Spalla dolorante

Da tempo soffro di dolori alla spalla sinistra, dietro consiglio del medico di base ho effettuato un'ecografia muscolo-tendinea che ha evidenziato:
Assottigliamento ed irregolarità erosive della cuffia tendinea dei rotatori, interessano il tratto sotto acromiale del tendine del sovraspinato associate ad alterazioni degenerative o rotture intratendinee in quadro tendinosico. In sede sottoacromiale posteriore ed in parte nel contesto del tendine si evidenzia grossolana formazione iperecogena di tipo calcifico complessivamente delle dimensioni di circa 18mm, in sede superficiale verso la limitante bursale, circondata da area ipoecogena di aspetto edematoso. Rilievi ecografici compatibili con fasi di idratazione- esplulsione di calcificazioni intratendineo. Falda fluida reattiva, infiammatoria, nella borsa sotto acromion deltoidea e nell'intervallo dei rotatori. Nella norma il tendine dell'infraspinato. Il tendine del CLBO presenta regolare decorso del solco bicipitale, solo con sottile falda liquida nel suo tratto extrarticolare. All'esame dinamico si evidenziano riduzione dello spazio sottoacromiale anteriore e fenomeni di impingement. Si ritiene utile completamento con esame RX della spalla con proiezione di cuffia ed eventuale esame RM.


Cosa significa? Dovrei effettuare gli esami di completamento come richiesto dall'ecografista?
Il mio medico mi ha consigliato delle onde d'urto per la calcificazione, possono dare benefici per la calcificazione? O possono apportare danni?

Grazie per l'attenzione
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Dr. Luigi Grosso Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Ortopedico, Algologo 2.4k 64
La patologia di cui le soffre cara signora si può sintetizzare in:
1. SINDROME DA CONFLITTO SUB-ACROMIALE
(dolore alla spalla che riduce i movimenti fino al blocco totale del braccio) riconosce due cause che stabiliscono la classificazione in due quadri: a)OUTLET IMPINGEMENT che è una sindrome da alterato defilé del sovraspinoso ed è caratterizzato dalla presenza di un’alterazione del “tunnel” in cui scorre – appunto - il muscolo sovraspi­noso causata dal profilo dell’acromion che risulta curvo oppure uncinato b) NON OUTLET IMPINGEMENT o sindrome da defilé conservato: in questo caso la patologia da conflitto è dovuta ad alterazioni della struttura muscolo-tendinea della spalla. In questi casi il profilo dell’ acromion risulta del tutto “NORMALE”.
La sintomatologia della sindrome da conflitto sub­acromiale varia in rapporto allo stadio di gravità ed è caratterizzata da dolori continui alla spalla, disabiltà progressiva e limitazione fun­zionale importante. Si parte da uno stadio iniziale: 1° STADIO= di solito, si manifesta ad un’età inferiore ai 25 anni ed in genere consegue all’uso prolungato del braccio oppure dopo un trauma acuto. In questo stadio le lesioni sono reversibili. 2° STADIO= il dolore si fa più grave e con ulteriore riduzione dei movimenti della spalla. In questo stadio le lesioni possono non essere più reversibili. Infine 3° STADIO= le lesioni tendinee sono complete ed accompagnate da degrado articolare sia osseo che legamentoso. L’ età tipica è sopra i 40 anni.
Come si fa diagnosi di “sindrome da conflitto sub-acromiale”?
L’iter diagnostico deve innanzitutto comprendere un’attenta valutazione clinica che includa tutte le prove (TESTS) e le manovre in grado di contribuire ad una corretta definizio­ne della patologia (tabella 1). Le indagini strumentali utilizzabili nel conflitto sub-acromiale sono rappresentate essenzialmente dalla radiolo­gia standard, dall’ecografia, dalla TAC, dall’artro-TAC, dall’ RMN e dall’artro-RMN. Il ricorso all’una o all’altra metodica andrà valutato caso per caso a seconda dell’indirizzo diagnostico e dei dubbi da fugare.
Come si cura la “sindrome da conflitto sub-acromiale”?
Il trattamento chirurgico è l’unica soluzione. Questo si avvale di due metodiche che risentono dell’esperienza del chirurgo e della scuola di pensiero. La “chirurgia a cielo aperto” (tagliando la pelle ed esponendo l’articolazione) è stata per lungo tempo l’unica opzione disponibile per aggredire chirurgica- mente il conflitto sub-acromiale. Oggi, invece, ci si avvale della “chirurgia artroscopica” che risponde agli attuali principi della chirurgia ortopedica, in quanto mini-invasiva e, secondo la nostra esperienza, in grado di assicurare migliori risultati e una maggiore compliance.
In che cosa consiste l’operazione di artroscopia di spalla?
Viene fatta una ANESTESIA LOCALE. Il paziente viene messo in una particolare posizione semiseduto (cosiddetta da astronauta) e l’intervento chirurgico viene effettuato mediante 2-3 piccole incisioni che permettono l’inserimento dell’artroscopio (una sorta di microtelecamera) e di speciali strumenti per l’asportazione di tessuto infiammatorio o cicatriziale e di spine ossee. Durante l’intervento, il chirurgo esplora lo spazio e la borsa sotto-acromiale valutando l’integrità dei legamenti e dei tendini. Successivamente con microstrumenti specifici rimuoverà eventuali tessuti infiammati e/o altre alterazioni, infine con uno strumenhto più aggressivo asporterà la porzione dell’osso acromiale che determina lo sfregamento sui tendini (acromioplastica).
Quello che è importante sapere è che durante la seduta operatoria, il chirurgo ispeziona anche l’articolazione della spalla che viene valutata interamente nella sua anatomia funzionale, creando i presupposti per una eventuale prevenzione di futuri danni.
Quale tempo di degenza in ospedale?
Il tempo che si resta in ospedale è uguale a quello per l’artroscopia di ginocchio, cioè: 1° giorno ricovero 2° giorno intervento e dimissione. Solo in caso di necessità (dolore-ematoma-altro) può prolungarsi di qualche giorno.
Cosa bisogna fare dopo la dimissione?
Al momento della dimissione, al paziente viene consegnato un promemoria che spiega la terapia farmacologia che deve fare oltre che il programma riabilitativo (esercizi di fisioKinesiterapia) che cominciano subito dopo l’intervento e si protraggono per circa 25-45 giorni dopo. Non è necessario nessun tutore di spalla né di particolari attrezzature di protezione. In casi eccezionali – in concomitanza di altre lesioni di spalla- potrà rendersi necessario un eventuale tutore. In questo caso, comunque, dovrà essere portato al massimo per tre settimane.
2.CALCIFICAZIONE DELLA CUFFIA DEI ROTATORI
Tali calcificazioni si osservano con una certa frequenza e sono spesso localizzate nei tendini della cuffia dei rotatori in particolar modo nel sovraspinoso. In artroscopia hanno consistenza lattescente fluida simile al gesso. Conseguenza di ciò è che la borsa sottoacromiale aderisce all'area della calcificazione e diventa dura e tagliente. In una fase iniziale può essere utile una terapia con infiltrazione di corticosteroidi che può ottenere un certo risultato. Le calcificazioni possono essere presenti e restare silenziose e asintomaticche oppure causare un dolore insopportabilenella fase acuta. Le casue della calcificazione non sono note tuttavia si ritiene che un trauma locale o di una lesione della cuffia dei rotatori possono alterare l'apporto sanguigno locale a livello del tendine determinando una modificazione metabolica che poi porti ad una precipitazione di sali di calcio. La terapia dipende dalla gravità del quadro clinico e radiografico:a)riposo, ghiaccio e assunzione di farmaci antiinfiammatori; b)infiltrazione con corticosteroidi e anestetico c)intervento chirurgico di asportazione delle calcificazioni.
3.TENOSINOVITE DEL CLB
Legga il link: https://www.medicitalia.it/blog/ortopedia/1864-la-tsv-tenosinovite-del-capo-lungo-bicipite-una-della-cause-poco-note-di-dolore-alla-spalla.html
Spero di esserle stata di aiuto a comprendere di cosa soffre e ... auguri.

Dr. Luigi Grosso - Ortopedico Master Spalla Gomito Polso Mano
Busto Arsizio (VA) - Rapallo (GE) - Napoli
www.luigigrosso.net

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Utente
Utente

Egregio Dottor Grosso,

la ringrazio infinitamente per le delucidazioni che mi ha fornito, vorrei chiederle per la calcificazione sono utili le onde d'urto prescrittemi? Devo effettuare altri esami? Mi ha visitato un ortopedico che mi ha detto che molto probabilmente si tratta di una periartrite, è possibile? Come si potrebbe curare?

Grazie per l'attenzione
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Dr. Luigi Grosso Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Ortopedico, Algologo 2.4k 64
Il trattameto delle calcificazioni dipende molto anche dall'esperienza del medico. Molte sono le strategie per risolvere questa paticolare forma di patologia della cuffia. Ad ogni medico spetta la propia scelta.
La diagnosi "Peiartrite della spalla" fu fatta da grande medico DUPLAY nel 1972 in una sua memorabile relazione. Solo dopo 60 anni fu rivista questa "diagnosi" e non più usata; fu Codman a migliorare e perfezionare la patologia. Successivamente altri autori hanno modificato ancora questo termine: Neer, Goldhwait, Meyer, Bennet, Gerber ed infine l'attuale Walch. Tutti questi medici sono stati in grado di definire meglio e molto bene quella che una volta veniva chiamata periartrite. Come vede mio caro amico fare diagnosi di "periartrite" non significa assolutamente nulla di specifico in merito a patologia della spalla.
Il mio consiglio è di stabilire esattamente di cosa soffre in modo da essre curato per il meglio.
Auguri
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Utente
Utente

Gentilissimo dottore,

ho fatto la seconda onda d'urto ma non ho ancora miglioramenti, il dolore si è propagato anche dietro la spalla, e quando tengo in mano anche una cosa leggera come un ago il braccio trema, è una sensazione davvero fastidiosa dato che sono mancina, mi urta terribilmente. Ho chiesto spiegazioni al mio ortopedico il quale mi ha detto che è una cosa del tutto normale dovuta alla tendinopatia della spalla. Mi ha anche riferito che le calcificazioni non le opera in quanto si formerebbe uno spazio vuoto tra l'acromion e la cuffia, gli ho chiesto di spiegarmi con parole facili da comprendere l'esito dell'ecografia ma si è soffermato solo sulla calcificazione,ora visto che lui non mi ha dato le informazioni richieste potrebbe lei molto gentilmente spiegarmi di cosa soffro alla spalla?

Grazie mille per la sua pazienza e per la sua cordialità
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Dr. Luigi Grosso Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Ortopedico, Algologo 2.4k 64
Beh ... mi sembra che di spiegazioni gliene abbia dato moltissime.
In merito alla calcificazione non sono d'accordo con lui poichè alcune calcificazioni si operano in artroscopia per migliorare la funzione e il dolore di spalla.
Auguri