Busto con spallacci per crolli vertebrali in anziano
Buongiorno, paziente anziano 86 anni e cardiopatico e multisintomatico (in cura con coumadin, lasix ecc),deambula, in data 08/11 presentava un peso di kg 104 kg, ad oggi di 85 kg dopo qualche mese di corretto regime dietetico.
Nel mese di settembre 2011, a causa di un persistente mal di schiena a livello lombare (trattato con antidolorifici senza grandi apprezzamenti) e controllo al PS e radiografia RX, la situazione era la seguente:
Atteggiamento in scoliosi dorsolombare ad esse italica, con destro convessità dorsale.
Nel contesto di una spiccata rarefazione al tono calcico si apprezza la riduzione in altezza, da crolo, dei corpi della D5, D11, D12 ed L3.
Spiccato quadro di spondilosi-disco-artrosi osteofitosica, con riduzione dello spazio intersomatico L4-L5.
Prescritto busto con spallacci e adrovance 5600
Nei mesi successivi, il dolore persistente a livello lombare scompare quasi totalmente e la situazione si stabilizza.
Nel mese di febbraio 2012, un secondo controllo radiografico presenta:
Evoluzione in senso peggiorativo del quadro rispetto al precedente controllo, per la maggiore evidenza della riduzione in altezza da crollo dei corpi verticali della D5,D11, D12,L3.
Invariato per il rimanente.
Il mio dubbio verte sul fatto che ad un secondo controllo, presso altro ortopedico, esso ha prescritto una rimozione graduale del busto, da non utilizzare in maniera continuativa e per poche ore al giorno.
Quando ci recammo al PS, l'ortopedico ci disse che il busto "avrebbe dovuto indossarlo sempre".
Chiedo quindi un consiglio anche a voi, tenendo conto che il soggetto in questione ha perso oltre 20 kg, deambula senza ausili (anche se gli ho comprato un tripode) e da qualche settimana svolge una leggerissima ginnastica in casa con una pedaliera (per mantenere in minimo allenamento gli art inferiori)
Suppongo che il consiglio dell'ortopedico di abbandonare od utilizzare il busto "part time", sia dovuto dal fatto che si tema un eccessiva perdita di massa muscolare a livello dorso-lombare
In ogni caso chiedo anche a voi un consiglio, in conseguenza del fatto che il paziente in questione (tenendo conto dell'età e di altre variabili) pare da questo punto di vista essersi stabilizzato.
Nel mese di settembre 2011, a causa di un persistente mal di schiena a livello lombare (trattato con antidolorifici senza grandi apprezzamenti) e controllo al PS e radiografia RX, la situazione era la seguente:
Atteggiamento in scoliosi dorsolombare ad esse italica, con destro convessità dorsale.
Nel contesto di una spiccata rarefazione al tono calcico si apprezza la riduzione in altezza, da crolo, dei corpi della D5, D11, D12 ed L3.
Spiccato quadro di spondilosi-disco-artrosi osteofitosica, con riduzione dello spazio intersomatico L4-L5.
Prescritto busto con spallacci e adrovance 5600
Nei mesi successivi, il dolore persistente a livello lombare scompare quasi totalmente e la situazione si stabilizza.
Nel mese di febbraio 2012, un secondo controllo radiografico presenta:
Evoluzione in senso peggiorativo del quadro rispetto al precedente controllo, per la maggiore evidenza della riduzione in altezza da crollo dei corpi verticali della D5,D11, D12,L3.
Invariato per il rimanente.
Il mio dubbio verte sul fatto che ad un secondo controllo, presso altro ortopedico, esso ha prescritto una rimozione graduale del busto, da non utilizzare in maniera continuativa e per poche ore al giorno.
Quando ci recammo al PS, l'ortopedico ci disse che il busto "avrebbe dovuto indossarlo sempre".
Chiedo quindi un consiglio anche a voi, tenendo conto che il soggetto in questione ha perso oltre 20 kg, deambula senza ausili (anche se gli ho comprato un tripode) e da qualche settimana svolge una leggerissima ginnastica in casa con una pedaliera (per mantenere in minimo allenamento gli art inferiori)
Suppongo che il consiglio dell'ortopedico di abbandonare od utilizzare il busto "part time", sia dovuto dal fatto che si tema un eccessiva perdita di massa muscolare a livello dorso-lombare
In ogni caso chiedo anche a voi un consiglio, in conseguenza del fatto che il paziente in questione (tenendo conto dell'età e di altre variabili) pare da questo punto di vista essersi stabilizzato.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 11.8k visite dal 17/03/2012.
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