Rimozione osteofitosi anca
Buongiorno,
durante una mezza maratona nel settembre 2007 ho avvertito un dolore crescente all'anca destra seguita da gonfiore nella zona laterale (dal gran trocantere verso l'alto e verso il gluteo).
Dopo una RX e un consulto presso uno specialista mi è stata diagnosticata la presenza di un osteofita sul bordo esterno dell'osso iliaco dove si innesta la testa del femore (spero di essere stato chiaro!).
Mi è stata prescritta una laserterapia, stretching e potenziamento muscolare.
Ora, a distanza di quasi 5 mesi, la situazione è la seguente:
- nessun dolore nella pratica dello sci e del ciclismo
- dolore nella pratica della corsa (che sopraggiunge il giorno dopo anche solo per una corsa di 4 Km e persiste per qualche giorno, nonostante applicazione immediata di ghiaccio).
In attesa di una nuova visita dallo specialista vorrei gentilmente chiedere:
- esiste la possibilità di asportare chirurgicamente l'osteofita per consentirmi di poter praticare nuovamente la corsa (in modo sportivo)?
- l'eventuale intervento potrebbe essere risolutivo? Quale tecnica viene utilizzata? Quali sono i tempi di recupero?
- il dolore e l'infiammazione sono dovute allo sfregamento di muscoli e tendini con l'osteofita? In tal caso perchè non ho dolore durante la pratica dello sci e del ciclismo, ma solo della corsa?
Grazie a chiunque mi risponderà, restituendomi se possibile la gioia di poter praticare nuovamente la corsa.
durante una mezza maratona nel settembre 2007 ho avvertito un dolore crescente all'anca destra seguita da gonfiore nella zona laterale (dal gran trocantere verso l'alto e verso il gluteo).
Dopo una RX e un consulto presso uno specialista mi è stata diagnosticata la presenza di un osteofita sul bordo esterno dell'osso iliaco dove si innesta la testa del femore (spero di essere stato chiaro!).
Mi è stata prescritta una laserterapia, stretching e potenziamento muscolare.
Ora, a distanza di quasi 5 mesi, la situazione è la seguente:
- nessun dolore nella pratica dello sci e del ciclismo
- dolore nella pratica della corsa (che sopraggiunge il giorno dopo anche solo per una corsa di 4 Km e persiste per qualche giorno, nonostante applicazione immediata di ghiaccio).
In attesa di una nuova visita dallo specialista vorrei gentilmente chiedere:
- esiste la possibilità di asportare chirurgicamente l'osteofita per consentirmi di poter praticare nuovamente la corsa (in modo sportivo)?
- l'eventuale intervento potrebbe essere risolutivo? Quale tecnica viene utilizzata? Quali sono i tempi di recupero?
- il dolore e l'infiammazione sono dovute allo sfregamento di muscoli e tendini con l'osteofita? In tal caso perchè non ho dolore durante la pratica dello sci e del ciclismo, ma solo della corsa?
Grazie a chiunque mi risponderà, restituendomi se possibile la gioia di poter praticare nuovamente la corsa.
[#1]
Gentile utente,
le rispondo ad ogni domanda:
- si esiste la possibilità di asportare chiururgicamente l'osteofita (sarebbe opportuno prima però eseguire una radiografia in diniamica in maniera da valutare se è l'osteofita la reale causa del suo dolore)
- l'eventuale intervento potrebbe essere risolutivo. Si possono utilizzare essenzialmente 2 tecniche: l'incisione classica e l'intervento in artroscopia (quest'ultima si esegue in pochi centri).
- i tempi di recupero sono quelli di guarigione della ferita (circa 20 gg)
- probabilmente si, il dolore è dovuto al conflitto che si genera nell'attività fisica. Probabilmente tale conflitto avviene sotto carico (nella corsa), mentre nel ciclismo il carico è notevolmente ridotto e nello sci determinati movimenti sono esclusi.
Spero di aver esaudito le sue richieste.
Tanti auguri
le rispondo ad ogni domanda:
- si esiste la possibilità di asportare chiururgicamente l'osteofita (sarebbe opportuno prima però eseguire una radiografia in diniamica in maniera da valutare se è l'osteofita la reale causa del suo dolore)
- l'eventuale intervento potrebbe essere risolutivo. Si possono utilizzare essenzialmente 2 tecniche: l'incisione classica e l'intervento in artroscopia (quest'ultima si esegue in pochi centri).
- i tempi di recupero sono quelli di guarigione della ferita (circa 20 gg)
- probabilmente si, il dolore è dovuto al conflitto che si genera nell'attività fisica. Probabilmente tale conflitto avviene sotto carico (nella corsa), mentre nel ciclismo il carico è notevolmente ridotto e nello sci determinati movimenti sono esclusi.
Spero di aver esaudito le sue richieste.
Tanti auguri
Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Grazie per la risposta e mi scuso per il ritardo con il quale le rispondo.
Vedo che 'mette in dubbio' che l'osteofita sia la reale causa del dolore e che consiglia esami più specifici.
In effetti anche io non mi spiego (ma non sono un medico!) i seguenti fatti:
- da quella 'famosa' mezza maratona sento frequentemente un fastidio muscolare nella zona laterale del fianco (fra il grande trocantere e l'osso iliaco) che si spinge leggermente verso il gluteo. Mi sembra di avere una 'contrattura' permanente al muscolo. Tale contrattura la avverto anche solo facendo le scale o camminando in salita (in pratica tutte le volte che devo spingere con la gamba). La contrattura non è associata al dolore all'altezza dell'osteofita. Avverto un leggero dolore nella zona dell'osteofita solo se esercito una pressione molto localizzata con il dito sopra di essa.
- mi sembra che i muscoli nella zona laterale del fianco (fra il grande trocantere e l'osso iliaco) abbiano una forma diversa fra il lato DX (dolorante) e il SX. Nello specifico mi sembra che la zona SX sia più piatta, mentre la DX abbia muscoli più sporgenti. Avendo qualche dismetria posturale (scoliosi e gambe vare (a parentesi)) può essere che l'asimmetria muscolare che noto non sia quindi dovuta a qualcosa che sia successo prima e durante quella corsa.
Non riesco quindi a mettere in relazione questo fastidio muscolare quasi permanente con la sola presenza dell'osteofita.
La ringrazio per la sua prima risposta e anche se vorrà darmi il suo parere su questo fastidio muscolare.
Voglio tornare da uno specialista per cercare di trovare una spiegazione al mio quadro clinico e magari anche una soluzione, ma non so bene quale iter seguire (quali accertamenti diagnostici fare e a quale figura di specialista rivolgermi).
P.S.: mi scuso se tendo ad essere didascalico (domande molto dirette) ma in questo modo mi sembra di esprimermi più chiaramente.
Grazie e buon lavoro
Vedo che 'mette in dubbio' che l'osteofita sia la reale causa del dolore e che consiglia esami più specifici.
In effetti anche io non mi spiego (ma non sono un medico!) i seguenti fatti:
- da quella 'famosa' mezza maratona sento frequentemente un fastidio muscolare nella zona laterale del fianco (fra il grande trocantere e l'osso iliaco) che si spinge leggermente verso il gluteo. Mi sembra di avere una 'contrattura' permanente al muscolo. Tale contrattura la avverto anche solo facendo le scale o camminando in salita (in pratica tutte le volte che devo spingere con la gamba). La contrattura non è associata al dolore all'altezza dell'osteofita. Avverto un leggero dolore nella zona dell'osteofita solo se esercito una pressione molto localizzata con il dito sopra di essa.
- mi sembra che i muscoli nella zona laterale del fianco (fra il grande trocantere e l'osso iliaco) abbiano una forma diversa fra il lato DX (dolorante) e il SX. Nello specifico mi sembra che la zona SX sia più piatta, mentre la DX abbia muscoli più sporgenti. Avendo qualche dismetria posturale (scoliosi e gambe vare (a parentesi)) può essere che l'asimmetria muscolare che noto non sia quindi dovuta a qualcosa che sia successo prima e durante quella corsa.
Non riesco quindi a mettere in relazione questo fastidio muscolare quasi permanente con la sola presenza dell'osteofita.
La ringrazio per la sua prima risposta e anche se vorrà darmi il suo parere su questo fastidio muscolare.
Voglio tornare da uno specialista per cercare di trovare una spiegazione al mio quadro clinico e magari anche una soluzione, ma non so bene quale iter seguire (quali accertamenti diagnostici fare e a quale figura di specialista rivolgermi).
P.S.: mi scuso se tendo ad essere didascalico (domande molto dirette) ma in questo modo mi sembra di esprimermi più chiaramente.
Grazie e buon lavoro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 20.2k visite dal 06/02/2008.
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