Condropatia 3/4°
Salve vorrei esporvi il mio problema anche se non sarà molto semplice.
Nel 2004 causa incidente stradale sono stato sottoposto ad un intervento chirurgico abbastanza importante per una serie di fratture.
La prima era una polifrattura al collo del femore dx trattata con placche e inchiodamento, la seconda nei 2/3 della diafisi femorale trattata con fissatore esterno, la rotula trattata con chiodi di K e cerchiaggio, 3°e 4° metatarso con inchiodamento con chiodi di K.
Dopo numerosi interventi (7) con le rimozioni di tutti i mezzi di sintesi (di cui la rotula fratturata 3 volte durante gli interventi), mi ritrovo con un ginocchio bloccato articolarmente (flessione massima 70°) e numerosi dolori portati da coxalgia e artrosi al ginocchio.
2 anni orsono mi sono sottoposto ad una toilette del ginocchio in artoscopia che mi ha dato sollievo per un buon periodo di tempo, ora però dovrei rifarla e quindi ho dovuto ripetere la RMN per l'intervento e l'esito è stato questo (riporto solo i campi utili): ... disomogeneità morfostruttrale a carico del menisco mediale che presenta aspetto leggermente assottigliato con focolai di alterato segnale di natura degenerativa in parte fissurati in superfice a livello del corpo-corno posteriore. La "trachea" (probabilmente volevano scrivere troclea) presenta profilo corticale leggermente appiattito. Concomita assottigliamento della cartilagine articolare di rivestimento femoro-rotulea con focolai di sofferenza condro-cortico-malacica di dimensioni millimetriche a livello della superficie rotulea. Assottigliata la cartilagine articolare di rivestimento femoro-tibiale con prevalenza sul comparto mediale ove si riconoscono piccoli focolai di sofferenza condro-cortico-malacica di diametro approssimativo al centimetrosul versante di carico del condilo femorale. Concomitano note artrosiche tricompartimentali.....
Il mio ortopedico dice che a questo punto non c'è più nulla da fare perchè qualsiasi intervento sarebbe vano (trapianto di cartilagine , infiltrazioni ecc), l'unica sarebbe quella di continuare a tenere "pulito" con artroscopia la sede.
Io ho parlato di cominciare a valutare la possibilità di una protesi visto che la toilette dovrei farla ogni anno mentre la protesi mi durerebbe, nella peggiore delle ipotesi, 10 anni e non avrei una vita da eterno post-operato ma lui rifiuta visto l'età (33 anni).
Siccome il mio ortopedico è morto qualche anno fa e di quello che mi segue ora non ho molta fiducia, premettendo che sono stato rimbalzato da vari luminari ortopedici (Bologna, Milano, Firenze e Lione "non mettono il naso nell'operato altrui) chiedo:
Potrei migliorare l'articolazione (piegare oltre i 90°/100°) nel caso di una protesi?
Su un paziente della mia età è proprio sconsigliata la protesi? Non mi darebbe una qualità di vita migliore?
Ormai qualsiasi FANS non mi aiuta e l'unica maniera per contenere il dolore nei casi acuti è la metilmorfina (codeina).
Grazie a tutti coloro vorranno darmi un parere.
Cordialmente
Nel 2004 causa incidente stradale sono stato sottoposto ad un intervento chirurgico abbastanza importante per una serie di fratture.
La prima era una polifrattura al collo del femore dx trattata con placche e inchiodamento, la seconda nei 2/3 della diafisi femorale trattata con fissatore esterno, la rotula trattata con chiodi di K e cerchiaggio, 3°e 4° metatarso con inchiodamento con chiodi di K.
Dopo numerosi interventi (7) con le rimozioni di tutti i mezzi di sintesi (di cui la rotula fratturata 3 volte durante gli interventi), mi ritrovo con un ginocchio bloccato articolarmente (flessione massima 70°) e numerosi dolori portati da coxalgia e artrosi al ginocchio.
2 anni orsono mi sono sottoposto ad una toilette del ginocchio in artoscopia che mi ha dato sollievo per un buon periodo di tempo, ora però dovrei rifarla e quindi ho dovuto ripetere la RMN per l'intervento e l'esito è stato questo (riporto solo i campi utili): ... disomogeneità morfostruttrale a carico del menisco mediale che presenta aspetto leggermente assottigliato con focolai di alterato segnale di natura degenerativa in parte fissurati in superfice a livello del corpo-corno posteriore. La "trachea" (probabilmente volevano scrivere troclea) presenta profilo corticale leggermente appiattito. Concomita assottigliamento della cartilagine articolare di rivestimento femoro-rotulea con focolai di sofferenza condro-cortico-malacica di dimensioni millimetriche a livello della superficie rotulea. Assottigliata la cartilagine articolare di rivestimento femoro-tibiale con prevalenza sul comparto mediale ove si riconoscono piccoli focolai di sofferenza condro-cortico-malacica di diametro approssimativo al centimetrosul versante di carico del condilo femorale. Concomitano note artrosiche tricompartimentali.....
Il mio ortopedico dice che a questo punto non c'è più nulla da fare perchè qualsiasi intervento sarebbe vano (trapianto di cartilagine , infiltrazioni ecc), l'unica sarebbe quella di continuare a tenere "pulito" con artroscopia la sede.
Io ho parlato di cominciare a valutare la possibilità di una protesi visto che la toilette dovrei farla ogni anno mentre la protesi mi durerebbe, nella peggiore delle ipotesi, 10 anni e non avrei una vita da eterno post-operato ma lui rifiuta visto l'età (33 anni).
Siccome il mio ortopedico è morto qualche anno fa e di quello che mi segue ora non ho molta fiducia, premettendo che sono stato rimbalzato da vari luminari ortopedici (Bologna, Milano, Firenze e Lione "non mettono il naso nell'operato altrui) chiedo:
Potrei migliorare l'articolazione (piegare oltre i 90°/100°) nel caso di una protesi?
Su un paziente della mia età è proprio sconsigliata la protesi? Non mi darebbe una qualità di vita migliore?
Ormai qualsiasi FANS non mi aiuta e l'unica maniera per contenere il dolore nei casi acuti è la metilmorfina (codeina).
Grazie a tutti coloro vorranno darmi un parere.
Cordialmente
[#1]
Caro utente,
la Sua situazione merita una discussione approfondita e delicata. Io mi occupo soprattutto di chirurgia protesica (sia di anca che di ginocchio). Uno dei campi di mio maggior interesse è proprio la protesica nel giovane: sono conscio di quanto sia importante che il primo impianto di una protesi in un giovane come Lei debba essere assolutamente eseguito con tutte le premesse perché possa essere il meno invasivo e il più durevole possibile.
Detto questo, purtroppo nel Suo caso parliamo di un ginocchio e non di un'anca... se nel Suo caso si trattasse di un'anca, non esiterei ad operarLa, in quanto la protesi dell'anca dà una funzionalità eccellente, notevolissima durata, ampie possibilità di revisione, e ritengo di avere gli strumenti conoscitivi e materiali per farLe un buon impianto (lavoro in un centro di eccellenza per la chirurgia dell'anca: faccio anche molte protesi di ginocchio, ma in genere in pazienti dai 50 anni in su).
Per il ginocchio, le cose sono un po' diverse... i risultati che si ottengono sono un po' meno buoni, sia in termini di articolarità (potrebbe rcuperare dai 10 ai 30 gradi di flessione in più, ma certo non il ROM totale) che di stabilità.
Ma quello che mi preoccupa non è tanto quello: dopotutto al momento la Sua qualità di vita è molto bassa, e posso rispondere senza dubbio alla Sua domanda dicendole che SICURAMENTE la protesi la potrebbe drasticamente migliorare.
Il problema è che anche le possibilità di revisione in caso di protesi di ginocchio sono più limitate rispetto all'anca, e anche se la protesi di oggi Le durasse 20 anni, l'idea di dover già mettere una protesi di revisione a 50 anni non è ideale...
Le giro il mio articolo sulla protesi del ginocchio. Lo legga, troverà una sezione in cui parlo delle protesi monocompartimentali e delle bi-monocompartimentali. Ebbene, esistono anche (ne ho visti solo 2 o 3 casi in vita mia) protesi tri-monocompartimentali.
Protesi cioè in cui il ginocchio viene sostituito non utilizzando un'unica protesi totale (tricompartimentale), ma tre piccole protesi monocompartimentali.
Il vantaggio di questa soluzione è rappresentato dal fatto che i legamenti crociati potrebbero essere preservati (sempre che nel Suo caso siano ancora validi, sulla RMN non lo leggo), e quando la protesi fallirà, può essere rimossa abbastanza agevolmente e con tutta probabilità si potrà procedere ad una protesi totale di primo impianto.
Lo svantaggio è che si tratta di una metodica molto difficile, padroneggiata -per quanto ne so- da un solo chirurgo in Italia.
Inoltre bisognerebbe valutare bene se nel Suo caso questa strada sia percorribile, o se per forza bisogna pensare alla protesi totale: in ogni caso, se Lei fosse determinato a fare la protesi, credo che non La opererei io in prima persona, ma la manderei da chi di competenza.
Le faccio i miei migliori auguri, e ci tenga informati sulle Sue scelte.
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/585-l-artrosi-del-ginocchio-gonartrosi-e-la-protesi-del-ginocchio.html
Distinti saluti
la Sua situazione merita una discussione approfondita e delicata. Io mi occupo soprattutto di chirurgia protesica (sia di anca che di ginocchio). Uno dei campi di mio maggior interesse è proprio la protesica nel giovane: sono conscio di quanto sia importante che il primo impianto di una protesi in un giovane come Lei debba essere assolutamente eseguito con tutte le premesse perché possa essere il meno invasivo e il più durevole possibile.
Detto questo, purtroppo nel Suo caso parliamo di un ginocchio e non di un'anca... se nel Suo caso si trattasse di un'anca, non esiterei ad operarLa, in quanto la protesi dell'anca dà una funzionalità eccellente, notevolissima durata, ampie possibilità di revisione, e ritengo di avere gli strumenti conoscitivi e materiali per farLe un buon impianto (lavoro in un centro di eccellenza per la chirurgia dell'anca: faccio anche molte protesi di ginocchio, ma in genere in pazienti dai 50 anni in su).
Per il ginocchio, le cose sono un po' diverse... i risultati che si ottengono sono un po' meno buoni, sia in termini di articolarità (potrebbe rcuperare dai 10 ai 30 gradi di flessione in più, ma certo non il ROM totale) che di stabilità.
Ma quello che mi preoccupa non è tanto quello: dopotutto al momento la Sua qualità di vita è molto bassa, e posso rispondere senza dubbio alla Sua domanda dicendole che SICURAMENTE la protesi la potrebbe drasticamente migliorare.
Il problema è che anche le possibilità di revisione in caso di protesi di ginocchio sono più limitate rispetto all'anca, e anche se la protesi di oggi Le durasse 20 anni, l'idea di dover già mettere una protesi di revisione a 50 anni non è ideale...
Le giro il mio articolo sulla protesi del ginocchio. Lo legga, troverà una sezione in cui parlo delle protesi monocompartimentali e delle bi-monocompartimentali. Ebbene, esistono anche (ne ho visti solo 2 o 3 casi in vita mia) protesi tri-monocompartimentali.
Protesi cioè in cui il ginocchio viene sostituito non utilizzando un'unica protesi totale (tricompartimentale), ma tre piccole protesi monocompartimentali.
Il vantaggio di questa soluzione è rappresentato dal fatto che i legamenti crociati potrebbero essere preservati (sempre che nel Suo caso siano ancora validi, sulla RMN non lo leggo), e quando la protesi fallirà, può essere rimossa abbastanza agevolmente e con tutta probabilità si potrà procedere ad una protesi totale di primo impianto.
Lo svantaggio è che si tratta di una metodica molto difficile, padroneggiata -per quanto ne so- da un solo chirurgo in Italia.
Inoltre bisognerebbe valutare bene se nel Suo caso questa strada sia percorribile, o se per forza bisogna pensare alla protesi totale: in ogni caso, se Lei fosse determinato a fare la protesi, credo che non La opererei io in prima persona, ma la manderei da chi di competenza.
Le faccio i miei migliori auguri, e ci tenga informati sulle Sue scelte.
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/585-l-artrosi-del-ginocchio-gonartrosi-e-la-protesi-del-ginocchio.html
Distinti saluti
Dr. Emanuele Caldarella
Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it
[#2]
Utente
Grazie per la risposta che ho trovato senza dubbio esaustiva.
I legamenti (non l'avevo scritto) sono praticamente tutti nella norma tranne il collaterale che risulta essere lievemente inspessito (quindi nulla di grave).
A questo punto vorrei lei mi indicasse il nome del chirurgo ortopedico in grado di eseguire, dove si può, questo tipo di intervento la monocompartimentale o bi-monocompartimentale.
Credo lei stia parlando di un chirurgo che opera ad Abano terme (Pd) e che usa la tecnica Mako Plasty (guida robotica).
Anche se non fosse la stessa persona, di cui non faccio nomi per correttezza, la pregherei di indicarmi il nome e il centro dove opera.
Ritengo che le spiegazioni da lei poste siano state di alto grado professionale, cosa che non in molti sanno fare. Anche le prese di posizione che ha esposto mi fanno intuire che lei è di certo un SERIO professionista e non "un macellaio che opera tanto il ginocchio mica è suo!" cosa che purtroppo succede sempre più frequentemente.
Se lei può vedere dal mio profilo la mail in modo di mandarmi il nominativo bene, altrimenti mi avvisi che la scriverò in un post di risposta (voglio solo cercare di mantenere l'anonimato il più possibile in quanto la mia mail porta sia il mio nome che il mio cognome) .
Cordiamente
I legamenti (non l'avevo scritto) sono praticamente tutti nella norma tranne il collaterale che risulta essere lievemente inspessito (quindi nulla di grave).
A questo punto vorrei lei mi indicasse il nome del chirurgo ortopedico in grado di eseguire, dove si può, questo tipo di intervento la monocompartimentale o bi-monocompartimentale.
Credo lei stia parlando di un chirurgo che opera ad Abano terme (Pd) e che usa la tecnica Mako Plasty (guida robotica).
Anche se non fosse la stessa persona, di cui non faccio nomi per correttezza, la pregherei di indicarmi il nome e il centro dove opera.
Ritengo che le spiegazioni da lei poste siano state di alto grado professionale, cosa che non in molti sanno fare. Anche le prese di posizione che ha esposto mi fanno intuire che lei è di certo un SERIO professionista e non "un macellaio che opera tanto il ginocchio mica è suo!" cosa che purtroppo succede sempre più frequentemente.
Se lei può vedere dal mio profilo la mail in modo di mandarmi il nominativo bene, altrimenti mi avvisi che la scriverò in un post di risposta (voglio solo cercare di mantenere l'anonimato il più possibile in quanto la mia mail porta sia il mio nome che il mio cognome) .
Cordiamente
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6k visite dal 21/05/2012.
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