Frattura omero
In seguito incidente ho subito una frattura del collo dell'omero con distacco 2 mm trochite(prima rx).Ricoverato in ospedale mi hanno tenuto una settimana in attesa di operazione,ma 1/2 ora prima dell'intervento (gia' programmato) mi hanno fatto un'altra rx (frattura trochite) ed hanno deciso di non operarmi piu' in quanto intervento troppo invasivo che avrebbe portato ad un risultato similare a quello di restare immobile per 30 gg.
Diagnosi in uscita : frattura pluriframmentaria epifisi prossimale omero.
Uscito dall'ospedale ho preferito rivolgermi ad uno specialista della spalla che mi ha invitato ad operarmi in quanto avrei avuto dei problemi in futuro(Diagnosi:frattura articolare dell'omero prossimale sx con spostamento della grande tuberosita') e probabilmente a causa del trochite distaccato non avrei potuto alzare il braccio in alto,inoltre mi ha detto che passati gia' 10 giorni l'operazione sarebbe stata complicata e non mi garantiva il risultato e che se avessi aspettato troppi giorni in seguito non avrei potuto piu' riparare il danno.
Non contento di tale visita mi sono rivolto ad un bravo ortopedico di zona (specializzato in ortopedia del ginocchio),che mi ha consigliato di non operarmi,in quanto avrei ottenuto un buon risultato con una buona fisioterapia(essendo io giovane 35 anni),in seguito alla calcificazione dell'omero e mi ha confortato dicendomi che in caso di problematiche future si puo' sempre intervenire.
Cosa fare? Qual'e' la verita'?
La scelta e' personale? Come e' possibile che ogni medico ha un proprio punto di vista e non esiste una cosa da fare certa?
grazie del vs aiuto.
Diagnosi in uscita : frattura pluriframmentaria epifisi prossimale omero.
Uscito dall'ospedale ho preferito rivolgermi ad uno specialista della spalla che mi ha invitato ad operarmi in quanto avrei avuto dei problemi in futuro(Diagnosi:frattura articolare dell'omero prossimale sx con spostamento della grande tuberosita') e probabilmente a causa del trochite distaccato non avrei potuto alzare il braccio in alto,inoltre mi ha detto che passati gia' 10 giorni l'operazione sarebbe stata complicata e non mi garantiva il risultato e che se avessi aspettato troppi giorni in seguito non avrei potuto piu' riparare il danno.
Non contento di tale visita mi sono rivolto ad un bravo ortopedico di zona (specializzato in ortopedia del ginocchio),che mi ha consigliato di non operarmi,in quanto avrei ottenuto un buon risultato con una buona fisioterapia(essendo io giovane 35 anni),in seguito alla calcificazione dell'omero e mi ha confortato dicendomi che in caso di problematiche future si puo' sempre intervenire.
Cosa fare? Qual'e' la verita'?
La scelta e' personale? Come e' possibile che ogni medico ha un proprio punto di vista e non esiste una cosa da fare certa?
grazie del vs aiuto.
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Gentile utente.
La scelta tra un trattamento conservativo o chirurgico e' personale solo fino ad un certo punto. Sicuramente si basa sull'esperienza dell'ortopedico che vede il caso, ma altrettanto sicuramente risponde a classificazioni del tipo di frattura che hanno proprio un significato prognostico, cioè danno la previsione di guarigione di una frattura a seconda del trattamento.
Se la sua frattura e' una frattura del trochite con spostamento di due millimetri del frammento, il trattamentro conservativo e' sicuramente una scelta giusta, anche se l'intervento chirurgico in questo caso non sarebbe stato eccessivamente invasivo, visto che avrebbe previsto una piccola incisione e la sintesi con una vite per stabilizzare il frammento osseo.
Un cordiale saluto.
La scelta tra un trattamento conservativo o chirurgico e' personale solo fino ad un certo punto. Sicuramente si basa sull'esperienza dell'ortopedico che vede il caso, ma altrettanto sicuramente risponde a classificazioni del tipo di frattura che hanno proprio un significato prognostico, cioè danno la previsione di guarigione di una frattura a seconda del trattamento.
Se la sua frattura e' una frattura del trochite con spostamento di due millimetri del frammento, il trattamentro conservativo e' sicuramente una scelta giusta, anche se l'intervento chirurgico in questo caso non sarebbe stato eccessivamente invasivo, visto che avrebbe previsto una piccola incisione e la sintesi con una vite per stabilizzare il frammento osseo.
Un cordiale saluto.
Dr. Paolo Sailis
paolo.sailis@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.7k visite dal 07/04/2012.
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