
Grazie per le risposte
Le tecniche che in letteratura mostrano i migliori risultati nella riparazione della cartilagine sono le tre che le ho descritto prima.
La saluto.
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