Le vado ad elencare, prima
Buongiorno, sono una signora di 48 anni. Questo, riassunto, è il referto della Tac : "A livello L3-L4 si apprezza la presenza di una marcata protrusione circonferenziale ai limiti con la focalità erniaria, prevalentemente focalizzata a sinistra, che in presenza di riduzione di ampiezza del canale rachideo detemina marcata compressione sulla parete anteriore del sacco durale. Protrusione disco osteofitosica che impronta e contatta il sacco durale a livello L4-L5." Tutto è iniziato il 19 settembre scorso con un fortissimo dolore alla schiena, glutei e contemporaneamente le gambe anteriormente e lateralmente, lasciandomi dopo un giorno(con tremendi dolori) con parestesie ed intorpidimento alle gambe nelle facse laterali esterne ,i tallori e le ultime 3 dita di entrambi i piedi. A tutto ciò va associata una anestesia a sella che mi permette di sentire poco gli stimoli sfinterici.
L'ortopedico che mi ha visto ha detto di seguire questa terapia che le vado ad elencare, prima di prendere in considerazione l'intervento chirurgico:
- 5 fiale di Soldesam 8 mg. (1 al giorno)
- 2 Voltaren fiale i.m. (1 al giorno i primi 2 giorni)
e poi:
- mezza compressa di Medrol da 16 mg. al giorno
- 1 compressa di di Nicetile 500 al giorno.
A tutt'oggi la sintomatologia dolorosa è scomparsa tranne qualche fastidio del tutto tollerabile, ma non è migliorato l'intorpidimento sopra descritto.
Se possibile, sperando di essere stata sufficientemente esaudiente, gradirei un suo parere in proposito.
La ringrazio moltisimo.
L'ortopedico che mi ha visto ha detto di seguire questa terapia che le vado ad elencare, prima di prendere in considerazione l'intervento chirurgico:
- 5 fiale di Soldesam 8 mg. (1 al giorno)
- 2 Voltaren fiale i.m. (1 al giorno i primi 2 giorni)
e poi:
- mezza compressa di Medrol da 16 mg. al giorno
- 1 compressa di di Nicetile 500 al giorno.
A tutt'oggi la sintomatologia dolorosa è scomparsa tranne qualche fastidio del tutto tollerabile, ma non è migliorato l'intorpidimento sopra descritto.
Se possibile, sperando di essere stata sufficientemente esaudiente, gradirei un suo parere in proposito.
La ringrazio moltisimo.
[#1]
Una sintomatologia come la sua si configura come sindrome della cauda in quanto coinvolge tutte le radici lombari e sacrali ( la "coda" delle radici, in latino "cauda") e dunque anche quelle centrali che innervano l'area genitale. La persistenza di disturbi sensitivi, anche in presenza di una riduzione del dolore, suggerisce un approfondimento diagnostico. In genere in questi casi conviene eseguire una RMN del rachide da D12 a S5 con valutazione del rachide lombosacrale e della pelvi e una EMG (ellettromiografia) degli arti inferiori. Ne parli con il suo ortopedico.
Cordialita'
Dr. A. Valassina
Cordialita'
Dr. A. Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 09/10/2012.
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