Intervento per calcificazione tendine spalla
Dalle radiografie eseguite è risultata una calcificazione alle parti molli della spalla (tendine) piuttosto grossa. Ciò mi causa forti dolori soprattutto durante le ore notturne ma anche in alcuni particolari movimenti.
Ho fatto due infiltrazioni di acido ialuronico (Artz).
Tra 15 gg eseguirò una risonanza magnetica.
Sino agli esiti della R.M. l'ortopedico non mi fa fare altre terapie.
Vorrei chiedere ai Sigg. Medici, sulla base delle loro esperienze, se prima di farmi operare vale la pena di tentare qualche strada alternativa (tipo onde d'urto o qualcosa d'altro).
Soprattutto desidererei sapere quali sono i tempi di astensione dal lavoro e di recupero della funzionalità nel caso d'intervento chirurgico, mi preoccupa il fatto che oltre a pulire la calcificazione poi l'ortopedico dovrà aggiustare il buco sul tendine, e non potrei assentarmi per più di 15/20 giorni.
Grazie a chi vorrà rispondere.
Ho fatto due infiltrazioni di acido ialuronico (Artz).
Tra 15 gg eseguirò una risonanza magnetica.
Sino agli esiti della R.M. l'ortopedico non mi fa fare altre terapie.
Vorrei chiedere ai Sigg. Medici, sulla base delle loro esperienze, se prima di farmi operare vale la pena di tentare qualche strada alternativa (tipo onde d'urto o qualcosa d'altro).
Soprattutto desidererei sapere quali sono i tempi di astensione dal lavoro e di recupero della funzionalità nel caso d'intervento chirurgico, mi preoccupa il fatto che oltre a pulire la calcificazione poi l'ortopedico dovrà aggiustare il buco sul tendine, e non potrei assentarmi per più di 15/20 giorni.
Grazie a chi vorrà rispondere.
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L'utilizzo delle onde d'urto nelle calcificazioni sub-acromiali e' ancora oggetto di discussione petr quel che riguarda la loro effettiva utilita'.
Sicuramente la RMN e' un esame molto importante per valutare i rapporti della calcificazione con il tendine del sovraspinato.
Posso comunque anticiparle che, se dovesse essere necessario un intervento chirurgico sul tendine, i tempi di recupero sono superiori ai due mesi.
La saluto.
Sicuramente la RMN e' un esame molto importante per valutare i rapporti della calcificazione con il tendine del sovraspinato.
Posso comunque anticiparle che, se dovesse essere necessario un intervento chirurgico sul tendine, i tempi di recupero sono superiori ai due mesi.
La saluto.
Dr. Paolo Sailis
paolo.sailis@gmail.com
[#2]
Ex utente
Grazie della gentile risposta. Leggendo quà e là sul web ho appreso che le calcificazioni tendinee vengono descritte in 4 fasi evolutive:
- formativa
- calcifica
- riassorbimento
- ristrutturazione
credo di capire che la mia potrebbe essere alla terza fase. Allora chiedo: se vi è un'evoluzione comunque spontanea della malattia perchè ricorrere ad un intervento? Da quel poco che capisco uno potrebbe soffrire per un periodo anche piuttosto lungo ma alla fine i sintomi dolorosi finirebbero per attenuarsi. Sbaglio?
In pratica desidererei sapere se siete a conoscenza di casi di persone che "hanno tenuto duro" e come è andata a finire.
- formativa
- calcifica
- riassorbimento
- ristrutturazione
credo di capire che la mia potrebbe essere alla terza fase. Allora chiedo: se vi è un'evoluzione comunque spontanea della malattia perchè ricorrere ad un intervento? Da quel poco che capisco uno potrebbe soffrire per un periodo anche piuttosto lungo ma alla fine i sintomi dolorosi finirebbero per attenuarsi. Sbaglio?
In pratica desidererei sapere se siete a conoscenza di casi di persone che "hanno tenuto duro" e come è andata a finire.
[#4]
Ex utente
Buon giorno, aggiorno un pò la situazione.
Fatta la risonanza magnetica+Rx. L'ortopedico reputa che non è il caso di intervenire chirurgicamente poichè il tendine è integro anche se mostra un evidente stato degenerativo con relativa infiammazione. Non ritiene nemmeno di fare la terapia con onde d'urto in quanto le calcificazioni, presenti proprio sul tendine, sono piuttosto piccole e dice che tale terapia è più appropriata nel caso di calcificazioni più grosse. Mi ha fatto una terza infiltrazione di acido ialuronico e la prossima settimana inizierò delle sedute fisioterapiche finalizzate a recuperare l'elasticità del tendine. Il cortisone non me lo vuole fare perchè teme che potrebbe causare danni oltre che benefici dal punto di vista dei dolori.
Chiedo, poichè pratico diverse attività fisiche (nuoto, ciclismo, mtb, nordic walking) potrò riprendere tali sport in maniera soddisfacente?
Soprattutto quali altri accorgimenti potrei usare per migliorare la mia situazione? ed inoltre, visto che comunque si tratta di una vera e propria malattia degenerativa della spalla, cosa devo aspettarmi nel prossimo futuro?
Grazie a chi vorrà fornire un parere.
Fatta la risonanza magnetica+Rx. L'ortopedico reputa che non è il caso di intervenire chirurgicamente poichè il tendine è integro anche se mostra un evidente stato degenerativo con relativa infiammazione. Non ritiene nemmeno di fare la terapia con onde d'urto in quanto le calcificazioni, presenti proprio sul tendine, sono piuttosto piccole e dice che tale terapia è più appropriata nel caso di calcificazioni più grosse. Mi ha fatto una terza infiltrazione di acido ialuronico e la prossima settimana inizierò delle sedute fisioterapiche finalizzate a recuperare l'elasticità del tendine. Il cortisone non me lo vuole fare perchè teme che potrebbe causare danni oltre che benefici dal punto di vista dei dolori.
Chiedo, poichè pratico diverse attività fisiche (nuoto, ciclismo, mtb, nordic walking) potrò riprendere tali sport in maniera soddisfacente?
Soprattutto quali altri accorgimenti potrei usare per migliorare la mia situazione? ed inoltre, visto che comunque si tratta di una vera e propria malattia degenerativa della spalla, cosa devo aspettarmi nel prossimo futuro?
Grazie a chi vorrà fornire un parere.
[#5]
Credo che il suo ortopedico la stia trattando in maniera opportuna.
Per quel che riguarda il suo futuro bisogna valutare clinicamente quale sia la funzionalita' della cuffia dei rotatori, inoltre cercherei di capire da cosa dipende questa degenerazione.
Su questa base si puo' prevedere il futuro della sua spalla.
La saluto.
Per quel che riguarda il suo futuro bisogna valutare clinicamente quale sia la funzionalita' della cuffia dei rotatori, inoltre cercherei di capire da cosa dipende questa degenerazione.
Su questa base si puo' prevedere il futuro della sua spalla.
La saluto.
[#6]
Ex utente
Egr. Dott. Sailis, la ringrazio delle sue preziose risposte.
Da quanto ho potuto apprendere dall'ortopedico è difficile valutare da che cosa può dipendere la degenerazione tuttavia, se può essere indicativo, sette anni fa sono stato operato dallo stesso ortopedico all'altra spalla per togliere delle calcificazioni (che però erano sull'osso anzichè sul tendine) che mi procuravano la cosiddetta "spalla congelata" con una forte rudzione della mobilità. Evidentemente il mio organismo ha una certa tendenza a produrre tali calcificazioni. Da ignorante in medicina dico: può essere un fatto metabolico?
Un'ultima domanda: ho qualche perplessità sul fare della fisioterapia per ridare elasticità al tendine in quanto andando a sollecitarlo con degli esercizi non c'è il rischio di aumentare lo stato infiammatorio e peggiorare la situazione?
Buona giornata.
Da quanto ho potuto apprendere dall'ortopedico è difficile valutare da che cosa può dipendere la degenerazione tuttavia, se può essere indicativo, sette anni fa sono stato operato dallo stesso ortopedico all'altra spalla per togliere delle calcificazioni (che però erano sull'osso anzichè sul tendine) che mi procuravano la cosiddetta "spalla congelata" con una forte rudzione della mobilità. Evidentemente il mio organismo ha una certa tendenza a produrre tali calcificazioni. Da ignorante in medicina dico: può essere un fatto metabolico?
Un'ultima domanda: ho qualche perplessità sul fare della fisioterapia per ridare elasticità al tendine in quanto andando a sollecitarlo con degli esercizi non c'è il rischio di aumentare lo stato infiammatorio e peggiorare la situazione?
Buona giornata.
[#7]
Salve,
sicuramente ci sono dei fattori predisponenti, ad esempio il diabete, l'uso di particolari farmaci, la conformazione anatomica dell'articolazione.
La sollecitazione deve avvenire ovviamente con cautela ed esercizi mirati a mantenere una buona mobilita' articolare, niente va fatto durante la fase infiammatoria, ma bisogna attendere che questo periodo passi per poi iniziare la fisioterapia.
La saluto.
sicuramente ci sono dei fattori predisponenti, ad esempio il diabete, l'uso di particolari farmaci, la conformazione anatomica dell'articolazione.
La sollecitazione deve avvenire ovviamente con cautela ed esercizi mirati a mantenere una buona mobilita' articolare, niente va fatto durante la fase infiammatoria, ma bisogna attendere che questo periodo passi per poi iniziare la fisioterapia.
La saluto.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 37.6k visite dal 14/03/2008.
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