Frattura scomposta esposta tibia e perone pseudoartrosi

Salve! Il 1 marzo ho avuto un incidente in moto ed ho riportato una frattura comminuta gravemente esposta tibia con frattura diafisaria perone gamba Dx, il tutto trattato con osteosintesi con fissatori esterni (applicati 5 fiches 5 mm di cui due prossimali e 3 distali per fissatori esterno Hoffman).La prima priorità è stata la chiusura della ferita, guarita per prima intensione all'incirca in 2 mesi e mezzo. A circa 120 giorni dall'incidente, dove si accerta solo una minima formazione di callo osseo vengono ritenuti oramai inutili i fissatori esterni tolti e sostituiti con l'applicazione di uno stivaletto gessato con tacco. Adesso dopo 40 giorni di gesso, e 5 mesi e 12 giorni dall'incidente, i medici parlano di pseudoartrosi ed intervento chirurgico. Tutto bene se non fosse x la confusione creata nella mia testa che oramai dopo quasi sei mesi di incubo non ne può più. In un'ora ho sentito 2 se non 3 pareri diversi.Un medico parla di piasta/placca e viti con innesto osseo preso da anca o tibia sx. Un altro parla di chiodo endomidollare; un altro parla di chiodo con trapianto osseo preso dal ginocchio Capisco la situazione io vorrei solo sapere quale intervento è più produttivo e sicuro. Lo so che non avendo visione degli esami radiografici è difficile dare un parere ma secondo voi quale è l'intervento migliore per un tipo di frattura che si presenta in questo modo?
Ringrazio anticipatamente ogni vostra risposta.
cordiali saluti
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Egr. signore capisco bene cosa scrive, ne ho trattati tantissimi simili casi clinici nella mia lunga esperienza di attività professionale di traumatologo di urgenza.
Può succedere che una frattura esposta anche se ben curata vada incontro alla complicanza più temuta la " pseudoartrosi"; adesso cerchi di curarla beneveda se è opportuno fare la magnetoterapia, nel caso clinico suo è indicata.
8 ore al giorno, durante la notte. per tre mesi. Ne parli con l'ortopedico che l'ha operato o con un Fisiatra. Poi se necessario è più ideale l'inchiodamento endomidollare, un chiodo dentro il canale midollare della tibia.
Tranquillo, pazienza di questa complicanza.Ma guarirà secondariamente.
Veda se vi sono i presupposti di non fare l'intervento chirugico, se il problema è solo di scarso callo osseo ma non vi è infezione e non vi è scomposizione della frattura ; se vi sono le basi tecniche per guarire senza intervento chirurgico, facendo lunghi cicli di magnetoterapia.
Altrimenti esegua un intervento chirugico di osteosintesi con chiodo endomidollare.
Cordiali saluti

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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Utente
Utente
grazie dottore per la sua risposta....
non ne sono sicuro ma credo che una parte della frattura sia in scomposizione (per come ho capito) e proprio su quella parte della frattura mi hanno parlato di pseudoartrosi; per farle capire, quando abbiamo visto la lastra il medico per farmi capire la differenza mi ha descritto la parte interessata come una "roccia". E questa parte della fratture è quella più vicina alla caviglia. Giusto per informazione ho usato un apparecchio per la magnetoterapia anche se solo per 20 giorni e all'ultimo controllo, venerdì, la frattura si muove vistosamente.
Grazie ancora per la sua risposta...è un parere in più che per lo meno mi aiuta a fare un pò di chiarezza sulla scelta che dovrò fare...
Cordiali saluti
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Egr. signore, se " la frattura si muove vistosamente " , come lei dice, non vi sono dubbi al riguardo : allora SI IMPONE l'intervento chirurgico di stabilizzazione della frattura con inchiodamento endomidollare.
Proprio come le ha proposto il collega ortopedico.
Cordiali saluti