Rimozione osteofitosi anca

Buongiorno,
durante una mezza maratona nel settembre 2007 ho avvertito un dolore crescente all'anca destra seguita da gonfiore nella zona laterale (dal gran trocantere verso l'alto e verso il gluteo).
Dopo una RX e un consulto presso uno specialista mi è stata diagnosticata la presenza di un osteofita sul bordo esterno dell'osso iliaco dove si innesta la testa del femore (spero di essere stato chiaro!).
Mi è stata prescritta una laserterapia, stretching e potenziamento muscolare.

Ora, a distanza di quasi 5 mesi, la situazione è la seguente:
- nessun dolore nella pratica dello sci e del ciclismo
- dolore nella pratica della corsa (che sopraggiunge il giorno dopo anche solo per una corsa di 4 Km e persiste per qualche giorno, nonostante applicazione immediata di ghiaccio).

In attesa di una nuova visita dallo specialista vorrei gentilmente chiedere:
- esiste la possibilità di asportare chirurgicamente l'osteofita per consentirmi di poter praticare nuovamente la corsa (in modo sportivo)?
- l'eventuale intervento potrebbe essere risolutivo? Quale tecnica viene utilizzata? Quali sono i tempi di recupero?
- il dolore e l'infiammazione sono dovute allo sfregamento di muscoli e tendini con l'osteofita? In tal caso perchè non ho dolore durante la pratica dello sci e del ciclismo, ma solo della corsa?

Grazie a chiunque mi risponderà, restituendomi se possibile la gioia di poter praticare nuovamente la corsa.
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68
Gentile utente,
le rispondo ad ogni domanda:
- si esiste la possibilità di asportare chiururgicamente l'osteofita (sarebbe opportuno prima però eseguire una radiografia in diniamica in maniera da valutare se è l'osteofita la reale causa del suo dolore)
- l'eventuale intervento potrebbe essere risolutivo. Si possono utilizzare essenzialmente 2 tecniche: l'incisione classica e l'intervento in artroscopia (quest'ultima si esegue in pochi centri).
- i tempi di recupero sono quelli di guarigione della ferita (circa 20 gg)
- probabilmente si, il dolore è dovuto al conflitto che si genera nell'attività fisica. Probabilmente tale conflitto avviene sotto carico (nella corsa), mentre nel ciclismo il carico è notevolmente ridotto e nello sci determinati movimenti sono esclusi.

Spero di aver esaudito le sue richieste.
Tanti auguri

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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Utente
Utente
Grazie per la risposta e mi scuso per il ritardo con il quale le rispondo.

Vedo che 'mette in dubbio' che l'osteofita sia la reale causa del dolore e che consiglia esami più specifici.
In effetti anche io non mi spiego (ma non sono un medico!) i seguenti fatti:
- da quella 'famosa' mezza maratona sento frequentemente un fastidio muscolare nella zona laterale del fianco (fra il grande trocantere e l'osso iliaco) che si spinge leggermente verso il gluteo. Mi sembra di avere una 'contrattura' permanente al muscolo. Tale contrattura la avverto anche solo facendo le scale o camminando in salita (in pratica tutte le volte che devo spingere con la gamba). La contrattura non è associata al dolore all'altezza dell'osteofita. Avverto un leggero dolore nella zona dell'osteofita solo se esercito una pressione molto localizzata con il dito sopra di essa.
- mi sembra che i muscoli nella zona laterale del fianco (fra il grande trocantere e l'osso iliaco) abbiano una forma diversa fra il lato DX (dolorante) e il SX. Nello specifico mi sembra che la zona SX sia più piatta, mentre la DX abbia muscoli più sporgenti. Avendo qualche dismetria posturale (scoliosi e gambe vare (a parentesi)) può essere che l'asimmetria muscolare che noto non sia quindi dovuta a qualcosa che sia successo prima e durante quella corsa.

Non riesco quindi a mettere in relazione questo fastidio muscolare quasi permanente con la sola presenza dell'osteofita.

La ringrazio per la sua prima risposta e anche se vorrà darmi il suo parere su questo fastidio muscolare.

Voglio tornare da uno specialista per cercare di trovare una spiegazione al mio quadro clinico e magari anche una soluzione, ma non so bene quale iter seguire (quali accertamenti diagnostici fare e a quale figura di specialista rivolgermi).

P.S.: mi scuso se tendo ad essere didascalico (domande molto dirette) ma in questo modo mi sembra di esprimermi più chiaramente.

Grazie e buon lavoro