Ernia l2 con deficit in lasegue 30/40g positivo a dx debordamento circonferenziale l4-l5 e l5-s1 il

nel 2008 sono rimasto bloccato con la schiena e dopo sei mesi di visite mi e stata riscontrata una lomboscitalgia,e inseguito a la visita del medico del lavoro mi e stata diminuita la capacita di carico da 20 a 12 kg per aver riscontrato un deficit funzionale con lasegue positavi di 30-40g sulla gamba destra.nel 2009 ho effettuato un ciclo di tre epidurali.a meta febbraio di questo anno dopo dolari alla gamba destra ho fatto un ciclo di 6 punture di bentelan+6 punture disoldensam + 6 punture di toradol e muscoril il tutto in 15 g e accompagnate da benexol compresse,senza che il dolore passasse.ho effetuato una rmn e mi hanno riscontrato un ernia di schmorl su limitante somatica superiore di l2.ed iniziale debordamento circonferenziale dell'anello fibroso dei dischi intersomatici l4-l5 e l5-s1 determina impronta sul versante anteriore del sacco durale e iniziale impegno delle porzioni caudali dei fiorami di coniugazione.il radiologo e il mio medico curante parlano di intervento.in settimana ho la visita con il neurochilurgo ma vorrei sapere quali sono gli eventuali rischi dell'intervento e i tempi di ripresa.grazie per la risposta
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Per prima cosa vorrei chiarire che "lombosciatalgia" non è una diagnosi ma semplicemente un sintomo, visto che significa "dolore alla schiena irradiato a un arto inferiore". Nessun medico quindi può riscontrare una lombosciatalgia, ma solo il paziente (in questo caso, Lei) può dire al medico di avere una lombosciatalgia.
Per quanto riguarda la RMN, prima di tutto l'ernia di Schmorl non ha nessun significato clinico: non dà nessun disturbo e non ha nessun rapporto con le radici nervose. Le modeste protrusioni discali L4-5 e L5-S1 non richiedono necessariamente, solo per il fatto di esserci, un intervento chirurgico. Se dovessero essere operate tutte le protrusioni discali presenti a oggi, ci sarebbero le sale operatorie occupate per decine di anni.
Va ricordato ancora una volta che la RMN non ha nessun significato clinico da sè sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica, andandosi ad aggiungere alla Sua storia clinica, alla descrizione dei Suoi sintomi e ai segni clinici che possano essere emersi dalla visita stessa.
Occorre quindi che lo specialista (sia esso l'ortopedico o il neurochirurgo) La interroghi, La ascolti, la visiti e prenda visione delle immagini della RMN; solo a quel punto sarà possibile formulare una diagnosi e, in base a essa, decidere un trattamento. Nell'ipotesi che dovesse essere necessario un intervento chirurgico, sarà lo specialista stesso a doverLa informare sulla tecnica impiegata, le finalità dell'intervento, possibili aspettative, percentuali di successo, tipo e percentuali di rischi, complicanze ecc, e tempi di ripresa.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it