Lussazione dito
Salve,il mio problema risulta essere la lussazione associata a microfrattura dell'indice della mano sinistra a seguito di un trauma.Il giorno 6\4 ho riportato la lussazione,che mi è stata ridotta,e mi è stato immobilizzato il dito, in posizione flessa,con la stecca di zimmer per 20 giorni.Ad oggi il dito dunque è ancora steccato,ma risulta estremamente gonfio(quasi quanto 2 dita normali),e sento ancora,dopo ormai 12 giorni di immobilizzazione, che la falange risulti al tatto ancora non calcificata,e dunque "ballerina".Il mio timore è quello di non riuscire piu ad ottenere le normali funzioni e il normale aspetto estetico del dito.Grazie anticipate a chiunque vorrà fornirmi delucidazioni.
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Caro paziente,
il fatto che lei si faccia "le visite" al dito mi fa sorridere perché è sicuramente in apprensione per la sua guarigione, ma la prego non giungere a conclusione affrettate o errate ( risulta ancora non calcificata!!!!!!) il processo ripartivo è appena agli inizi, dia il tempo ai processi riparativi di compiersi. Prendiamo in considerazione i fatti: la lussazione rappresenta la perdita dei rapporti articolari, di conseguenza c'è una lesione della capsula articolare con conseguente versamento articolare ed ematoma. E' una lesione che necessita di 4 settimane di immobilizzazione sia per sgonfiare che per far cicatrice sulla capsula stessa, è per questo che le sembra "ballerina". Le dico purtroppo che nella mia esperienza ho notato che questo tipo di lesione (non mi ha detto a che livello del dito) lascia una certa rigidità ed un gonfiore residuo dell'articolazione colpita. E' necessario che dopo la rimozione della stecca lei faccia una idonea riabilitazione funzionale in un centro con personale competente per evitare questi spiacevoli postumi.
Saluti.
il fatto che lei si faccia "le visite" al dito mi fa sorridere perché è sicuramente in apprensione per la sua guarigione, ma la prego non giungere a conclusione affrettate o errate ( risulta ancora non calcificata!!!!!!) il processo ripartivo è appena agli inizi, dia il tempo ai processi riparativi di compiersi. Prendiamo in considerazione i fatti: la lussazione rappresenta la perdita dei rapporti articolari, di conseguenza c'è una lesione della capsula articolare con conseguente versamento articolare ed ematoma. E' una lesione che necessita di 4 settimane di immobilizzazione sia per sgonfiare che per far cicatrice sulla capsula stessa, è per questo che le sembra "ballerina". Le dico purtroppo che nella mia esperienza ho notato che questo tipo di lesione (non mi ha detto a che livello del dito) lascia una certa rigidità ed un gonfiore residuo dell'articolazione colpita. E' necessario che dopo la rimozione della stecca lei faccia una idonea riabilitazione funzionale in un centro con personale competente per evitare questi spiacevoli postumi.
Saluti.
Dr. Leonardo Donati
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
[#2]
Utente
Gentile dott.Donati,
la mia apprensione deriva dal timore di aver in qualche modo "manomesso" la steccatura andando a manipolare o muovere il dito immobilizzato,erroneamente o perchè spinto da un eccesso di preoccupazione(pur avendo sempre fatto ben attenzione a non flettere il dito,temendo che questo potesse dare impedimento alla cicatrizzazione della capsula articolare).Il fatto che la struttura del dito mi appaia ancora instabile dopo 12 giorni di immobilizzazione ha contribuito a fomentare il mio timore,avendone di fronte solo altri 8 per completare il processo di cicatrizzazione,poichè la terapia prescritta in ambulatorio ne indicava 20(meno dunque delle 4 settimane che lei consiglia).L'ortopedico che mi visitò in pronto soccorso ad ogni modo mi parlò della fisioterapia che avrebbe seguito l'immobilizzazione,dicendo che se fosse stato ben curato,il trauma difficilmente avrebbe lasciato conseguenze permanenti da un punto di vista funzionale,affermando chiaramente tuttavia che il processo di riassorbimento del dito avrebbe richiesto tempi relativamente lunghi(alcuni mesi).La lesione è avvenuta all'altezza della seconda falange.Lei dunque ritiene che con una buona fisioterapia gli effetti della lesione possano essere del tutto annullati?O che invece sia piu saggio parlare di "minimizzare i danni",rassegnandosi ad una perdita,seppur minima,delle funzionalità e dell'aspetto "normale" del dito?(Ho 18 anni,lei capirà,l'idea di subire una conseguenza permanente per un incidente banale mi sconforta non poco).
La ringrazio per il tempo dedicatomi.
la mia apprensione deriva dal timore di aver in qualche modo "manomesso" la steccatura andando a manipolare o muovere il dito immobilizzato,erroneamente o perchè spinto da un eccesso di preoccupazione(pur avendo sempre fatto ben attenzione a non flettere il dito,temendo che questo potesse dare impedimento alla cicatrizzazione della capsula articolare).Il fatto che la struttura del dito mi appaia ancora instabile dopo 12 giorni di immobilizzazione ha contribuito a fomentare il mio timore,avendone di fronte solo altri 8 per completare il processo di cicatrizzazione,poichè la terapia prescritta in ambulatorio ne indicava 20(meno dunque delle 4 settimane che lei consiglia).L'ortopedico che mi visitò in pronto soccorso ad ogni modo mi parlò della fisioterapia che avrebbe seguito l'immobilizzazione,dicendo che se fosse stato ben curato,il trauma difficilmente avrebbe lasciato conseguenze permanenti da un punto di vista funzionale,affermando chiaramente tuttavia che il processo di riassorbimento del dito avrebbe richiesto tempi relativamente lunghi(alcuni mesi).La lesione è avvenuta all'altezza della seconda falange.Lei dunque ritiene che con una buona fisioterapia gli effetti della lesione possano essere del tutto annullati?O che invece sia piu saggio parlare di "minimizzare i danni",rassegnandosi ad una perdita,seppur minima,delle funzionalità e dell'aspetto "normale" del dito?(Ho 18 anni,lei capirà,l'idea di subire una conseguenza permanente per un incidente banale mi sconforta non poco).
La ringrazio per il tempo dedicatomi.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.2k visite dal 18/04/2012.
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