Infrazione malleolo peroneale

Buongiorno,

sabato scorso a causa di una slogatura ho subito l'infrazione dell'apice del malleolo peroneale dx, il medico del pronto soccorso mi ha detto che era solo di 1 mm ma per tranquillità l'ortopedico ha deciso per un gambaletto gessato per 30 giorni con arto in scarico. Fortunatamente non ho avuto molto dolore quindi l'unica terapia che sto facendo e' la puntura di Clexane 4000.
Purtroppo per motivi di lavoro non mi e' possibile stare molto a riposo e quindi sono quasi sempre fuori casa muovendomi o con la sedia a rotelle o con le stampelle, il piede non lo appoggio mai ma noto che solo dopo qualche minuto che non lo tengo in alto le dita dei piedi assumono un colore grigiastro, so che e' normale visto che ho il gesso, ma vorrei chiedervi se il fatto di non tenere molto la gamba alzata possa rallentare la guarigione o creare problemi significativi di circolazione. Aggiungo che ho 44 anni, normopeso, e sono in terapia ormonale per tenere sotto controllo delle cisti ovariche.
Anche quando sono a lavoro cerco sempre di tenere il piede su una sedia ma non sempre e' possibile...
Aggiungo un ultima domanda: questo tipo di trauma necessita di una lunga riabilitazione? O dopo aver tolto il gesso potrò già appoggiare un po' la gamba?
Grazie per il servizio che offrite,
buona giornata

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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Gentile signora, stia serena, la frattura composta del malleolo peroneale guarirà bene e nei tempi regolari e non dovrà fare molta fisiochinesiterapia.
Anzitutto credo che parlandone con il collega ortopedico che la sta seguendo, tra 15 -20 gg le potrebbe mettere un tacco di carico al gambaletto gessato, quindi potrà appoggiare il piede al suolo, mettendo ovviamente un rialzo nell'altra scarpa.
Poi tenga l'arto inferiore sollevato magari per una settimana, ma poi non è necessario.
Visto anche che sta facendo le fiale di clexane 4000 .
Dopo la rimozione del gesso inizierà la fisiochinesiterapia e valutando clinicamente la sua caviglia e la sua gamba, esaminado la radiografia di controllo, il collega ortopedico stabilirà se farle appoggiare il piede al suolo, cautamente e gradualmente, con una cavigliera elastica .
Cordiali saluti

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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Utente
Utente
Gentile Dott.

Caruso,

La ringrazio per la sua risposta, cercherò di seguire i suoi consigli. Purtroppo la mia circolazione non e' il massimo tanto che tutt'oggi a 20 giorni dall'infortunio tenendo il piede in basso le dita tendono un po' a scurirsi e a gonfiarsi, inoltre con questo caldo la notte ho dei crampi, anche se non fortissimi, ai polpacci.
Insomma non vedo l'ora di togliermi il gesso e di ricominciare a camminare!
La ringrazio ancora e le auguro una buona estate,
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Salve,

sono costretta mio malgrado a richiedere un consulto in quanto la mia situazione e' peggiorata....
Dopo aver tolto il gesso ho seguito un ciclo di fisioterapia (ultrasuoni, laser e rinforzo muscolare) e già da dieci giorni cammino con pieno carico senza stampelle. Il dolore pero' e' notevole e zoppico vistosamente. Ho fatto una visita specialistica privata e l'ortopedico mi ha prescritto una RMN, questo il referto:
Si confermano gli esiti di frattura composta con distacco parcellare dell'estremità distale del perone destro. Disomogeneità di segnale del legamenti perineo-astragalico anteriore compatibile con lesione di tipo parziale. A carico del domo astragalico esterno, si evidenzia irregolare immagine lineare della corticale di alterato segnale con circostante aerea iper intensa nelle sequenze IR. Il reperto appare compatibile con osteocondropatia post-contusione con associata reazione edematosa perilesionale.

Ho subito dai 14 ai 20 anni slogature importanti, di cui 2 immobilizzate con il gesso, la mia caviglia risulta da sempre instabile e spesso mi capita che ceda anche da ferma,erano comunque più di 20 anni che non subivo traumi.
L'ortopedico, dal quadro clinico, ritiene che vada eseguita una artroscopia di pulizia per cercare di stimolare la cartilagine (ho un vero e proprio buco in sede astragalica) anche se mi ha specificato che non solo non sarà risolutiva ma che ci sono possibilità che non serva a niente.
L'ortopedico del centro fisioterapico invece mi ha detto che secondo lui non dovrei operarmi e di aspettare una rivalutazione verso ottobre e vedere come sto ed eventualmente di sentire un'altro parere... L'operazione comunque dovrebbe essere fatta a dicembre.
Io non vorrei andare a fare troppe visite, anche per un discorso economico, ma sinceramente non ho molta voglia di operarmi visto le premesse.
Che cosa mi consigliate? E cosa rischio se non mi opero?
Ho 44 anni, faccio l'insegnante, non ho velleità sportive, appena posso mi segnerò in piscina, quello che vorrei e' svolgere una vita normale, camminare, lavorare...
Grazie per l'attenzione.
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Gentile signora, ovviamente con queste premesse che le ha fatto il collega ortopedico che l'ha visitata, che senso avrebbe un intervento chirurgico?
Cerchi di curarsi bene, consultando uno specialista ortopedico ed un fisiatra, facendo valida, idonea e completa fisiochinesiterapia. Ginnastica propriocettiva, nuoto pinnato, elioterapia, sabbiature, ed altro ancora di fisiochinesiterapia.
Si covrebbe visitare la sua caviglia e esaminare direttamente i suoi accertamenti diagnostico strumentali per dire ogni cosa con chiarezza e certezza.
Ma segua i consigli che le ho dato.
Cordiali saluti