Osteoartrite ginocchio da sindrome femoro rotulea
Salve,ho 29 anni e circa 12 anni fa ho subito un intervento di trocleoplastica e riallineamento femoro-rotuleo. Nel corso di questi anni non ho avuto grossi problemi
a condurre una vita normale.Negli ultimi mesi ho avuto però un peggioramento delle condizioni del ginocchio, in particolare è peggiorata la situazione della cartilagine con
conseguente artrite. Molto spesso lo sento molto bloccato oltre ad un incremento dello scrosciare.
Sono andato dall' ortopedico che mi ha operato, che ha definito comunque buona la situazione del ginocchio in quanto l'operazione era stata fatta per riallineare la rotula che
risulta ancora sufficientemente allineata, dicendo che per la cartilagine non si può fare praticamente nulla.
A fronte di questo ho deciso di sentire un'altra voce e fare una vista da un altro ortopedico che dopo aver visionato la risonanza magnetica
ha definito(lo cito) il mio ginocchio nelle condizioni di quello di un sessantenne invece che di un trentenne.
Ha quindi paventato la possibilità di intervenire nuovamente(non sono in grado di fornire indicazioni sul tipo di intervento) per fare in modo che la rotula logori di meno la
cartilagine, cercando quindi di rallentare il processo degenerativo
della artrite. Non ero in possesso della cartella clinica dell'intervento quindi non aveva ancora di preciso in mente quello che si può fare(perché non era ancora stato fatto)
e quello che non si può fare. Mi ha inoltre prescritto una tac tagt.
Ha anche detto che le infiltrazioni questa situazione sono un palliativo.
Il motivo per cui scrivo qua, in attesa di andare nuovamente dall'ortopedico con cartella clinica e tac tagt, è prima di tutto per avere
se possibile altre opinioni su quali siano le possibili strade.
Il mio problema è che vorrei abbastanza urgentemente migliorare la situazione attuale ma non credo, per motivi lavorativi, di poter permettermi di stare fermo 3 mesi a casa almeno
per un anno. In quest'ottica può aver senso fare le infiltrazioni per cercare di posticipare l'intervento o esistono alternative meno invasive che possono migliorare la situazione
almeno parzialmente ma non mi costringano a stare fermo 3 mesi? Di seguito il referto della risonanza:
A carico del ginocchio sinistro si apprezza un relativo assottigliamento di entrembe le filocartilagini meniscali senza fissurazione della loro matrice.I legamenti crociati, i
collaterali e le restanti strutture capsulo-legamentose articolori hanno regolare intensità di segnale e decorso fisiologico.Attualmente la rotula è lateralizzata ed extra ruotata
con profilo cartilagineo articolare ridotto in paramediana esterna con plurime erosioni condromalaciche rilevabili anche lungo la troclea femorale contrapposta dove tale erosioni
paiono più estese e più profonde rispetto all'osso subcondrale con relativa esposizione dell'osso
subcondrale stesso; il reperto si associa ad una dedeformità strutturale osteofitosica sia della rotula che delle troclee femorali.
Grazie.
a condurre una vita normale.Negli ultimi mesi ho avuto però un peggioramento delle condizioni del ginocchio, in particolare è peggiorata la situazione della cartilagine con
conseguente artrite. Molto spesso lo sento molto bloccato oltre ad un incremento dello scrosciare.
Sono andato dall' ortopedico che mi ha operato, che ha definito comunque buona la situazione del ginocchio in quanto l'operazione era stata fatta per riallineare la rotula che
risulta ancora sufficientemente allineata, dicendo che per la cartilagine non si può fare praticamente nulla.
A fronte di questo ho deciso di sentire un'altra voce e fare una vista da un altro ortopedico che dopo aver visionato la risonanza magnetica
ha definito(lo cito) il mio ginocchio nelle condizioni di quello di un sessantenne invece che di un trentenne.
Ha quindi paventato la possibilità di intervenire nuovamente(non sono in grado di fornire indicazioni sul tipo di intervento) per fare in modo che la rotula logori di meno la
cartilagine, cercando quindi di rallentare il processo degenerativo
della artrite. Non ero in possesso della cartella clinica dell'intervento quindi non aveva ancora di preciso in mente quello che si può fare(perché non era ancora stato fatto)
e quello che non si può fare. Mi ha inoltre prescritto una tac tagt.
Ha anche detto che le infiltrazioni questa situazione sono un palliativo.
Il motivo per cui scrivo qua, in attesa di andare nuovamente dall'ortopedico con cartella clinica e tac tagt, è prima di tutto per avere
se possibile altre opinioni su quali siano le possibili strade.
Il mio problema è che vorrei abbastanza urgentemente migliorare la situazione attuale ma non credo, per motivi lavorativi, di poter permettermi di stare fermo 3 mesi a casa almeno
per un anno. In quest'ottica può aver senso fare le infiltrazioni per cercare di posticipare l'intervento o esistono alternative meno invasive che possono migliorare la situazione
almeno parzialmente ma non mi costringano a stare fermo 3 mesi? Di seguito il referto della risonanza:
A carico del ginocchio sinistro si apprezza un relativo assottigliamento di entrembe le filocartilagini meniscali senza fissurazione della loro matrice.I legamenti crociati, i
collaterali e le restanti strutture capsulo-legamentose articolori hanno regolare intensità di segnale e decorso fisiologico.Attualmente la rotula è lateralizzata ed extra ruotata
con profilo cartilagineo articolare ridotto in paramediana esterna con plurime erosioni condromalaciche rilevabili anche lungo la troclea femorale contrapposta dove tale erosioni
paiono più estese e più profonde rispetto all'osso subcondrale con relativa esposizione dell'osso
subcondrale stesso; il reperto si associa ad una dedeformità strutturale osteofitosica sia della rotula che delle troclee femorali.
Grazie.
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Salve,purtroppo per il suo ginocchio non esiste un trattamento efficace e nello stesso tempo rapido,l'usura cartilaginea nel compartimento femoro-rotuleo, che è già presente, non è un processo reversibile, pertanto il mio più sincero e obiettivo consiglio è quello di NON NUOCERE ulteriormente!! e a tal fine non trovo indicata una terapia chirurgica, mentre invece consiglio fortemente un trattamento conservativo basato sul potenziamento isometrico del quadricipite femorale costantemente nel tempo,cicli periodici di infiltrazioni di acido ialuronico e al bisogno di cortisonico,norme comportamentali:- evitare la flessione forzata e prolungata delle ginocchia,- da seduti mantenere la gamba estesa e non flessa a 90 gradi,
farmaci antiinfiammatori per os nei periodi di massimo dolore.
Se tutto quanto consigliato viene seguito scrupolosamente e a lungo termine sono fiducioso sui benefici che ne deriveranno.
Tantissimi Auguri
farmaci antiinfiammatori per os nei periodi di massimo dolore.
Se tutto quanto consigliato viene seguito scrupolosamente e a lungo termine sono fiducioso sui benefici che ne deriveranno.
Tantissimi Auguri
Dr. Salvatore Roccalto
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.9k visite dal 03/04/2012.
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