Ricostruzione lca: dolore
Gentili Dottori,
sono una ragazza di 25 anni. 5 anni fa ho riportato una lesione dell’LCA giocando a calcio verificata sia da RMN sia clinicamente. Ho comunque continuato l’attività agonistica senza grossi problemi dopo opportuno potenziamento muscolare. In seguito per altri motivi ho smesso l’attività agonistica e ho continuato l’attività amatoriale. Siccome mi è stato detto che la lassità derivante dalla mancanza dell’LCA porta ad artrosi precoce del ginocchio ho deciso di sottopormi all’intervento di ricostruzione avvenuto il 31 gennaio. L’intervento è stato eseguito con autograft da gracile e semitendinoso con metodo che credo si chiami over-the-top (in ogni caso ho una vite d’interferenza nella tibia e un endobutton sul femore). Il ginocchio non si è mai gonfiato e ha buona articolarità (estensione completa, flessione sui 130 gradi in miglioramento). Ho una certa lassità articolare costituzionale accompagnata da un’iperestensione costituzionale di diversi gradi e un leggero valgismo. Il mio problema è un forte dolore in corrispondenza del piatto tibiale, per intenderci poco sopra il posizionamento della vite. Questo dolore si manifesta quando porto il ginocchio in iperestensione attiva con carico, anche non completo. E’ un dolore molto forte acuto localizzato diverso dagli altri “dolorini” che provo durante la riabilitazione. Non si attenua con antidolorifici (tipo artrosilene). Siccome quando cammino nel momento di attacco del passo la mia gamba è fisiologicamente iperestesa ma a causa del dolore non riesco a caricare in iperestensione ho una evidente zoppia. Non sono nemmeno in grado di compiere gli esercizi di propriocezione con gamba estesa. L’iperestensione passiva invece è completamente recuperata e non dà dolore. Il ginocchio in flessione è perfettamente stabile (faccio le scale senza difficoltà). Il chirurgo che mi ha operato dice che si tratta del tramite chirurgico e che serve solo tempo ma non sono molto convinta anche perché è l’unico dolore che non si è attenuato in alcun modo. Vorrei avere un altro parere e sapere, nel caso si tratti del tramite chirurgico, quanto tempo serve per non provare più questo dolore così forte e invalidante. E’ possibile che qualcosa sia andato storto o sia compromesso?
sono una ragazza di 25 anni. 5 anni fa ho riportato una lesione dell’LCA giocando a calcio verificata sia da RMN sia clinicamente. Ho comunque continuato l’attività agonistica senza grossi problemi dopo opportuno potenziamento muscolare. In seguito per altri motivi ho smesso l’attività agonistica e ho continuato l’attività amatoriale. Siccome mi è stato detto che la lassità derivante dalla mancanza dell’LCA porta ad artrosi precoce del ginocchio ho deciso di sottopormi all’intervento di ricostruzione avvenuto il 31 gennaio. L’intervento è stato eseguito con autograft da gracile e semitendinoso con metodo che credo si chiami over-the-top (in ogni caso ho una vite d’interferenza nella tibia e un endobutton sul femore). Il ginocchio non si è mai gonfiato e ha buona articolarità (estensione completa, flessione sui 130 gradi in miglioramento). Ho una certa lassità articolare costituzionale accompagnata da un’iperestensione costituzionale di diversi gradi e un leggero valgismo. Il mio problema è un forte dolore in corrispondenza del piatto tibiale, per intenderci poco sopra il posizionamento della vite. Questo dolore si manifesta quando porto il ginocchio in iperestensione attiva con carico, anche non completo. E’ un dolore molto forte acuto localizzato diverso dagli altri “dolorini” che provo durante la riabilitazione. Non si attenua con antidolorifici (tipo artrosilene). Siccome quando cammino nel momento di attacco del passo la mia gamba è fisiologicamente iperestesa ma a causa del dolore non riesco a caricare in iperestensione ho una evidente zoppia. Non sono nemmeno in grado di compiere gli esercizi di propriocezione con gamba estesa. L’iperestensione passiva invece è completamente recuperata e non dà dolore. Il ginocchio in flessione è perfettamente stabile (faccio le scale senza difficoltà). Il chirurgo che mi ha operato dice che si tratta del tramite chirurgico e che serve solo tempo ma non sono molto convinta anche perché è l’unico dolore che non si è attenuato in alcun modo. Vorrei avere un altro parere e sapere, nel caso si tratti del tramite chirurgico, quanto tempo serve per non provare più questo dolore così forte e invalidante. E’ possibile che qualcosa sia andato storto o sia compromesso?
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Credo anche io che il problema sia sulla sede del prelievo tendineo. L'intervento, da come descrive il suo recupero, sembra sia andato alla perfezione. E' passato poco piu' di un mese, penso che il tutto sia destinato ad attenuarsi.
Un saluto.
Un saluto.
Dr. Paolo Sailis
paolo.sailis@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.1k visite dal 04/03/2008.
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