Sospetta frattura anca con protesi

Salve, mio padre di 86 anni e’ stato operato dieci anni fa per artoprotesi d'anca non cementata per frattura sottocapitata femore dx in coxartrosi. Nella stessa gamba al ginocchio e’ stato effettuato circa 6 anni fa anche il menisco. Due anni fa alzandosi da letto ha avuto un cedimento con avvallamento e cuineizzazione del muro anter del soma di D12 a genesi osteopenica. Dopo questo evento mio padre ha accusato spesso oltre al dolore alla schiena anche dolore alla gamba dx e nei momenti di maggior dolore e' stato trattato con efferalgan. A gennaio 2012 purtroppo e’ stato diagnosticato mesotelioma pleurico al polmone dx senza possibilita’ di effettuare nessuna terapia, soltanto palliativi. Sempre da gennaio 2012, la sua mobilita’ si e’ ridotta notevolmente tanto da necessitare del “carrellino” per deambulare (la mobilita’ si e’ ridotta sia a causa del ridotto respiro che per il dolore all’anca destra). A giugno 2012 si presenta nel piede della gamba destra una flebite per cui inizia una iniezione al giorno di calciparina a dosaggio minimo in quanto mio padre soffre di piastrinompenia da sempre . Il 12 luglio 2012 il dolore all’anca diventa molto forte e non si placa con l’efferalgan, il giorno successivo mio padre non riesce a muoversi da letto e la sofferenza aumenta, la gamba si presenta gonfia all’altezza dell’anca e all’inguine, piu’ corta rispetto all’altra e extraruotata. Portato in ospedale vengono eseguiti rx alla gamba e ecografia e non compare nulla, il gonfiore che avevo riscontrato viene definito leggero ematoma (senza versamento) causato probabilmente dalla calciparina, che sospendiamo immediatamente; viene rimandato a casa senza nessuna terapia da seguire se non riposo a letto per 2-3 gg. La stessa sera sale la febbre a 39°, il medico di turno presume un' infezione pertanto prescrive LEvoxacin 500 mg. 1 volta al di’ per 7 gg..
Il dolore diventa insopportabile e riportato in ospedale viene effettuata una visita ortopedica dove non si riscontra nulla, viene ricoverato per accertamenti e nessuna frattura o lussazione viene riscontrata con nuovi RX e TAC . Mio padre attualmente e’ lista d’attesa per una scintigrafia ossea in quanto si presume o una frattura non visibile attraverso rx e tac oppure un'nfezione alla protesi. Da allora mio padre e’ costretto ad assumere discrete dosi di morfina per arginare il dolore.
La febbre gia’ da 5 giorni e’ scomparsa pur non assumendo piu' antibiotico.
La situazione di mio papa’ mi sta preoccupando molto, mi hanno prospettato, in caso di frattura un possibile intervento.
Mi chiedo, puo’ essere operato un paziente con un quadro clinico come il suo? Possono esserci delle alternative all’intervento?
Spero possiate darmi consigli in merito, ringrazio anticipatamente.
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.5k 122
Gentile utente,
si tratta di un caso difficile già per gli specialisti "nel reale", figuriamoci tramite consulto on-line.
E' infatti la visita diretta del paziente che ci fa fare diagnosi presuntiva, e impostare una terapia e degli accertamenti mirati. Una patologia locale è possibile, e come dice lei, un arto inferiore "accorciato ed extraruotato" (sembra che lo abbia letto in qualche referto scritto da un dottore!) è quasi patognomonico di lussazione dell'anca. Ma se è stata esclusa, non so che dire.
In questi casi è bene escludere non solo patologie locali dell'anca, ma anche patologie vertebrali e della zona dell'ileo-psoas che possono essere presenti in pazienti anziani e immunocompromessi. Suo padre è mica diabetico?
Cordiali saluti.

Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica

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Utente
Utente
Buonasera Dott. Nucci,
mio padre non e' diabetico, dagli esami effettuati circa una settimana fa aveva la glicemia a 85.
Spero vivamente che domani con la scintigrafia ossea si possa vedere qualcosa in piu'.
Scusi la mia ignoranza...ma l'esito della scintigrafia viene dato immediatamente oppure occorrono alcuni giorni per averlo?
Cordiali saluti
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.5k 122
Dipende da caso a caso, ma di solito ci vuole qualche giorno.
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Buonasera Dott. Nucci,
in data odierna mio padre e' stato dimesso dall'ospedale e nella lettera di dimissioni indicano quanto segue:
Ricoverato per voluminoso ematoma della coscia destra da verosimile terapia anticoagulante (ebpm) per TVP in soggetto precedentemente operato di artoprotesi dell'anca destra e affetto da mesotelioma pleurico.
Gia' sottoposto a rx che evidenziava area di riassorbimento osseo periacetabolare e periprotesico e visita ortopedica che poneva il quesito diagnostico di compromissione ossea secondaria a patologia neoplasica o a mobilizzazione dell'impianto.
All'ingresso TAC evidenziava voluminosi ematomi parzialmente organizzati in anca destra adese allo stelo protesico.
Esame scintigrafico ipotizzava mobilizzazione dell'artoprotesi di natura settica ma per la conferma diagnostica era necessario ulteriore esame con leocociti marcati, che considerate le condizioni cliniche del paziente si decideva di non eseguire.
Eseguite TAc -Bacino e TAC - Encefalo.
Si instaurava terapia antibiotica e antalgica.

Mi e' stato comunicato che mio padre dovra' iniziare un percorso fisioterapico......... mio padre attualmente e' immobilizzato a letto , non si alimenta autonomamente , ha continenza assistita da pannolone e non sempre orientato.
Cio' che non capisco e' cosa si potra' fare e soprattutto che cos'a' in definitiva.
Le chiedo cortesemente, per quanto possibile senza poter valutare il paziente di persona , di darmi qualche indicazione.
Ringrazio anticipatamente dell'attenzione.