Blocco dei movimenti braccio sinistro con linfedema
Una mia amica, già operata al seno e con una recidiva dopo cinque anni è attualmente in cura chemioterapica. Per motivi di cui non è ancora chiara l'origine, qualcuno ha parlato di conseguenza dovuta all'uso di un chemioterapico, ha avuto un blocco del movimento dell'arto superiore sinistro, praticamente non riesce a sollevarlo o a fletterlo. Ha fatto esami vari (Risonanza Magnetica all'encefalo, alla spalla e al braccio; Pet-Tac; Radiografie; Ecodopler arto, ecc.) e tutte escludono lesioni. Secondo un neurologo il problema deriverebbe dal plesso brachiale, problema derivante, forse, dall'uso di un chemioterapico (vinorelbina). Cosa si può fare?
In attesa di un riscontro invio cordiali saluti
In attesa di un riscontro invio cordiali saluti
[#1]
Gentile Signora,
vedo ancora inevasa la sua richiesta di consulto e mi permetto di intervenire, sperando di fare cosa utile e a lei gradita.
La sua amica ha fatto tantissime indagini ma non ce n'è una che riguardi la colonna cervicale (meglio una RMN; neppure ha fatto un'Elettromiografia.,che potrebbe contribuire a redimere i dubbi sull'innervazione.
Non ci ha detto se oltre a non muovere il braccio ha dolore e se magari, è proprio il dolore che le impedisce di muovere il braccio.
Al titolo della sua domanda leggo anche "presenza di linfedema" anche se nel quesito non è citato; certamente il linfedema non permette nè flessione nè sollevamento.
Qualora non ci sia dolore ma solo questo tipo di impotenza funzionale legata al linfedema, bisogna che l'oncologo presso cui è in terapia consigli esattamente cosa fare, se nelle sue attuali condizioni cliniche (specialmente locali-ascellari) sia consigliabile o meno fare pressoterapia.
Magari posti la stessa richiesta, meglio specificata, anche nell'area oncologica
Faccio i miei migliori auguri alla sua amica
Agnesina Pozzi
vedo ancora inevasa la sua richiesta di consulto e mi permetto di intervenire, sperando di fare cosa utile e a lei gradita.
La sua amica ha fatto tantissime indagini ma non ce n'è una che riguardi la colonna cervicale (meglio una RMN; neppure ha fatto un'Elettromiografia.,che potrebbe contribuire a redimere i dubbi sull'innervazione.
Non ci ha detto se oltre a non muovere il braccio ha dolore e se magari, è proprio il dolore che le impedisce di muovere il braccio.
Al titolo della sua domanda leggo anche "presenza di linfedema" anche se nel quesito non è citato; certamente il linfedema non permette nè flessione nè sollevamento.
Qualora non ci sia dolore ma solo questo tipo di impotenza funzionale legata al linfedema, bisogna che l'oncologo presso cui è in terapia consigli esattamente cosa fare, se nelle sue attuali condizioni cliniche (specialmente locali-ascellari) sia consigliabile o meno fare pressoterapia.
Magari posti la stessa richiesta, meglio specificata, anche nell'area oncologica
Faccio i miei migliori auguri alla sua amica
Agnesina Pozzi
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Gentile signora, i problemi della sua amica, caratterizzati da tumefazione, turgore con dolore e limitazione funzionale marcata dell’arto superiore omolaterale alla mammella dove ha subito l'intervento chirurgico per la patologia neoplastica, rappresentano un quadro clinico-sintomatologico legato al linfedema, ovvero ad una complicanza piuttosto seria dell’intervento chirurgico stesso.
Nonostante le nuove tecniche chirurgiche proposte dalla chirurgia oncologica della mammella, come quella del linfonodo sentinella, purtroppo ancora oggi, anche se in misura molto minore,valutabile nella misura del 10-15 %, insorgono tali postumi piuttosto seri di tale intervento chirurgico, anche se eseguito bene, nella maniera più conservativa possibile ed in Centri nazionali di Eccellenza .
Il trattamento di elezione per tali complicanze, che vengono trattate in ambulatori e reparti di fisiochinesiterapia e riabilitazione , consiste in un programma fisiochinesiterapico - riabilitativo ben preciso, lungo e scrupoloso.
La massoterapia superficiale, di sfioramento e riflessogena, l’uso di fasce elastiche a bassa e media compressione, ad andamento centripeto, e soprattutto lunghi cicli di sedute di linfodrenaggio manuale, di kinesiterapia funzionale eseguite da personale specialistico, ovvero fisioterapisti della riabilitazione, insieme a delle terapie farmacologiche specifiche, risolvono quasi sempre tale pesante complicanza.
Un consulto specialistico dell'oncologo che la segue,dell'Ortopedico e del Fisiatra mi sembra che siano necessari per il caso clinico della sua amica.
Cordiali saluti
Nonostante le nuove tecniche chirurgiche proposte dalla chirurgia oncologica della mammella, come quella del linfonodo sentinella, purtroppo ancora oggi, anche se in misura molto minore,valutabile nella misura del 10-15 %, insorgono tali postumi piuttosto seri di tale intervento chirurgico, anche se eseguito bene, nella maniera più conservativa possibile ed in Centri nazionali di Eccellenza .
Il trattamento di elezione per tali complicanze, che vengono trattate in ambulatori e reparti di fisiochinesiterapia e riabilitazione , consiste in un programma fisiochinesiterapico - riabilitativo ben preciso, lungo e scrupoloso.
La massoterapia superficiale, di sfioramento e riflessogena, l’uso di fasce elastiche a bassa e media compressione, ad andamento centripeto, e soprattutto lunghi cicli di sedute di linfodrenaggio manuale, di kinesiterapia funzionale eseguite da personale specialistico, ovvero fisioterapisti della riabilitazione, insieme a delle terapie farmacologiche specifiche, risolvono quasi sempre tale pesante complicanza.
Un consulto specialistico dell'oncologo che la segue,dell'Ortopedico e del Fisiatra mi sembra che siano necessari per il caso clinico della sua amica.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.8k visite dal 15/02/2008.
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