Piedi concavi
Si sente spesso parlare di piedi piatti e raramente del problema contrario. A 13 anni ho iniziato a provare un fortissimo dolore ai piedi ogni volta che trascorrevo troppo tempo alzata o correvo o semplicemente giocavo. Un ortopedico ai tempi mi ha diagnosticato un problema di piedi concavi (su entrambi i piedi in modo uguale) prescrivendomi l'uso dei plantari, solettoni enormi che per 2 anni mi hanno costretta a portare solo ed esclusivamente un univo tipo di scarpe da tennis mortificandomi. A 15 anni con la mia famiglia abbiamo iniziato a pensare all'intervento chirurgico, ho fatto tutta una serie di esami per verificare se il problema fosse di natura ossea o meno, ed infine mi sono operata. L'ortopedico ha detto di aver allungato il tendine di achille, assicurandomi che col tempo il piede si sarebbe disteso e sarebbero spariti quegli antiestetici quanto dolorosi duroni presenti sulla pianta di entrambi i piedi. Ma così non è stato. Non sono spariti i duroni che anzi sono cresciuti e adesso mi impediscono di camminare normalmente se non provvedo a rimuoverli costantemente. Non ho mai voluto pensare ad un nuovo intervento perchè ricordo l'altro estremamente doloroso (sono stata operata in anestesia totale, ma ricordo perfattamente il dolore che sentivo ai piedi una volta svanito l'effetto dell'anestetico!) ma adesso comincio ad essere stufa di non poter indossare scarpe col tacco come ogni giovane donna, o poter semplicemente fare una camminata senza arrancare dopo mezzora. Inoltre qualche mese fa un fisioterapista a cui mi sono rivolta per dei massaggi cervicali, mi ha detto che se non corro ai ripari fra poco non sarò più in grado di camminare, e la mia schiena (soffro di una lieve scoliosi) avrà sempre più problemi.
Ho sentito che adesso sono disponibili nuovi tipi di plantare più sottili e discreti di quelli che usavo 15 anni fa, ma sto anche considerando l'ipotesi di un nuovo intervento.
Mi chiedo però se a questo punto io sia ancora in tempo o non sia invece fuori età massima (oggi ho 30 anni e ricordo che ai tempi della prima operazione il fattore età era determinante). Fra l'altro da allora ho avuto una serie di "incidenti" che mi hanno portato ad avere una tendinite pressochè cronica alla gamba destra, quindi mi chiedo se un nuovo intervento ai tendini possa compromettere ancora di più la situazione.
Inoltre tutte le dita dei piedi, alluce escluso, sono "a martello" e non si stendono minimamente, vorrei sapere se è possibile intervenire anche su quelle, perchè comunque soltanto la punta delle dita arriva a toccare a terra.
Vorrei la Vostra opinione, Grazie
Ho sentito che adesso sono disponibili nuovi tipi di plantare più sottili e discreti di quelli che usavo 15 anni fa, ma sto anche considerando l'ipotesi di un nuovo intervento.
Mi chiedo però se a questo punto io sia ancora in tempo o non sia invece fuori età massima (oggi ho 30 anni e ricordo che ai tempi della prima operazione il fattore età era determinante). Fra l'altro da allora ho avuto una serie di "incidenti" che mi hanno portato ad avere una tendinite pressochè cronica alla gamba destra, quindi mi chiedo se un nuovo intervento ai tendini possa compromettere ancora di più la situazione.
Inoltre tutte le dita dei piedi, alluce escluso, sono "a martello" e non si stendono minimamente, vorrei sapere se è possibile intervenire anche su quelle, perchè comunque soltanto la punta delle dita arriva a toccare a terra.
Vorrei la Vostra opinione, Grazie
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Dunque il problema che lei pone sembrerebbe quello di una metatarsalgia da sovraccarico. Dico sembrerebbe perchè è sempre molto difficile una diagnosi telematica. Comunque le suggerisco, se già non lo ha fatto di eseguire una radiografia di entrambi i piedi sotto carico. Tale esame serve per visualizzare la cosìddetta formula metatarsale. In caso di metatarsalgia da sovraccarico i metatarsi centrali, soprattutto 2° e 3° risultano più lunghi del 1°. La terapia può essere conservativa mediante uso di plantari per loscarico delle teste metatarsali centrali, oppure chirurgica eseguendo un intervento di arretramento delle teste metatarsali. Per eseguire tale tipo d'intervento ci sono numerose tecniche ma le do una buona notizia che può essere eseguito anche con tecnica percutanea (tempo intervento 15 minuti, nessun dolore post operatorio, anestesia locale, day surgery, deambulazione con sacrpa per scarico avampiede per 35 giorni)
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. Andrea Nardi
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Master di 2° livello in Chirurgia della Mano - Univ di Modena e Reggio Emilia
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Il suo problema e' avere i piedi CAVI, cioe' quel tipo di piede che distribuisce il carico nella parte posteriore e anteriore del piede e che si accompagna il piu' delle volte a griffe ( dita a martello ) delle dita esterne.
Nei casi meno gravi si effettua un riequlibrio delle dita esterne, invece nei casi piu' gravi si associano osteotomie ( correzioni ossee) correttive ; i plantari potrebbero darle un sollievo ma non risolvono il problema .
Cordiali saluti
Nei casi meno gravi si effettua un riequlibrio delle dita esterne, invece nei casi piu' gravi si associano osteotomie ( correzioni ossee) correttive ; i plantari potrebbero darle un sollievo ma non risolvono il problema .
Cordiali saluti
Dott. Andrea D'Arrigo
Specialista in chirurgia del Piede e Caviglia
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.5k visite dal 23/02/2008.
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