Peritendinite
Gentili specialisti,
ho 33 anni, e vi scrivo sperando vivamente in un vostro consulto per un problema alle caviglie molto fastidioso.
A maggio dell'anno scorso, a seguito di un dolore al tendine d'achille che si protraeva da un paio di settimane, causato forse dalla pratica eccessiva del tennis su cemento, feci un'ecografia a Villa Stuart a Roma, dove vivo.
Il referto era il seguente:
L'esame ecografico eseguito in comparativa documenta peritendinite attorno al tendine d'Achille di sinistra che appare comunque di regolare spessore ed ecostruttura fibrillare conservata.
Non calcificazioni a livello inserzionale.
Aspetto modicamente ipoecogeno del triangolo di Kager come per imbibizione edematosa.
Lieve quota fluida anche attorno al tendine tibiale posteriore.
Non alterazioni con le medesime caratteristiche a destra.
Conclusioni: peritendinite achillea sn a livello del III inferiore
Non ho fatto vedere ad un ortopedico l'esame perchè come mi dissero a villa stuart bastava il riposo e che non era grave. Sono stato a riposo per parecchio tempo e il problema sembrava rientrato, finchè da due mesi circa non ho iniziato ad allenarmi a ritmi più sostenuti (2/3 volte la settimana, alternando la corda alla corsa o una partita a tennis) e il dolore (in realtà mai scomparso del tutto) è ritornato, questa volta ad entrambe le caviglie. Le caratteristiche sono le stesse del mese di maggio: a riposo non ho dolore, ma quando inizio anche una semplice corsetta inizia il dolore e sono costretto a fermarmi. Quando cammino non ho problemi, ma quando metto il piede a martello o estendo la punta in avanti ecco che a un certo punto il dolore si acutizza.
C'è qualcosa a vostro avviso che posso fare? E' di nuovo peritendinite? Mettere il votaren gel serve?
Anticipatamente ringrazio.
Michele
ho 33 anni, e vi scrivo sperando vivamente in un vostro consulto per un problema alle caviglie molto fastidioso.
A maggio dell'anno scorso, a seguito di un dolore al tendine d'achille che si protraeva da un paio di settimane, causato forse dalla pratica eccessiva del tennis su cemento, feci un'ecografia a Villa Stuart a Roma, dove vivo.
Il referto era il seguente:
L'esame ecografico eseguito in comparativa documenta peritendinite attorno al tendine d'Achille di sinistra che appare comunque di regolare spessore ed ecostruttura fibrillare conservata.
Non calcificazioni a livello inserzionale.
Aspetto modicamente ipoecogeno del triangolo di Kager come per imbibizione edematosa.
Lieve quota fluida anche attorno al tendine tibiale posteriore.
Non alterazioni con le medesime caratteristiche a destra.
Conclusioni: peritendinite achillea sn a livello del III inferiore
Non ho fatto vedere ad un ortopedico l'esame perchè come mi dissero a villa stuart bastava il riposo e che non era grave. Sono stato a riposo per parecchio tempo e il problema sembrava rientrato, finchè da due mesi circa non ho iniziato ad allenarmi a ritmi più sostenuti (2/3 volte la settimana, alternando la corda alla corsa o una partita a tennis) e il dolore (in realtà mai scomparso del tutto) è ritornato, questa volta ad entrambe le caviglie. Le caratteristiche sono le stesse del mese di maggio: a riposo non ho dolore, ma quando inizio anche una semplice corsetta inizia il dolore e sono costretto a fermarmi. Quando cammino non ho problemi, ma quando metto il piede a martello o estendo la punta in avanti ecco che a un certo punto il dolore si acutizza.
C'è qualcosa a vostro avviso che posso fare? E' di nuovo peritendinite? Mettere il votaren gel serve?
Anticipatamente ringrazio.
Michele
[#1]
Egr. sig. Michele, consulti uno specialista ortopedico, esegua delle cure idonee e mirate sopratutto di fisiochinesiterapia affidandosi anche ad un Fisiatra.
Queste patologie tendinee si curano bene con ottimi risultati; ma non solleciti eccessivamente senza il parere dell'ortopedico.
Certo una terapia locale con antiinfiammatori potrebbe andare bene, ma occorre prima una diagnosi clinica che lei non ha mai avuto stilata.
Cordiali saluti
Queste patologie tendinee si curano bene con ottimi risultati; ma non solleciti eccessivamente senza il parere dell'ortopedico.
Certo una terapia locale con antiinfiammatori potrebbe andare bene, ma occorre prima una diagnosi clinica che lei non ha mai avuto stilata.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.6k visite dal 03/05/2012.
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