Cervicale...ernia o cos'altro?

Gentili Dottori,
sono una ragazza di 23 anni, da circa 4 anni, da quando ho cominciato l'università, ho cominciato ad accusare problemi legati alla cervicale: ero spesso soggetta ad infiammazioni che provocavano forti dolori sul collo e che mi si propagavano sul trapezio fin dietro la scapola ed arrivavano fino al braccio...
Questi episodi, mi si scatenavano dopo aver sostenuto esami, per eccessiva vita sendentaria caratterizzata dal mantenimento di posture non corrette per lunghi archi di tempo...
I rimedi al problema ad oggi sono stati fisioterapie ed esercizi di ginnastica correttiva che, se effettuo, con costanza, quotidianamente riescono a far sì che non mi si presenti il problema..
Col tempo ho imparato, infatti, a ritagliarmi sempre un'oretta di movimento al giorno...
Quanto detto è un quadro generale, per introdurvi un altro tipo di disturbo/fastidio che avverto da Dicembre, e che non so se possa essere collegato con quanto sto per illustrarvi.
Ad oggi , sono 3 mesi che avverto un dolore sul lato sinistro del collo(non muscolare ma sembrerebbe articolare, se così lo si può definire) quando porto indietro la testa e quando da questa posizione, inizio una circonduzione verso sinistra..il dolore è molto localizzato e si accompagna ad una specie di blocco nell'operare la circonduzione,la quale posso portare a termine solo se diminuisco l'inclinazione della testa rialzandola leggermente..cosa che non accade per il lato destro della mia cervicale...
Sono stata diverse volte dal mio fisioterapista che ha sempre trovato una soluzione ai miei problemi, ma stavolta sembra non essere così...ha eseguito su di me, manipolazioni, manovre..tecar.. ha lavorato a livello muscolare, vertebrale e , per chi ci crede, anche a livello viscerale...ma il mio fastidio è sempre lì.
Nella sua sopportabilità è, però, sempre un disagio...
Premetto che non ho mai fatto lastre alla schiena o alla cervicale inquanto questa ipotesi è sempre stata allontanata dal mio fisioterapista di fiducia...
ma ultimamente mi sono decisa pur discostandomi dalla sua opinione e mi recherò presto da un ortopedico.
In attesa della visita volevo sentire un vostro parere a riguardo, per quanto sono a conoscenza del fatto che sia difficilissimo fare "diagnosi" da questo mio racconto...
Volevo sapere se dai disturbi ora descritti si potesse trattare di un'ernia o quali sono le possibili cause di questo fastidio...Aggiungo anche che il dolore in alcuni giorni è più intenso in altri più lieve..ma c'è sempre...e non ho riscontrato che l'accentuarsi del dolore coincida con qualcosa in particolare...
Un altro fisioterapista al quale mi sono rivolta occasionalmente, mi aveva chiesto se avessi avuto in precedenza traumi, perchè al tatto aveva notato che C5 e C4 fossero(perdonate i termini atecnici) "fuori asse".. consigliandomi di fare una lastra..può essere che un incidente sugli sci avuto 6 anni fa, abbia le sue ripercussioni soltanto ora come da lui ipotizzato?
cordiali saluti.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Non è "difficilissimo fare "diagnosi" ", ma semplicemente impossibile, oltre che vietato dalla Legge.
Le cause del dolore possono essere legate alle strutture articolari del rachide, ma non è possibile stabilirlo senza averLa visitata e aver fatto gli opportuni accertamenti. Possono esserci una o più discopatie e/o alterazioni delle faccette articolari, e non penso che sarà possibile attribuirne la causa all'incidente pregresso. Escludo anche che qualcuno con la sola imposizione delle mani possa stabilire alterazioni della colonna. Colgo l'occasione per ricordare che il fisioterapista non è medico e in quanto tale non può visitare né fare diagnosi, né di conseguenza prescrivere terapie. Mettere insieme un'accozzaglia di trattamenti ("manipolazioni, manovre..tecar.. ha lavorato a livello muscolare, vertebrale e , per chi ci crede, anche a livello viscerale") senza avere una diagnosi non mi pare molto serio. Condivido invece la Sua decisione di rivolgersi a uno Specialista (che potrebbe essere sia un ortopedico sia un fisiatra) per una valutazione della Sua colonna cervicale. Sarà lui a decidere se e quali accertamenti fare e sarà Sua cura, una volta eseguiti, portarli allo stesso specialista perché possa completare la diagnosi e suggerire quindi la terapia appropriata, che potrà essere costituita in gran parte da terapie fisiche: a quel punto potrà rivolgersi al Suo fisioterapista perché esegua su di Lei le cuure prescritte.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it