Mi avverte che se voglio risolvere dovrei operarmi in artroscopia, un intervento a suo dire poco
Salve, complimenti innanzitutto per la disponibilità per il tempo che prestate a questo sito che aiuta a fare un po’ di chiarezza su problematiche a noi pazienti sconosciute. Il mio problema è questo: ho sempre fatto dello sport, anche se in maniera sporadica e saltuaria, ma senza mai accusare alcun problema fisico tranne qualche crampo sotto la pianta del piede: dopo una visita e gli esami è risultato l’arco plantare al limite tra un piede normale ed uno piatto. Questo non mi ha impedito di fare sport, calcetto, tennis, palestra, corsa, bici, in modo non agonistico né con intensità o continuità tali da comportare alcun fastidio. Ho deciso nel gennaio 2006 di iscrivermi in piscina, ed è qui che sono iniziati i miei problemi. Dopo alcuni mesi di pratica, seguito sempre da un istruttore federale, ho avuto i primi dolori al ginocchio dx. Interrompo la piscina ad inizio estate, ma i dolori nonostante gli antinfiammatori non sono passati. Mi sottopongo allora a visita ortopedica privata, lo specialista mi informa senza alcun esame o manipolazione, che data la mia giovane età sarà una forte infiammazione: mi prescrive punture di cortisone. Il dolore si allevia ma non sparisce. Dopo il primo ciclo sono al punto di partenza: contatto un altro specialista, visita, prescrizione di Rmn il 14.10.06, il cui referto è sotto riportato. A questo punto anche lui mi conferma la forte infiammazione, altre punture, altro ciclo, ancora lo stesso dolore. Spiego cmq che il mio sentire è un formicolio al ginocchio, come se qualcosa si spostasse e mi camminasse dentro, e a tratti, improvvisamente, un acuto dolore che mi fa cedere il ginocchio rischiando ogni volta di cadere. Contatto tramite un amico un terzo ortopedico, molto giovane, viceprimario di un ospedale siciliano, il quale presso il suo studio privato mi sottopone davvero ad una visita: sul lettino manipolazioni del ginocchio e dell’anca, e dice la sua: “condropatia rotulea”. Mi prescrive a questo i due esami eseguiti in data 18.05.07 (e nel frattempo l’assunzione di Reumilase Sd cps) che confermano quanto da lui primariamente sentenziato: mi spiega che la rotula, a causa della piscina e precisamente del movimento della rana, partendo cmq da una cattiva conformazione della mia gamba, si è spostata dal suo alloggiamento tendendo ad uscire all’esterno del ginocchio. Mi prescrive una ginocchiera con un foro centrale da indossare giornalmente, i dolori si affievoliscono fino a quasi scomparire, a distanza di un anno potrei dire che sono quasi spariti. Mi avverte che se voglio risolvere dovrei operarmi in artroscopia, un intervento a suo dire poco invasivo e risolutivo, ma io ho paura del dopo operazione: troppi si lamentano sui forum, in internet, che dopo un operazione al ginocchio, in generale, stanno come prima o peggio. Ho provato, come da lui consigliato, a fare cyclette con in tutori per irrobustire il quadricipite e tentare di risolvere, purtroppo a distanza di poche sedute i dolori però stanno tornando. Le soluzioni sono due: operarmi o interrompere qualunque attività fisica, ma soffrendo di colesterolo e trigliceridi alti mi aiuta molto lo sport a tenerli bassi. Tra l’altro anche il sx (come da lui precedentemente diagnosticato sempre tramite manipolazioni), comincia a darmi fastidio, anche li ho messo un tutore con foro.Vorrei un consiglio dato che non so davvero cosa fare, qualcuno mi ha consigliato di provare con il chiropratico. Grazie mille e mi scuso se mi sono dilungato.
14.10.06
Rmn ginocchio Dx
Non alterazioni densiometriche capsulari, ligamentose e meniscali. Fisiologi aquantità di liquido endoarticolare.
18.05.2007
Rad. Ginocchio Dx e Sx, Assiale rotula Dx e Sx.
Lo studio comparativo delle ginocchia non fa rilevare significative modificazioni dello spazio articolare femoro-tibiale. Vi è una modica tendenza al tilt esterno della rotula a destra.
Non si apprezzano lesioni trofiche locali né segni radiologici di versamento endoarticolare.
18.05.2007
Tac ginocchio Dx
Lo studio tomodensiometrico è stato condotto con scansioni assiali al piatto tibiale di spessore sottile.
Non si apprezzano lesioni traumatiche delle fibro-cartilagini meniscali. I legamenti del pivot centrale appaiono regolari così come regolari appaiono i legamenti collaterali. Non vi sono alterazioni del tendine rotuleo.
La rotule tende modicamente al tilt esterno, tale condizione si accentua nelle scansioni con contrattura del quadricipite.
E’ stato inoltre misurato il rapporto tuberosità anteriore gola trocanteria (TAGT) che da un valore di 12.
Simone
Maschio
32 anni
80 kg
178 cm altezza
[#1]
Gentile utente,
la condropatia rotulea nasce come le è stato giustamente spiegato da un alterato attrito tra la rotula ed il femore.
E' sicuramente vero che il nuoto stile rana non aiuta per nulla, anzi può far diventare sintomatica una condizione che prima non lo era.
Non concordo sulla ciclette. Tale attività secondo me può solo far peggiorare la situazione.
Riguardo all'intervento mi trovo in difficoltà a darle un suggerimento in quanto non potendola visitare non posso stabilire quanto la rotula tende a fuoriuscire. Credo che l'intervento che il collega le abbia proprosto è un'alarectomia artroscopica, ovvero l'incisione del legamento alare da un lato in maniera da centrare meglio la rotula.
Riguardo al suo commento sul fatto che in internet trova pagine piene di persone che hanno fatto l'intervento al ginocchio e hanno avuto problemi, questo dipende dal fatto che chi non ha avuto problemi non ha motivo per scriverlo!
Parli pure dei suoi dubbi con il collega...
Mi saluti poi la mia terra di origine.
Tanti auguri
la condropatia rotulea nasce come le è stato giustamente spiegato da un alterato attrito tra la rotula ed il femore.
E' sicuramente vero che il nuoto stile rana non aiuta per nulla, anzi può far diventare sintomatica una condizione che prima non lo era.
Non concordo sulla ciclette. Tale attività secondo me può solo far peggiorare la situazione.
Riguardo all'intervento mi trovo in difficoltà a darle un suggerimento in quanto non potendola visitare non posso stabilire quanto la rotula tende a fuoriuscire. Credo che l'intervento che il collega le abbia proprosto è un'alarectomia artroscopica, ovvero l'incisione del legamento alare da un lato in maniera da centrare meglio la rotula.
Riguardo al suo commento sul fatto che in internet trova pagine piene di persone che hanno fatto l'intervento al ginocchio e hanno avuto problemi, questo dipende dal fatto che chi non ha avuto problemi non ha motivo per scriverlo!
Parli pure dei suoi dubbi con il collega...
Mi saluti poi la mia terra di origine.
Tanti auguri
Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
LA ringrazio molto per la sua risposta, apprendo con piacere che li è di orgini meridionali. Per la rotula, dalla visita ricordo che il suo collega mi faceva notare uno spostamento di circa 1,7 mm verso l'esterno, vedendo le lastre è davvero impressionante questa sua tendenza. Dell'intervento nelle due visite effettuate con l'ortopedico siciliano non se ne è parlato molto, poichè si è concentrato sull'immediata riabilitazione dei movimenti tramite la ginocchiera e l'assunzione della Reumilase Sd per dare un aiutino. Devo dire che cmq mi ha rassicurato dicendo che, qualora non avessi risolto, sarebbe stata una sciocchezza l'operazione rispetto a quelle che lui ama fare, diciamo poco impegnativa ed invasiva. Il dilemma certo rimane: operarmi e risolvere, oppure lasciare stare ma privarmi a 32 anni di qualunque possibilità di effettuare sport che richiedano una certa mobilità e quindi un lavoro per le mie ginocchia?? Sono proprio combattuto, non sono scelte da affrontare a cuor leggero anche se magari per lo specialista è routine. Grazie ancora
[#3]
Sicuramente non sono scelte leggere, ma capirà che appunto per questo motivo non è giusto che uno specialista debba intervenire nella decisione.
E' compito dello specialista descriverle nel migliore dei modi il tipo di intervento, a cosa va incontro e quelle che sono le complicanze nonchè a cosa va incontro a non fare l'intervento.
La decisione ultima, per fortuna o purtroppo, è solo sua.
Tanti auguri
E' compito dello specialista descriverle nel migliore dei modi il tipo di intervento, a cosa va incontro e quelle che sono le complicanze nonchè a cosa va incontro a non fare l'intervento.
La decisione ultima, per fortuna o purtroppo, è solo sua.
Tanti auguri
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.7k visite dal 16/02/2008.
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